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Genesi 17:22

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22 E quand’ebbe finito di parlare con lui, Iddio lasciò Abrahamo, levandosi in alto.

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Arcana Coelestia #2116

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2116. Che furono circoncisi da lui, significa che sono giustificati dal Signore, può essere visto dalla valenza rappresentativa e quindi dal significato di essere circoncisi cioè essere purificati (spiegato sopra, n. 2039. Il loro essere circoncisi da lui, cioè da Abraham, era rappresentativo del fatto che furono purificati e perciò giustificati dal Signore. Ma riguardo alla giustificazione, il caso non è come si suppone comunemente, vale a dire che i mali e i peccati sono rimessi ed eradicati dall’uomo, come si crede – perfino in extremis nell’ora della morte – prescindendo dal fatto che l’uomo abbia vissuto nei mali e nelle peggiori condotte durante l’intero corso della sua vita. Sono stato compiutamente istruito sul fatto che il più impercettibile male che un uomo pensa o commette durante la sua vita nel corpo, non può essere rimosso, ma rimane presso di lui, anche il male più tenue.

[2] La verità è che quelli che hanno nutrito odio e messo in atto pratiche di odio, vendetta, crudeltà e adulterio, e che hanno quindi vissuto senza carità, la stessa vita che hanno acquisito nel mondo li attende dopo la morte; ogni cosa di quella vita - sia in generale, sia nel particolare – ritorna in successione; e da questo deriva il loro tormento nell’inferno. Invece, presso coloro che hanno vissuto nell’amore per il Signore e nella carità verso il prossimo, i mali della loro vita, pur rimanendo tutti, sono mitigati dai beni che durante la loro vita nel mondo hanno ricevuto dal Signore, attraverso una vita di carità; in ragione di ciò essi sono elevati nel cielo; anzi, sono trattenuti dal compiere quei mali inerenti la loro vita, in modo che questi non appaiono. Quelli che nell’altra vita, dubitano del fatto che i mali commessi siano presso di loro, in quanto non appaiono, sono lasciati nei loro mali fino a quando non riconoscono che le cose stanno effettivamente in questi termini; e poi sono nuovamente elevati nel cielo.

[3] Questo dunque è ciò che s’intende per essere giustificati; perché in questo modo l’uomo giunge a riconoscere non la giustizia sua propria, ma quella del Signore. Riguardo a ciò che è stato detto nella Parola - che coloro che hanno fede saranno salvati - ciò è vero, ma nella Parola per “fede” non s’intende altro che l’amore per il Signore e la carità verso il prossimo, e quindi una vita conforme a questi due generi di amore. I principi dottrinali e i dogmi non sono la fede, pur se appartengono alla fede; perché ciascuno di questi e tutti nel loro insieme hanno per fine che l’uomo possa divenire tale come essi insegnano debba essere, come può essere visto chiaramente dalle parole del Signore, secondo cui, tutta la legge e i profeti consiste nell’amare Dio e il prossimo, cioè la dottrina universale della fede (Matteo 22:34–39; Marco 12:28–35). Che non vi può essere alcuna altra fede - che sia autenticamente fede – di questa, è stato mostrato nel volume I (nn. 30-38, 379, 389, 724, 809, 896, 904, 916, 989, 1017, 1076, 1077, 1121, 1158, 1162, 1176, 1258, 1285, 1316, 1608, 1798, 1799, 1834, 1843, 1844); e inoltre, che il cielo stesso consiste nell’amore per il Signore e nell’amore reciproco (nn. 537, 547, 553, 1112, 2057).

  
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