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Osea 4

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1 ASCOLTATE la parola del Signore, figliuoli d’Israele; perciocchè il Signore ha una lite con gli abitanti del paese; perchè non vi è nè verità, nè benignità, nè conoscenza alcuna di Dio nel paese.

2 Non fanno altro che spergiurare, e mentire, ed uccidere, e furare, e commettere adulterio; sono straboccati, un sangue tocca l’altro.

3 Perciò, il paese farà cordoglio, e chiunque abita in esso languirà, insieme con le bestie della campagna, e con gli uccelli del cielo; ed anche i pesci del mare morranno.

4 Pur nondimeno niuno litighi, e niuno riprenda; conciossiachè il tuo popolo somigli quelli che contendono col sacerdote.

5 Perciò, tu caderai di giorno, ed anche il profeta caderà di notte; ed io distruggerò tua madre.

6 Il mio popolo perisce per mancamento di conoscenza; perciocchè tu hai sdegnata la conoscenza, io altresì ti sdegnerò, acciocchè tu non mi eserciti il sacerdozio; e, perciocchè tu hai dimenticata la Legge dell’Iddio tuo, io altresì dimenticherò i tuoi figliuoli.

7 Al pari che son cresciuti, han peccato contro a me; io muterò la lor gloria in vituperio.

8 Mangiano i peccati del mio popolo, ed hanno l’animo intento alla sua iniquità.

9 Perciò, il sacerdote sarà come il popolo; ed io farò punizione sopra lui delle sue vie, e gli renderò la retribuzione dei suoi fatti.

10 E mangeranno, ma non si sazieranno; fornicheranno, ma non moltiplicheranno; perciocchè han lasciato il servigio del Signore.

11 La fornicazione, e il vino, e il mosto, tolgono il senno.

12 Il mio popolo domanda il suo legno, e il suo bastone gli dà avviso; perciocchè lo spirito delle fornicazioni fa traviare; ed essi fornicano, sottraendosi dall’Iddio loro.

13 Sacrificano sopra le sommità de’ monti, e fan profumi sopra i colli, sotto le querce, e i pioppi, e gli olmi; perciocchè la loro ombra è bella; perciò, le vostre figliuole fornicheranno, e le vostre nuore commetteranno adulterio.

14 Io non farò punizione delle vostre figliuole, quando avran fornicato; nè delle vostre nuore, quando avranno commesso adulterio: perciocchè essi si separono con le meretrici, e sacrificano con le cortigiane, perciò, il popolo che non ha intendimento caderà.

15 O Israele, se tu fornichi, Giuda almeno non rendasi colpevole; e non venite in Ghilgal, e non salite in Bet-aven; e non giurate: Il Signore vive.

16 Perciocchè Israele è divenuto ritroso, a guisa di giovenca ritrosa; ora li pasturerà il Signore, a guisa di agnello in luogo spazioso.

17 Efraim è congiunto con gl’idoli, lascialo.

18 La lor bevanda si è rivolta, hanno fornicato senza fine; amano il Porgete; i rettori di questa nazione sono vituperosi.

19 Il vento se la legherà nelle ale, ed essi saranno svergognati de’ lor sacrificii.

   


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

From Swedenborg's Works

 

Arcana Coelestia #991

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991. Che tutti i pesci del mare significhino le conoscenze esteriori si evince dal significato di pesci. Pesci nella Parola significano le conoscenze esteriori che scaturiscono dalle percezioni dei sensi. Perché le conoscenze esteriori sono di tre specie: intellettuali, razionali, e sensuali. Tutte queste sono radicate nella memoria, o meglio, nei ricordi, e nell'uomo rigenerato sono evocate dal Signore, attraverso l'uomo interno. Queste conoscenze esteriori derivano dalle sensazioni o dalle percezioni dell'uomo quando vive nel corpo, perché egli pensa per il tramite di esso. Il resto, che è interiore, non emerge finché l'uomo non dismette il corpo ed entra nell'altra vita. Che i pesci o le cose striscianti prodotte dalle acque significano le conoscenze esteriori, può essere visto sopra (n. 40); e balena o mostro marino indicano queste stesse conoscenze in generale (n. 42). Inoltre lo stesso si evince dai seguenti passi della Parola.

In Sofonia:

Annienterò l'uomo e la bestia; annienterò gli uccelli del cielo e pesci del mare (Sofonia 1:3)

dove gli uccelli del cielo rappresentano le cose della ragione; e i pesci del mare le cose razionali più infime, cioè, il pensiero dell'uomo derivante dalle conoscenze sensuali.

[2] In Abacuc:

Tu fai l'uomo come i pesci del mare, come esseri che strisciano, che non hanno padrone (Abacuc 1:14)

dove fare l'uomo, come i pesci del mare significa che egli è del tutto sensuale.

In Osea:

Perciò la terra è in lutto, e tutti quelli che abitano in essa languono, insieme agli animali selvatici del campo e agli uccelli del cielo; anche i pesci del mare periscono (Osea 4:3)

dove i pesci del mare rappresentano le conoscenze esteriori, che derivano dalle percezioni dei sensi.

In Davide:

Tu hai posto tutte le cose sotto i suoi piedi; tutte le pecore e i buoi, le bestie del campo, gli uccelli del cielo e i pesci del mare, e tutto ciò che attraversa i mari (Salmi 8:6-8)

riferendosi al dominio del Signore nell'uomo, i pesce del mare indicano le conoscenze esteriori. Che mare significhi l'insieme delle conoscenze può essere visto sopra (n. 28).

In Isaia:

I pescatori del mare si lamenteranno, e tutti quelli che getteranno l'amo nel fiume faranno cordoglio, e quelli che stenderanno la rete sulla superficie delle acque languiranno (Isaia 19:8)

i pescatori rappresentano coloro che confidano solo nelle percezioni dei sensi, e da queste concepiscono falsità. Il soggetto qui trattato è l'Egitto, o il regno della conoscenza esteriore.

  
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Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.