The Bible

 

Genesi 16

Study

   

1 Or Sarai, moglie d’Abramo, non gli avea dato figliuoli. Essa aveva una serva egiziana per nome Agar.

2 E Sarai disse ad Abramo: "Ecco, l’Eterno m’ha fatta sterile; deh, va’ dalla mia serva; forse avrò progenie da lei". E Abramo dette ascolto alla voce di Sarai.

3 Sarai dunque, moglie d’Abramo, dopo che Abramo ebbe dimorato dieci anni nel paese di Canaan, prese la sua serva Agar, l’Egiziana, e la diede per moglie ad Abramo suo marito.

4 Ed egli andò da Agar, che rimase incinta; e quando s’accorse ch’era incinta, guardò la sua padrona con disprezzo.

5 E Sarai disse ad Abramo: "L’ingiuria fatta a me, ricade su te. Io t’ho dato la mia serva in seno; e da che ella s’è accorta ch’era incinta, mi guarda con disprezzo. L’Eterno sia giudice fra me e te".

6 E Abramo rispose a Sarai: "Ecco, la tua serva è in tuo potere; fa’ con lei come ti piacerà". Sarai la trattò duramente, ed ella se ne fuggì da lei.

7 E l’angelo dell’Eterno la trovò presso una sorgente d’acqua, nel deserto, presso la sorgente ch’è sulla via di Shur,

8 e le disse: "Agar, serva di Sarai, donde vieni? e dove vai?" Ed ella rispose: "Me ne fuggo dal cospetto di Sarai mia padrona".

9 E l’angelo dell’Eterno le disse: "Torna alla tua padrona, e umiliati sotto la sua mano".

10 L’angelo dell’Eterno soggiunse: "Io moltiplicherò grandemente la tua progenie, e non la si potrà contare, tanto sarà numerosa".

11 E l’angelo dell’Eterno le disse ancora: "Ecco, tu sei incinta, e partorirai un figliuolo, al quale porrai nome Ismaele, perché l’Eterno t’ha ascoltata nella tua afflizione;

12 esso sarà tra gli uomini come un asino selvatico; la sua mano sarà contro tutti, e la mano di tutti contro di lui; e abiterà in faccia a tutti i suoi fratelli".

13 Allora Agar chiamò il nome dell’Eterno che le avea parlato, Atta-El-Roi, perché disse: "Ho io, proprio qui, veduto andarsene colui che m’ha vista?"

14 Perciò quel pozzo fu chiamato "il pozzo di Lachai-Roi". Ecco, esso è fra Kades e Bered.

15 E Agar partorì un figliuolo ad Abramo; e Abramo, al figliuolo che Agar gli avea partorito, pose nome Ismaele.

16 Abramo aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele.

   

From Swedenborg's Works

 

Arcana Coelestia #1936

Study this Passage

  
/ 10837  
  

1936. Ritorna dalla tua padrona. Che ciò significhi che il Signore era stato avvisato che non avrebbe dovuto fidarsi della sua conoscenza esteriore, ma della verità interiore e dell'affezione per essa., è evidente dal significato di padrona, vale a dire l'affezione per la verità interiore. Ma ciò che è specificamente significato per Sarai – in quanto moglie e on quanto padrona - non può essere descritto, perché non può essere compreso attraverso nessuna idea; ciò che è sotteso, come detto in precedenza, è al di sopra della comprensione; perfino oltre la comprensione angelica. Si può solo fare qualche cenno qui al modo in cui il Signore pensava riguardo alle apparenze che avevano attirato l'attenzione della sua prima facoltà razionale, cioè che non doveva fidarsi di queste, ma delle Divine verità stesse, per quanto incredibili potessero apparire sotto il filtro di quella facoltà razionale. Perché tale è il caso di tutte le Divine verità: se si consulta la facoltà razionale rispetto ad esse, queste stesse non possono essere credute, perché esorbitano dalla comprensione della facoltà razionale. Per esempio: che nessun uomo, spirito o angelo vive da se stesso, ma unicamente dal Signore, e che la vita di un uomo, di uno spirito o di un angelo è un'apparenza della vita in lui; questo assunto è respinto dalla facoltà razionale, che giudica attraverso ciò che è fallace; e nondimeno, deve ancora essere creduto perché è la verità.

[2] È una verità Divina che in ogni espressione della Parola, che appare così semplice e grossolana all'uomo, ci sono cose illimitate, anzi, più di quante ve ne siano nel cielo universale; e che gli arcani che sono in essa possono essere esposti agli angeli dal Signore in una varietà perpetua per l'eternità. Questo è cosi incredibile razionalmente da non avere alcun credito sul piano razionale; e nondimeno, è vero.

[3] È una verità d qui divina che nessuno è mai ricompensato nell'altra vita per le buone azioni, se ha posto il merito in esse, o se lo ha fatto per interesse, onore e reputazione. E anche che nessuno è mai punito per azioni malvagie se agisce in ragione di un fine autenticamente retto. I fini sono ciò che è meritevole di considerazione; e attraverso questi, le azioni. Anche questo non può essere creduto razionalmente; ma dato che è vero, non ci si deve fidare della facoltà razionale, perché essa formula le sue conclusioni non da cose interiori, ma da cose esteriori.

[4] È una verità Divina che colui che aspira alla minima gioia nell'altra vita, ne riceve una più grande dal Signore, e che chi aspira alla più grande felicità, ne riceve una minima. Ed inoltre, che la gioia celeste non può mai essere in relazione con l'idea di preminenza rispetto agli altri, e nella misura in cui vi è una tale concezione, c'è l'inferno. E ancora, che nella gloria celeste non c'è nulla della gloria mondana. Anche queste cose sono rigettate dalla facoltà razionale, e nondimeno, devono ancora essere credute, perché sono vere.

[5] È anche una verità Divina che più uno crede che nulla della sapienza sia da se stesso, più egli è savio; e che più uno crede di essere savio da se stesso, e quindi più attribuisce a se stesso la conoscenza, più è pazzo. Questo anche è respinto dalla facoltà razionale, perché essa induce a credere che ciò che non è da se stessi non sia nulla. Ci sono innumerevoli cose simili. Da questi pochi esempi si può vedere che non si può fare affidamento sulla facoltà razionale; poiché essa è nelle fallacie e nelle apparenze, e perciò rifiuta le verità che sono esenti da errori e apparenze; e più si agisce così, più si è nell'amore di sé e nelle sue cupidità, e più si è nei ragionamenti, e anche in falsi principi riguardo alla fede. Si vedano anche gli esempi riportati sopra, n. 1911.

  
/ 10837  
  

Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.