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Amos 9

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1 IO vidi il Signore che stava in piè sopra l’altare. Ed egli disse: Percuoti il frontispicio, e sieno scrollati gli stipiti; trafiggi il capo ad essi tutti quanti; perciocchè io ucciderò con la spada il lor rimanente; niun di loro potrà salvarsi con la fuga, nè scampare.

2 Avvegnachè cavassero ne’ luoghi più bassi sotterra, la mia mano li prenderà di là; ed avvegnachè salissero in cielo, io li trarrò giù di là.

3 Ed avvegnachè si nascondessero in su la sommità di Carmel, io li investigherò e li torrò di là; ed avvegnachè si occultassero dal mio cospetto nel fondo del mare, di là comanderò al serpente che li morda.

4 E se vanno in cattività davanti a’ lor nemici, di là darò commissione alla spada che li uccida; e metterò l’occhio mio sopra loro in male, e non in bene.

5 Or il Signore Iddio degli eserciti è quel che, quando tocca la terra, ella si strugge, e tutti gli abitanti di essa fanno cordoglio; ed essa sale tutta, come un fiume; ed è sommersa, come per lo fiume di Egitto;

6 che edifica ne’ cieli le sue sale, e che ha fondata la sua fabbrica sopra la terra; che chiama le acque del mare, e le spande sopra la faccia della terra; il cui Nome è: Il Signore.

7 Non mi siete voi, o figliuoli d’Israele, come i figliuoli degli Etiopi? dice il Signore: come io trassi Israele fuor del paese di Egitto, non ho io altresì tratti i Filistei di Caftor, e i Siri di Chir?

8 Ecco, gli occhi del Signore Iddio sono sopra il regno peccatore, ed io lo distruggerò d’in su la faccia della terra; salvo che io non distruggerò del tutto la casa di Giacobbe, dice il Signore.

9 Perciocchè, ecco, per lo mio comandamento farò che la casa d’Israele sarà agitata fra tutte le genti, siccome il grano è dimenato nel vaglio, senza che ne caggia pure un granello in terra.

10 Tutti i peccatori, d’infra il mio popolo, morranno per la spada; i quali dicono: Il male non ci giugnerà, e non c’incontrerà.

11 In quel giorno io ridirizzerò il tabernacolo di Davide, che sarà stato abbattuto; e riparerò le lor rotture, e ridirizzerò le lor ruine, e riedificherò quello, come era a’ dì antichi.

12 Acciocchè quelli che si chiamano del mio nome posseggano il rimanente di Edom, e tutte le nazioni, dice il Signore, che fa questo.

13 Ecco, i giorni vengono, dice il Signore, che l’aratore giungerà il mietitore, e il calcator delle uve il seminatore; e i monti stilleranno mosto, e tutti i colli si struggeranno.

14 Ed io ritrarrò di cattività il mio popolo Israele, ed essi riedificheranno le città desolate, e vi abiteranno; e pianteranno delle vigne, e ne berranno il vino; e lavoreranno de’ giardini, e ne mangeranno il frutto.

15 Ed io li pianterò in su la lor terra, e non saranno più divelti d’in su la lor terra, che io ho loro data, ha detto il Signore Iddio tuo.

   


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

From Swedenborg's Works

 

Arcana Coelestia #1069

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1069. Che piantò una vigna significhi una chiesa da essi, e che una vigna è la chiesa spirituale, è evidente dal significato di vigna. Nella Parola le chiese spesso sono descritte come giardini, e anche come alberi di un giardino, e sono anche chiamate così. Questo in virtù dei loro frutti, che rappresentano le cose che appartengono all'amore e alla carità. Perciò è detto che l'uomo si riconosce dal suo frutto. La rappresentazione delle chiese con giardini, alberi e frutti, ha origine dalle rappresentazioni nel cielo, dove giardini di bellezza indicibile talvolta si presentano alla vista, in conformità delle sfere della fede. Per la stessa ragione la chiesa celeste è stata descritta attraverso un giardino paradisiaco, in cui vi erano alberi di ogni genere; e per gli alberi di quel giardino erano intese le percezioni di quella chiesa; e dai frutti, i beni dell'amore di ogni specie. La chiesa antica invece, essendo spirituale, è rappresentata da una vigna, e dal suo frutto, l'uva, che rappresenta e significa le opere della carità.

[2] Questo è chiaramente evidente da molti passi della Parola, come in Isaia:

Canterò per il mio diletto un cantico del suo amore per la vigna: il mio diletto possedeva una vigna sopra una fertile collina; egli aveva fatto una siepe e l'aveva recintata con le pietre, e aveva piantato viti pregiate, e aveva costruito una torre in mezzo ad essa, e aveva anche scavato un tino in esso. Egli aspettò che producesse uva, invece produsse uva selvatica. Or dunque, abitanti di Gerusalemme e uomini di Giuda, giudicate, vi prego, fra me e la mia vigna: la vigna del Signore degli eserciti è la casa d'Israele (Isaia 5:1-3, 7)

Qui la vigna indica la chiesa antica, quindi la chiesa spirituale, di cui si dice chiaramente che è la casa d'Israele; perché per Israele nella Parola s'intende la chiesa spirituale, e per Giuda, la chiesa celeste.

In Geremia:

Ti costruirò di nuovo, e tu sarai riedificata, vergine d'Israele. Suonerai di nuovo i tuoi tamburi e ti unirai alle danze di gioia; pianterai ancora i vigneti sui monti di Samaria (Geremia 31:4-5)

dove i vigneti indicano la chiesa spirituale; e il soggetto è Israele, con cui s'intende la chiesa spirituale, come appena detto.

[3] In Ezechiele:

Quando avrò radunato la casa d'Israele dai popoli in mezzo ai quali è dispersa, essi abiteranno sicuri sulla terra e costruiranno case, e pianteranno vigne (Ezechiele 28:25-26)

Qui vigna è la chiesa spirituale o Israele; e piantare vigneti significa essere istruiti nella verità e nei beni di fede.

In Amos:

Vi ho colpiti con afa e parassiti; e i vostri giardini, i vigneti, i fichi e gli olivi sono stati divorati dalle cavallette. Questo farò di te, o Israele (Amos 4:9, 12)

I giardini qui rappresentano le cose della chiesa, i vigneti le cose spirituali della chiesa, fichi le cose naturali, gli olivi le cose celesti; quindi i vigneti indicano le cose della chiesa spirituale, ovvero Israele.

Nello stesso profeta:

Affrancherò ancora dalla schiavitù il mio popolo, Israele, ed essi ricostruiranno le città in rovina, e le abiteranno; ed essi pianteranno vigne, e ne berranno il vino. Essi pianteranno anche giardini, e ne mangeranno i frutti (Amos 9:14)

Piantare vigne significa impiantare la chiesa spirituale; perché per una vigna si intende la chiesa spirituale, ovvero Israele.

[4] Come vigneto significa chiesa spirituale, così anche vite; perché la vite è parte del vigneto; così essi sono come la chiesa e l'uomo della chiesa, e il significato è lo stesso.

In Geremia:

Israele è forse uno schiavo, o un servo nato in casa? Perché allora è diventato una preda? Io ti avevo piantato come una vite nobile, un seme di verità. Come mai ti sei mutata in tralci bastardi di una vite a me estranea?(Geremia 2:14, 21)

in cui vite indica la chiesa spirituale, o Israele.

In Ezechiele:

Intona un lamento sui principi d'Israele; tua madre era come una vite, nella tua somiglianza, piantata nelle acque, feconda e ricca di tralci per l'abbondanza delle acque (Ezechiele 19:1, 10)

Vite qui indica l'antica chiesa spirituale, che è la madre; quindi Israele, di cui si dice essere nella tua somiglianza.

In Osea:

Israele è un vitigno vuoto, che ha prodotto frutti secondo la sua indole (Osea 10:1)

Vite indica la chiesa spirituale o Israele, qui in rovina.

Nello stesso profeta:

Israele, torna al Signore tuo Dio. Sarò come la rugiada per Israele; coloro che abitano nella sua ombra ritorneranno; essi faranno rivivere il grano, e fiorirà come la vite; saranno rinomati come il vino del Libano (Osea 14:1, 5, 7)

dove la vite indica la chiesa spirituale o Israele.

In Mosè:

Fino a Shiloh giunge. Egli lega il suo asinello alla vite, e la sua asina alla vite scelta (Genesi 9:10-11)

Si tratta di una profezia del Signore; la vite e la vite scelta indicano le chiese spirituali.

[5] Le parabole del Signore sui braccianti nei vigneti, allo stesso modo significano le chiese spirituali (Matteo 20:1-16; 21:33-44; Marco 12:1-12; Luca 20:9-16).

Dal momento che la vite significa la chiesa spirituale, e la cosa principale della chiesa spirituale è la carità, in cui il Signore è presente, e per mezzo del quale egli si congiunge con l'uomo, e lui solo opera ogni bene, perciò il Signore paragona se stesso a una vite, e descrive l'uomo della chiesa, o la chiesa spirituale, con queste parole in Giovanni:

Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo; ogni tralcio che in me non porta frutto, egli lo estirpa; e ogni tralcio che porta frutto, egli lo pota, affinché porti più frutto; rimanete in me, e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Colui che dimora in me e io in lui, quegli stesso porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla; questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati (Giovanni 15:1-5, 12)

da queste parole si evince cosa sia la chiesa spirituale.

  
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Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.