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Genesi 3:3

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3 ma del frutto dell’albero ch’è in mezzo al giardino Iddio ha detto: Non ne mangiate e non lo toccate, che non abbiate a morire".

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Arcana Coelestia #270

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270. Che per trarre nutrimento dal suolo con enorme sforzo si intenda uno stato miserabile della vita è evidente da ciò che precede e segue, senza contare che per mangiare, nel senso interiore, si intende vivere. Ciò è evidente anche dal fatto che tale stato di vita insorge quando gli spiriti maligni cominciano a combattere, e gli angeli di guardia li fronteggiano. Questo stato di vita diventa più miserabile, quando gli spiriti maligni acquistano il dominio, perché allora governano l'uomo esterno, e gli angeli hanno il governo del solo uomo interno, di cui rimane così poco che difficilmente possono attingervi alcunché per difendere l'uomo. Di qui hanno origine l'angoscia e l'ansia. I morti sono raramente sensibili all'angoscia e all'ansia, perché non sono più uomini, anche se pensano in questi termini più di altri, perché non conoscono più dei bruti ciò che è spirituale e celeste, e cosa sia la vita eterna; e al pari di questi guardano verso il basso, alle cose terrene, o verso l'esterno alle cose del mondo. Essi assecondano solo il loro proprio, e soddisfano le proprie inclinazioni ed i sensi, con il concorso di tutta la loro parte razionale. Essendo morti, non possono più fronteggiare alcun combattimento spirituale o tentazione e, qualora fossero esposti a tali combattimenti, la loro vita sprofonderebbe sotto il peso di questi, e in tal modo si dannerebbero ancora di più, e si precipiterebbero ancora più profondamente nella dannazione infernale: quindi ciò è risparmiato loro fino all'ingresso nell'altra vita, dove, non essendo più nel pericolo di morire, né di conseguenza in qualsiasi tentazione o avversità, sono in grado di sopportare sofferenze ben più gravi, quali quelle qui rappresentate dal suolo maledetto, e dal procurarsi da esso nutrimento con enorme sforzo.

  
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Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.