Die Bibel

 

Genesi 17:25

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25 Ed Ismaele suo figliuolo era d’età di tredici anni, quando gli fu circoncisa la carne del suo prepuzio.


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

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Arcana Coelestia #2027

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2027. Che alla tua discendenza dopo di te significhi che egli avrebbe dato tutte queste cose a coloro che avessero avuto fede in lui è evidente dal significato di seme, cioè fede (si veda n. 1025, 1447, 1610), e segnatamente, la fede della carità (si veda n. 379, 389, 654, 724, 809, 916, 1017, 1162, 1176, 1258).

Coloro che antepongono il merito alle opere compiute in vita, non hanno la fede della carità, e quindi non sono il seme qui inteso; perché in ragione delle loro opere, desiderano essere salvati, non a causa della giustizia del Signore, ma in ragione della giustizia loro propria. Che non vi sia alcuna fede della carità in loro, cioè nessuna carità, è evidente dal fatto che si pongono dinanzi agli altri, e quindi hanno a cuore loro stessi e non gli altri, se non nella misura in cui questi sono utili alle loro mire; e disprezzano o odiano coloro che non sono disposti a mettersi al loro servizio. Così, per amore di sé, si dissociano e non si associano mai; e quindi distruggono ciò che è celeste, cioè l’amore reciproco, che conferisce al cielo la sua stabilità; perché il cielo stesso è in esso, e tutta la sua consonanza e unanimità sussiste e consiste in esso; perché nell'altra vita qualsiasi cosa distrugga l'unanimità è contraria all'ordine del cielo stesso, e cospira quindi alla distruzione del tutto. Di questa indole sono coloro che pongono il merito nelle azioni della loro vita e rivendicano la giustizia per se stessi. Di questi ce ne sono molti nell'altra vita.

[2] Questi, a volte brillano nel volto come piccole torce, ma da un fuoco illusorio che deriva dall'auto-giustificazione; e in effetti sono freddi. A volte, appaiono accorrere e addurre conferme dal senso letterale della Parola, riguardo al merito di sé, perché essi odiano le verità che sono del senso interno (n. 1877).

La loro sfera è una sfera esclusiva considerazione di sé, ed è quindi distruttiva di ogni idea che non guarda al sé come una sorta di divinità. La sfera di molti di questo genere è così conflittuale che in essa non c'è altro che inimicizia e ostilità; perché quando qualcuno desidera la stessa cosa, vale a dire, essere servito, questi uccide gli altri nel suo cuore.

[3] Alcuni di loro sono tra coloro che dicono di aver lavorato nella vigna del Signore, quando invece allo stesso tempo avevano continuamente a cuore la loro preminenza, gloria e gli onori, oltre che il guadagno; e anche il desiderio di diventare il più grande nel cielo e di essere serviti dagli angeli, disprezzando nel cuore gli altri in in confronto con se stessi, essendo permeati dall'amore non dell’amore reciproco, in cui il cielo consiste, ma dall'amore di sé, in cui essi collocano il cielo; perché non sanno che cosa sia il cielo. Al riguardo si veda sopra, n. 450-452, 1594, 1679. Questi sono coloro che desiderano essere i primi, ma diventano gli ultimi (Matteo 19:30, 20:16; Marco 10:31); e che dicono di aver profetizzato nel nome del Signore e di aver fatto molte opere meravigliose; ma a questi egli ha detto: Non ti conosco (Matteo 7:22-23).

[4] Molto diverso è il caso di coloro che per semplicità del cuore hanno supposto di meritare il cielo e hanno vissuto nella carità. Questi hanno considerato alla nozione di meritare del cielo come qualcosa che è promesso, e facilmente riconoscono che è della misericordia del Signore; perché la vita della carità è accompagnata da questo, perché l’autentica carità ama ogni verità.

  
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Arcana Coelestia #916

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916. Che tutti gli animali selvatici e tutti i rettili significhino i beni dell'uomo della chiesa; animale selvatico, i beni dell'uomo interno; rettili quelli dell'uomo esterno; e che tutti gli uccelli e tutto ciò che striscia sulla terra significhino le verità; uccelli le verità dell'uomo interno; e le cose che strisciano sulla terra quelle dell'uomo esterno, è evidente da ciò che è stato detto e mostrato nel versetto precedente circa gli animali selvatici, gli uccelli, i rettili, dove si dice rettili che strisciano, perché lì s'intende sia il bene, sia la verità dell'uomo esterno. Poiché ciò che viene detto qui è la conclusione di ciò che è stato detto prima, si aggiungono queste cose che sono della chiesa, vale a dire, i suoi beni e le sue verità; e da essi si evince la qualità della chiesa, che divenne spirituale, tale che la carità, ovvero il bene era la cosa principale; e quindi animali selvatici e rettili sono qui menzionati prima, e di seguito uccelli e cose che strisciano.

[2] La chiesa è chiamata spirituale quando agisce in virtù della carità, ovvero del bene della carità, mai quando si dice che ha la fede senza la carità, perché allora non è nemmeno una chiesa. Perché qual è la dottrina della fede, se non la dottrina della carità? E qual è lo scopo della dottrina della fede, se non che gli uomini facciano ciò che essa insegna? Tale scopo non può essere solo di sapere e pensare ciò che essa insegna, ma piuttosto di mettere in atto ciò che essa insegna. La chiesa spirituale è quindi, per la prima volta, chiamata chiesa quando agisce dalla carità, che è l'autentica dottrina della fede. O, ciò che è lo stesso, l'uomo della chiesa è allora, per la prima volta, una chiesa. Allo stesso modo, qual è lo scopo del comandamento? Non che l'uomo conosca, ma che egli viva secondo il comandamento. Perché allora egli ha in sé il regno del Signore, poiché il regno del Signore consiste esclusivamente nell'amore reciproco e nella sua felicità.

[3] Coloro che separano la fede dalla carità, e sostengono che la salvezza consista nella fede senza le opere della carità, sono simili a Caino che uccise suo fratello Abele, cioè, la carità. E sono come rapaci che volano su una carcassa; perché tale fede è un uccello, e un uomo senza la carità è un cadavere. Così anche, essi formano per se stessi una coscienza spuria secondo cui, vivono come diavoli, tengono in odio il prossimo, lo perseguitano, passano tutta la loro vita in adulteri, e ciò nondimeno, sarebbero salvati, come si crede nel mondo cristiano. Che cosa può essere più gradevole ad un uomo che sentire ed essere persuaso che egli può essere salvato, anche se vive come una bestia selvaggia? Gli stessi gentili percepiscono che questo è falso, molti dei quali detestano la dottrina dei cristiani perché vedono la loro vita. L'effettiva qualità di una tale fede è evidente anche dal fatto che da nessuna parte è stata trovata una vita più detestabile di quella che si conduce comunemente nel mondo cristiano.

  
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