From Swedenborg's Works

 

Cielo e inferno #0

Study this Passage

/ 603  
  



Cieloe e le sue meraviglie e inferno da ciè che è stato visto e udito

EMANUEL SWEDENBORG

Traduzione a cura di https://fondazioneswedenborg.wordpress.com tratta dalle scansioni della versione originale in latino, rilasciate in rete da http://www.baysidechurch.org, resa compatibile con la versione inglese di John C. Ager (http://www.swedenborg.com).

Translated in 2012. No copyright – Public domain

Questa versione è stata tradotta dai file in formato pdf messi a disposizione dalla Fondazione Swedenborg dello Stato della Pennsylvania (www.swedenborg.com) i cui collaboratori hanno curato la traduzione dai testi originali in latino. Questa versione evidentemente non è esente da eventuali errori in sede di conversione del testo da una versione non originale.

La presente opera può essere liberamente copiata, stampata e diffusa in tutto o in parte senza alcun vincolo, non essendo gravata da diritti d’autore, fatti salvi il divieto di utilizzarla a scopo commerciale e gli obblighi di non modificare il contenuto, di non stravolgerne il senso e di citare la fonte (https://fondazioneswedenborg.wordpress.com).

INDICE

Prefazione dell'Autore

PARTE 1. IL CIELO

1. Il Signore è il Dio del cielo (2-6)

2. Il cielo è formato dal Divino del Signore (7-12)

3. Il Divino del Signore nel cielo è l’amore per Lui e la carità verso il prossimo (13-19)

4. Il cielo consta di due regni (20-28)

5. Esistono tre cieli (29-40)

6. I cieli sono composti da innumerevoli società (41-50)

7. Ogni società è un cielo in una forma minore, e ogni angelo lo è nella forma più piccola (51-58)

8. Il cielo nel suo insieme ha la forma di un singolo uomo (59-67)

9. Ogni società nel cielo ha la forma di un singolo uomo (68-72)

10. Ogni angelo quindi ha una forma assolutamente umana (73-77)

11. Dalla Divina umanità del Signore consegue che il cielo in generale e nel particolare ha la forma di un uomo (78-86)

Passi estratti da Arcana Coelestia, concernenti il Signore e la sua Divina umanità

12. C'è una corrispondenza fra tutte le cose del cielo e tutte le cose dell’uomo (87-102)

13. C'è una corrispondenza del cielo con tutte le cose del mondo (103-115)

14. Il sole nel cielo (116-125)

15. La luce e il calore nel cielo (126-140)

16. Le quattro regioni del cielo (141-153)

17. Il cambiamento di stato degli angeli nel cielo (154-161)

18. Il tempo nel cielo (162-169)

19. Rappresentazioni e apparenze nel cielo (170-176)

20. Gli abiti con cui appaiono vestiti gli angeli (177-183)

21. Le residenze degli angeli (184-190)

22. Lo spazio nel cielo (191-199)

23. La forma del cielo, da cui sono determinate le affiliazioni e le comunicazioni (200-212)

24. Le amministrazioni nel cielo (213-220)

25. Il culto Divino nel cielo (221-227)

26. Il potere degli angeli nel cielo (228-233)

27. Il linguaggio degli angeli (234-245)

28. Il linguaggio degli angeli presso l’uomo (246-257)

29. La scrittura nel cielo (258-264)

30. La sapienza degli angeli nel cielo (265-275)

31. Lo stato di innocenza degli angeli nel cielo (276-283)

32. Lo stato di pace nel cielo (284-290)

33. L’unione del cielo con il genere umano (291-302)

34. L’unione del cielo con l’uomo attraverso la Parola (303-310)

35. Cielo e inferno provengono dal genere umano (311-317)

36. I pagani, ovvero i popoli che vivono al di fuori dalla chiesa, nel cielo (318-328)

37. I bambini nel cielo (329-345)

38. Il savio e il semplice nel cielo (346-356)

Passi estratti da Arcana Coelestia, concernenti le conoscenze

39. Il ricco e il povero nel cielo (357-365)

40. Matrimoni nel cielo (366-386)

41. Le occupazioni degli angeli nel cielo (387-394)

42. La gioia e la felicità celesti (395-414)

43. L’immensità del cielo (415-420)

PARTE 2. IL MONDO DEGLI SPIRITI E LO STATO DELL'UOMO DOPO LA MORTE

44. Cosa è il mondo degli spiriti (421-431)

45. Ogni uomo è uno spirito, rispetto alla sua veste interiore (432-444)

46. La resurrezione dell’uomo dalla morte e la sua ammissione alla vita eterna (445-452)

47. L'uomo dopo la morte ha una forma perfettamente umana (453-461)

48. L’uomo dopo la morte gode delle percezioni dei sensi, della memoria e delle affezioni che aveva nel mondo. Nulla è perduto salvo il corpo (461-469)

49. L’uomo, dopo la morte, è tale quale è stata la sua vita nel mondo (470-484)

50. Dopo la morte, i piaceri della vita di ciascuno sono mutati in cose ad essi corrispondenti (485-490)

51. Il primo stato dell’uomo dopo la morte (491-498)

52. Il secondo stato dell’uomo dopo la morte (499-511)

53. Il terzo stato dell’uomo dopo la morte, che è uno stato di istruzione per coloro che entrano nel cielo (512-520)

54. Nessuno accede al cielo per pura misericordia, a prescindere dai mezzi (521-527)

55. Non è difficile come si crede condurre una vita che porta al cielo (528-535)

PARTE 3. INFERNO

56. Il Signore governa gli inferni (536-544)

57. Il Signor non precipita nessuno nell’inferno, è lo spirito che si precipita (545-550)

58. Tutti coloro che sono nell’inferno sono nei mali e nelle conseguenti falsitàche derivano dall’amore di sé e dall’amore del mondo (551-565)

59. Fuoco infernale e stridore dei denti (566-575)

60. Le malvagità e gli scellerati artifici degli spiriti infernali (576-581)

61. Aspetto, disposizione e numero degli inferni (582-588)

62. Equilibrio tra cielo e inferno (589-596)

63. L’uomo è mantenuto nel libero arbitrio in virtù dell’equilibrio tra cielo e inferno (597-603)

Passi estratti da Arcana Coelestia concernenti il libero arbitrio, l’influsso e gli spiriti attraverso i quali si realizza la comunicazione

Indice dei rinvii alle Scritture (omesso nella presente edizione)

Indice analitico (omesso nella presente edizione)

/ 603  
  

Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.

From Swedenborg's Works

 

Arcana Coelestia #10809

Study this Passage

  
/ 10837  
  

10809. 1 Deinde interrogabant quomodo Dominus apparet apud angelos e nostra tellure; dicebam quod appareat in Sole ut Homo, 2 circumdatus ibi 3 igneo solari, ex quo omnis lux est angelis in caelis, et quod calor qui procedit inde, sit Divinum Bonum, et quod lux quae inde sit Divinum Verum, utrumque ex Divino Amore, qui est igneum apparens circum Dominum in illo Sole; sed quod 4 Sol ille modo angelis in caelo appareat et non spiritibus qui infra sunt, quoniam hi remotiores sunt a receptione boni amoris et veri fidei quam angeli qui in 5 caelis. Quod autem solem mundi attinet, is nulli in altera vita apparet, sistitur tamen in idea illorum sicut nigrum 6 non visibile, ex opposito ad Solem caeli, qui est Dominus. 7 Quod quaesiverint de Domino ac de Ipsius apparentia coram angelis e nostra tellure, dabatur illis, quoniam tunc placuit Domino Se praesentem sistere apud illos, ac in ordinem redigere quae ex malis ibi deturbata sunt, de quibus conquesti sunt; ut haec viderem, causa etiam erat quod illuc perductus sim.

Footnotes:

1. Dein

2. The Manuscript inserts et quod.

3. The Manuscript inserts sit.

4. The following two (or in some cases more) words are transposed in the Manuscript.

5. coelo

6. prorsus absconditum

7. Respondebant ad haec, quod etiam sciant quod ita sit, sed quod Dominus aliter appareat apud illos; haec dicere illis dabatur, quoniam tunc placuit Domino venire adillos, ac se praesentem sistere, et ibi in ordinem redigeret quae ex malis ibi, et de quibus conquesti

  
/ 10837  
  

This is the Third Latin Edition, published by the Swedenborg Society, in London, between 1949 and 1973.

The Bible

 

Genesis 14

Study

   

1 Factum est autem in illo tempore, ut Amraphel rex Senaar, et Arioch rex Ponti, et Chodorlahomor rex Elamitarum, et Thadal rex Gentium

2 inirent bellum contra Bara regem Sodomorum, et contra Bersa regem Gomorrhæ, et contra Sennaab regem Adamæ, et contra Semeber regem Seboim, contraque regem Balæ, ipsa est Segor.

3 Omnes hi convenerunt in vallem Silvestrem, quæ nunc est mare salis.

4 Duodecim enim annis servierunt Chodorlahomor, et tertiodecimo anno recesserunt ab eo.

5 Igitur quartodecimo anno venit Chodorlahomor, et reges qui erant cum eo : percusseruntque Raphaim in Astarothcarnaim, et Zuzim cum eis, et Emim in Save Cariathaim,

6 et Chorræos in montibus Seir, usque ad Campestria Pharan, quæ est in solitudine.

7 Reversique sunt, et venerunt ad fontem Misphat, ipsa est Cades : et percusserunt omnem regionem Amalecitarum, et Amorrhæum, qui habitabat in Asasonthamar.

8 Et egressi sunt rex Sodomorum, et rex Gomorrhæ, rexque Adamæ, et rex Seboim, necnon et rex Balæ, quæ est Segor : et direxerunt aciem contra eos in valle Silvestri :

9 scilicet adversus Chodorlahomor regem Elamitarum, et Thadal regem Gentium, et Amraphel regem Sennaar, et Arioch regem Ponti : quatuor reges adversus quinque.

10 Vallis autem Silvestris habebat puteos multos bituminis. Itaque rex Sodomorum, et Gomorrhæ, terga verterunt, cecideruntque ibi : et qui remanserant, fugerunt ad montem.

11 Tulerunt autem omnem substantiam Sodomorum et Gomorrhæ, et universa quæ ad cibum pertinent, et abierunt :

12 necnon et Lot, et substantiam ejus, filium fratris Abram, qui habitabat in Sodomis.

13 Et ecce unus, qui evaserat, nuntiavit Abram Hebræo, qui habitabat in convalle Mambre Amorrhæi, fratris Escol, et fratris Aner : hi enim pepigerant fœdus cum Abram.

14 Quod cum audisset Abram, captum videlicet Lot fratrem suum, numeravit expeditos vernaculos suos trecentos decem et octo : et persecutus est usque Dan.

15 Et divisis sociis, irruit super eos nocte : percussitque eos, et persecutus est eos usque Hoba, quæ est ad lævam Damasci.

16 Reduxitque omnem substantiam, et Lot fratrem suum cum substantia illius, mulieres quoque et populum.

17 Egressus est autem rex Sodomorum in occursum ejus postquam reversus est a cæde Chodorlahomor, et regum qui cum eo erant in valle Save, quæ est vallis regis.

18 At vero Melchisedech rex Salem, proferens panem et vinum, erat enim sacerdos Dei altissimi,

19 benedixit ei, et ait : Benedictus Abram Deo excelso, qui creavit cælum et terram :

20 et benedictus Deus excelsus, quo protegente, hostes in manibus tuis sunt. Et dedit ei decimas ex omnibus.

21 Dixit autem rex Sodomorum ad Abram : Da mihi animas, cetera tolle tibi.

22 Qui respondit ei : Levo manum meam ad Dominum Deum excelsum possessorem cæli et terræ,

23 quod a filo subtegminis usque ad corigiam caligæ, non accipiam ex omnibus quæ tua sunt, ne dicas : Ego ditavi Abram :

24 exceptis his, quæ comederunt juvenes, et partibus virorum, qui venerunt mecum, Aner, Escol et Mambre : isti accipient partes suas.