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Genesi 15:3

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3 E Abramo soggiunse: "Tu non m’hai dato progenie; ed ecco, uno schiavo nato in casa mia sarà mio erede".

From Swedenborg's Works

 

Arcana Coelestia #1802

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1802. Non sarà costui il tuo erede. Che ciò significhi che ciò che è esterno non sarà l'erede del suo regno, è evidente dal significato di divenire erede, o ereditare, spiegato sopra. L'erede del regno del Signore non è ciò che è esterno, ma ciò che è interno. Ciò che è esterno è pur sempre erede, ma attraverso ciò che è interno, perché agiscono come uno. Affinché ciò possa essere compreso, bisogna tener presente che tutti coloro che sono nei cieli - sia coloro che sono nel primo cielo, sia coloro che sono nel secondo e nel terzo cielo – vale a dire, sia gli esterni, sia gli interiori e gli interni, sono eredi del regno del Signore; perché tutti fanno un solo cielo. Nei cieli del Signore, gli interni e gli esterni sono distinti esattamente come tra gli uomini. Gli angeli nel primo cielo sono subordinati agli angeli che sono nel secondo, e questi sono subordinati agli angeli del terzo cielo. Tuttavia la subordinazione, non è quella del comando, ma è, come nell'uomo, l'influsso delle cose interne nelle cose più esterne; cioè l'influsso della vita del Signore che passa attraverso il terzo cielo, nel secondo, e da questo nel primo cielo, nell'ordine della loro successione, oltre a ciò che fluisce immediatamente in tutti i cieli. Gli angeli inferiori o subordinati ignorano questo ordine salvo che il Signore dia loro una riflessione al riguardo; dunque non c'è subordinazione al comando.

[2] Nella misura in cui vi è ciò che è interno in un angelo del terzo cielo è egli un erede del regno del Signore; e nella stessa misura un angelo del secondo cielo è un erede; e allo stesso modo, nella misura in cui vi è ciò che è interno in un angelo del primo cielo, egli è anche un erede. È ciò che è interno in un angelo che fa di lui un erede. Presso gli angeli interni c'è più di ciò che è interno di quanto vi sia presso gli angeli più esterni, e perciò i primi sono più vicini al Signore e sono eredi in misura maggiore. Ciò che è interno è l'amore verso il Signore e la carità verso il prossimo. Quindi, in proporzione al loro amore e alla loro carità, essi sono figli ed eredi, poiché nella stessa misura sono partecipi della vita del Signore.

[3] Ma nessuno può essere elevato dal primo cielo o cielo esterno nel secondo cielo o cielo interiore, finché non sia stato istruito nei beni dell'amore e nelle verità della fede. Nella misura in cui egli sia stato istruito, può essere elevato e può essere tra gli spiriti angelici. È lo stesso per gli spiriti angelici prima di essere elevati o entrare nel terzo cielo, tra gli angeli. Attraverso l'istruzione si forma l'interiore e l'interno, e sono resi adatti a ricevere i beni dell'amore e le verità della fede, e di qui la percezione di ciò che è bene e vero. Nessun può percepisce ciò che non conosce e crede; e di conseguenza non può essere dotato della facoltà di percepire il bene dell'amore e la verità della fede, tranne che per mezzo delle conoscenze, per sapere cosa e di che natura sono. È così per tutti, perfino per i neonati, che sono tutti istruiti nel regno del Signore. Ma questi sono istruiti facilmente, perché non sono pervasi da principi di falsità. Nondimeno, sono istruiti solo in ordine alle verità generali; e una volta che hanno appreso queste, percepiscono le cose in modo innumerabile e illimitato.

[4] Il caso a questo proposito è simile a quello di chi sia stato persuaso riguardo alle verità in generale: i particolari delle verità generali e le singolarità dei particolari, sono appresi facilmente, spontaneamente; poiché egli è colpito dalla verità in generale, e quindi anche dai particolari e dai singolari della stessa verità, che sono di conferma; perché questi entrano nell'affezione generale con gioia e quindi la perfezionano continuamente. Queste sono le cose interne, in relazione alle quali sono chiamati eredi, o per mezzo delle quali possano ereditare il regno del Signore. E cominciano a diventare eredi, o ad avere un'eredità, quando sono nell'affezione del bene, cioè nell'amore reciproco, in cui vengono introdotti nella conoscenza del bene e della verità e delle loro affezioni. E nella misura in cui sono nell'affezione del bene, o amore reciproco, nella stessa misura sono eredi, ovvero hanno un'eredità. Perché l'amore reciproco è la vita più autentica tuttavia che essi ricevono dall'essenza del Signore, come dal loro Padre. Queste cose possono essere viste da ciò che segue nel versetto successivo.

  
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