The Bible

 

Genesi 11:6

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6 E il Signore disse: Ecco un medesimo popolo, ed essi tutti hanno un medesimo linguaggio, e questo è il cominciamento del lor lavoro, ed ora tutto ciò che hanno disegnato di fare, non sarà loro divietato.


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

From Swedenborg's Works

 

Arcana Coelestia #1429

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1429. Abramo era un figlio di cinque e settanta anni. Che questo significhi che ancora non c'era molto del Divino, è evidente dal significato del numero cinque, vale a dire, un po', e del numero settanta, vale a dire ciò che è santo. Che cinque significhi un po', è stato mostrato in precedenza (n. 649.); e anche che settanta, come sette significa ciò che è santo (n. 395, 433, 716, 881): qui, poiché settanta è riferito al Signore, significa il santa Divino. Che nel senso interno il numero degli anni di Abramo significa anche altre cose è evidente da ciò che è stato mostrato in precedenza riguardo agli anni e ai numeri (n 482, 487, 493, 575, 647-648, 755, 813.); e anche dal fatto che non c'è una sola sillaba, né un iota nella Parola, in cui non vi sia un senso interno. E se in essa non fossero custodite cose spirituali e celesti, non si direbbe che Abramo aveva cinque e settanta anni; né sarebbe accaduto a questa età ciò che si dice di Abramo, come risulta anche da altri numeri, di anni e di misure, che ricorrono nella Parola.

  
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Arcana Coelestia #647

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647. Che questi elementi hanno un tale significato, come che i numeri trecento, cinquanta e trenta, significano i resti, che sono pochi; che la lunghezza, la larghezza e l'altezza significano rispettivamente la santità, la verità, e il bene, non può non apparire strano a chiunque, e molto distante dal significato letterale. Ma oltre a ciò che è stato detto e mostrato in precedenza riguardo ai numeri (al versetto 3 di questo capitolo, che centoventi ivi significa i resti della fede), può essere evidente a tutti anche dal fatto che coloro che sono nel senso interiore, così come gli spiriti angelici e gli angeli, sono al di là di tutte le cose terrene, corporee, e mondane, e, quindi, sono oltre tutto ciò che ha a che fare con i numeri e le misure; ciò nondimeno è dato loro dal Signore di percepire la Parola completamente, in modo avulso dai numeri e dalle misure. E poiché questi particolari coinvolgono cose celesti e spirituali, così lontane dal senso della lettera, sembra che non vi possano essere. Tali sono in generale e nel particolare le cose celesti e spirituali. E da ciò si può dedurre quanto folle sia desiderare ed inseguire quelle cose che appartengono alla fede, mediante le percezioni dei sensi e le conoscenze; e altrettanto folle è essere disposti a credervi solo a condizione di poterle percepire e apprendere in questo modo.

  
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