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Arcana Coelestia #2057

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2057. Che non è circonciso nella carne del suo prepuzio. Che ciò significhi chi è nell'amore di sé è evidente da ciò che è stato detto sopra riguardo al significato di essere circonciso e di prepuzio (nn. 2039, 2049), e anche di carne (n. 2041). La carne del prepuzio simboleggia l'amore di sé. Quelli all'interno della chiesa che sono nella falsità, e allo stesso tempo sono nell'amore di sé, sono soprattutto coloro che profanano le cose sante; non coloro che sono in qualche altro amore, perché l'amore di sé è il più dannoso di tutti, perché è distruttivo della società, e quindi del genere umano, come è stato mostrato (n. 2045). Che sia anche diametralmente opposto all'amore reciproco, in cui il cielo consiste, e quindi è distruttivo dell'ordine stesso, può essere visto dagli spiriti malvagi e dai geni nell'altra vita; e anche dagli inferni, in cui nulla regna sopra l’amore di sé; e dato che l'amore di sé regna lì, dominano tutti i generi di odi, vendette e crudeltà, perché questi derivano da esso.

[2] L'amore reciproco nei cieli consiste nel fatto che si ami il prossimo più di se stessi, il cui effetto è che il cielo intero si manifesta come un solo uomo; perché per mezzo dell'amore reciproco tutti sono così consociati dal Signore, e quindi le gioie di tutti sono reciprocamente condivise, e quelle di ognuno a tutti. Di conseguenza, la forma celeste è tale che ogni cosa è come se fosse una sorta di centro, quindi un centro di condivisione, e di conseguenza di felicità, da parte di tutti; e questo in accordo con tutte le varietà dell'amore reciproco, che sono innumerevoli. E poiché coloro che sono in quell'amore percepiscono la più grande felicità nell'essere in grado di comunicare agli altri ciò che scorre in loro, e questo dal cuore, la comunicazione diventa perpetua ed eterna. A questo riguardo, all’incremento del regno del Signore, aumenta anche la felicità degli angeli. Poiché gli angeli sono in società e dimore distinte, non pensano a questo; ma il Signore dispone così tutte le cose sia in generale, sia nel particolare. Tale è il regno del Signore nei cieli.

[3] Nient'altro si sforza di distruggere questa forma e questo ordine se non l’amore di sé, e quindi tutti coloro che nell'altra vita sono nell'amore di sé, sono più profondamente infernali degli altri, perché l'amore di sé non condivide nulla con gli altri, ma estingue e soffoca la loro gioia e felicità. Qualunque gioia fluisca dagli altri, essi la ricevono in se stessi, la concentrano in se stessi, lo trasformano nel sudicio del loro proprium, arrestando ogni ulteriore condivisione, e quindi distruggendo tutto ciò che tende all'unanimità e alla cooperazione. Da ciò deriva la dissociazione e, conseguentemente, la distruzione. E dato che ogni persona di una simile indole desidera essere servita, corteggiata e adorata dagli altri, e non ama nessuno se non se stesso, di qui viene la dissociazione, che li conduce in uno stato tale che percepiscano nulla di più piacevole che torturare gli altri, in modi terribili, attraverso fantasie che affiorano dall'odio, dalla vendetta e dalla crudeltà. Quando tali persone arrivano presso una società in cui risiede l'amore reciproco, sono allontanate da loro stesso carattere, come pesi morti e impuri in un'aura pura e vivente, perché tutta la gioia influente termina in loro stessi; e poiché emanano una folle idea di sé, la loro gioia è lì trasformata in un fetore cadaverico, con cui si rende manifesto l’inferno del sé, oltre ad essere in preda ad una terribile angoscia.

[4] Da ciò possiamo vedere che è la natura dell'amore di sé ad essere distruttiva non solo del genere umano (come mostrato sopra, n. 2045, ma anche dell'ordine celeste; e così che non c'è nulla in esso se non impurità, sudiciume, profanazione e l'inferno stesso; per quanto piccolo possa sembrare a coloro che ci sono dentro. Coloro che sono nell'amore di sé disprezzano gli altri in confronto a se stessi, e odiano quelli che non li favoriscono, non li servono e non hanno una qualche forma di adorazione per loro; e provano un crudele diletto nella vendetta e nel privare gli altri dell'onore, della reputazione, della ricchezza e della vita. Coloro che sono nell'amore di sé sono in questi mali; e coloro che sono in questi mali, possono da ciò sapere di essere nell'amore di sé.

  
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Arcana Coelestia #2045

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2045. Sarà circonciso. Che questo significhi la purificazione è evidente dalla rappresentazione e dal significato di circoncisione, cioè purificazione dagli amori impuri (di cui si è fatto cenno sopra). Coloro che sono nell’amore di sé e del mondo non possono credere che di trovarsi in cose così sudicie e impure come in realtà sono, perché c'è un certo piacere e diletto che lenisce, favorisce e seduce, e li induce ad amare quella vita, e a preferirla rispetto ad ogni altra condizione; e induce loro a supporre, in definitiva che non vi sia nulla di male in essa. Perché ciò che favorisce l’amore di chiunque e la vita che ne deriva, è considerato essere di origine benigna. Quindi anche la ragione vi aderisce e suggerisce falsità che confermano e causano cecità tali che essi non vedono nulla della natura dell'amore celeste; e se dovessero vederlo, direbbero nel loro cuore che è qualcosa di insignificante o una cosa del nulla oppure una fantasia che si impadronisce della mente, come nella malattia.

[2] Che la vita dell'amore di sé e del mondo, insieme con i suoi piaceri e le sue delizie, è sudicia e impura, può essere visto da tutti coloro che sono disposti a pensare secondo la facoltà razionale di cui sono dotato. L'amore di sé è la fonte di tutti i mali che distruggono la società civile. Da esso come da un pozzo immondo emanano odio, vendetta, crudeltà, adulterio. Perché chi ama se stesso, disprezza, offende o odia, tutti coloro che non si mettono al suo servizio, o non gli rendono onore, né lo favoriscono. E chi odia, non aspira ad altro che a vendette e crudeltà, e questo in misura corrispondente al grado in cui ama se stesso, così che questo amore è distruttivo della società e del genere umano. Che tale sia la sua natura può essere visto anche da ciò che è stato detto nel primo volume (nn. 693-694, 760, 1307-1308, 1321, 1506, 1594, 1691, 1862.) Che nell'altra vita l'amore di sé sia così sudicio e diametralmente opposto all'amore reciproco in cui il cielo consiste, per Divina misericordia del Signore, si dirà di seguito.

[3] E dato che l'amore di sé è la fonte di odi, vendette, crudeltà e adulteri, è la fonte di tutte le cose che vengono chiamate peccati, malvagità, abomini e profanazioni, e quindi quando questo amore è nella parte razionale dell'uomo, ed è nelle cupidità e nelle fantasie del suo uomo esterno, l'influsso dell'amore celeste dal Signore viene continuamente respinto, pervertito e contaminato. Esso è simile a immondi escrementi, che dissipano, anzi ammorbano ogni dolce fragranza; esso è simile un oggetto che trasforma i raggi di luce in colori scuri e ripugnanti; ed è come una tigre o un serpente che respinge ogni carezza, e uccide con morso e avvelena chi offre loro del cibo; o come un uomo vizioso che perverte le migliori intenzioni altrui, e le loro stesse gentilezze, in ciò che è biasimevole e malizioso. Quindi è evidente che questi amori - di sé e del mondo - sono ciò che è rappresentato e significato dai prepuzi che dovevano essere tagliati.

  
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