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Genesi 9:23

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23 Ma Sem e Jafet presero il suo mantello, se lo misero assieme sulle spalle, e camminando all’indietro, coprirono la nudità del loro padre; e siccome aveano la faccia vòlta alla parte opposta, non videro la nudità del loro padre.

From Swedenborg's Works

 

Arcana Coelestia #1008

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1008. Che chiederò conto dell'anima dell'uomo significhi vendicare la profanazione si evince da quanto detto nel precedente verso e in questo verso, ove il soggetto trattato è mangiare il sangue, con cui s'intende la profanazione. Cosa sia la profanazione, è noto a pochi, e ancor meno quale sia la sua pena nell'altra vita. La profanazione è molteplice. Colui che nega totalmente le verità della fede non la profana, così come le nazioni che vivono al di fuori della chiesa e delle sue conoscenze. Ma le profana chi conosce le verità della fede, e soprattutto chi le riconosce, le pronuncia, le predica, persuade gli altri a conformarsi ad esse, e tuttavia vive nell'odio, nella vendetta, nella crudeltà, nella rapina e nell'adulterio, consolidando in se stesso questa condotta attraverso molte cose che estrae dalla Parola, pervertendola e, quindi, immergendola in questi mali orribili. Questi è colui che profana. Ed è tale profanazione che conduce alla morte un uomo, come si può evincere da questo, che nell'altra vita ciò che è profano e ciò che è santo sono del tutto separati; ciò che è profano in un inferno e ciò che è santo nel cielo. Quando un tale uomo accede all'altra vita, in ogni idea del suo pensiero, esattamente come nella vita del corpo, ciò che è santo aderisce a ciò che è profano. Egli non può concepire una sola idea di ciò che è santo senza che ciò che è profano vi aderisca, come appare chiaramente alla luce del giorno, essendovi tale percezione delle idee altrui nell'altra vita. Così in tutto ciò che pensa la profanazione è manifesta, e dal momento che il cielo aborrisce la profanazione, non può che essere spinto giù all'inferno.

[2] Quale sia la natura delle idee quasi nessuno lo sa. Si suppone che sia qualcosa di semplice; ma in ogni idea del pensiero vi sono cose innumerevoli, variamente congiunte in modo da rendere un certa forma [forma-pensiero] e quindi, l'immagine di un uomo, che è pienamente percepita e anche vista nell'altra vita. Semplicemente, quando l'idea di un luogo, di un paese, di una città, o di una casa, affiora, contestualmente appare un'idea e l'immagine di tutte le cose che l'uomo ha fatto in quel luogo, ed è vista dagli angeli e dagli spiriti. O quando affiora l'idea di una persona che questi ha tenuto in odio, allora viene fuori l'idea di tutte le cose che questi ha pensato, pronunciato, e fatto contro di lui. E così è per ogni altra idea; quando esse affiorano, tutte le cose in generale e in particolare che questi ha concepito e impresso su di sé riguardo al soggetto in questione, appaiono alla vista. Così pure quando affiora l'idea del matrimonio, se questi è stato un adultero, tutte le cose impure e oscene di adulterio, anche il pensiero di esso, vengono fuori. Allo stesso modo appaiono tutte le cose con le quali si è consolidato nell'adulterio, sia quelle attinte dai sensi, sia quelle attinte della ragione, sia quelle attinte dalla Parola, ed anche in che modo ha pervertito le verità della Parola.

[3] Inoltre, l'idea di una cosa sfocia nell'idea di un'altra e la tinge, come quando un po' dinero cade in acqua e oscura l'intero volume d'acqua. Così lo spirito è noto dalle sue idee, e ciò che è meraviglioso a dirsi, in ogni sua idea c'è un'immagine o somiglianza di se stesso, che quando appare alla vista, è così deformata da risultare orribile. Da ciò è evidente qual è lo stato di coloro che profanano le cose sante, e qual è il loro aspetto nell'altra vita. Ma non può mai dirsi che profanano le cose sante, coloro che credono grossolanamente ciò che viene detto nella Parola, quand'anche credano ciò che non è vero; perché nella Parola le cose sono espresse secondo le apparenze, come si può vedere sopra (n. 589).

  
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