Cielo e inferno #521

By Emanuel Swedenborg

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521. 54) Nessuno accede al cielo per pura misericordia a prescindere dai mezzi

Coloro che non sono stati istruiti circa il cielo e la via del cielo, e sulla vita conforme al cielo nell'uomo, suppongono che essere accolti nel cielo è questione di mera misericordia, e viene concessa a coloro che hanno fede, per i quali intercede il Signore; cosicché vi sarebbe un'ammissione semplicemente per concessione; di conseguenza tutti gli uomini senza eccezione possono essere salvati se il Signore lo desidera; e alcuni addirittura credono che chiunque sia nell'inferno può essere salvato. Ma chi lo pensa non sa nulla dell'uomo, che egli è esattamente come la sua vita è, e che la sua vita è uguale al suo amore, sia in relazione all'interiore che appartiene la sua volontà ed al suo intelletto, sia in relazione all'esteriore; inoltre, la sua forma corporea è la forma esteriore in cui l'interiore si manifesta negli effetti; di conseguenza, l'amore di ciascuno costituisce interamente l'uomo (si veda sopra, n. 363). Né è noto che il corpo vive, non da sé, ma dal suo spirito, e che lo spirito di un uomo è costituito dalla sua affezione essenziale, e il suo corpo spirituale non è altro che la sua affezione in forma umana, ed in tale forma esso appare dopo la morte (si veda sopra, nn. 453-460). Finché l'uomo resta ignaro di tutto ciò egli può essere indotto a credere che la salvezza attenga unicamente all'arbitrio del Divino bene, che si chiama misericordia e grazia.

  
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