Die Bibel

 

Genesi 9:24

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24 E, quando Noè si fu svegliato dal suo vino, seppe ciò che gli avea fatto il suo figliuol minore.


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

Aus Swedenborgs Werken

 

Arcana Coelestia #995

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995. Saranno cibo per voi. Che ciò significhi la gioia di cui godranno, è evidente da questo, che ogni piacere non solo influenza l'uomo, ma lo sostiene anche, come il cibo. Un piacere in cui non vi sia gioia non è un piacere, ma è qualcosa senza vita, e solo in virtù della gioia è, e si chiama piacere. Così come la gioia, tale anche è il piacere. Le cose corporee e sensuali sono di per sé meramente materiali, senza vita, e morte; ma dalle delizie che procedono secondo l'ordine, dall'intimo, hanno la vita. Da ciò risulta evidente che così come è la vita interiormente, tale è la gioia nei piaceri, perché nella gioia c'è la vita. Il piacere in cui vi è il bene dal Signore è il solo vivente, perché è allora dalla vita stessa del bene; perciò qui è detto, tutti i rettili che hanno la vita saranno cibo per voi, cioè, per godimento.

[2] Alcuni pensano che nessuno dovrebbe mai vivere nei piaceri del corpo e dei suoisensi, se vuole essere felice nell'altra vita, ma che si dovrebbe rinunciare ad essi in ragione del fatto che sono corporei e mondani, e con ciò allontanerebbero l'uomo dalla vita spirituale e celeste. Ma chi ragiona così e si riduce volontariamente ad una vita miserabile nel mondo, è male informato sull'argomento. A nessuno è vietato godere dei piaceri del corpo e dei suoi sensi, vale a dire, il piacere di possedere terre e ricchezze; il piacere dell'onore e delle pubbliche investiture; i piaceri dell'amore coniugale e dell'amore per i neonati e i bambini; il piacere dell'amicizia e di intrattenersi con i compagni; il piacere dell'udito o della dolcezza del canto e della musica; il piacere della vista, o delle bellezze, che sono molteplici, come gli ambienti gradevoli, le abitazioni eleganti con i loro mobili, i giardini splendidi, e simili, che sono deliziosi per armonia di forme e colori; il piacere dell'olfatto, o degli odori fragranti; i piaceri del gusto, o dei sapori gradevoli di cibi e bevande; i piaceri del tatto. Perché queste sono per lo più, affezioni esteriori o corporee derivanti da affezioni interiori, come è stato detto prima.

[3] Le affezioni interiori, che sono vitali, traggono la loro gioia dal bene e dalla verità; e il bene e la verità traggono la loro gioia dalla carità e dalla fede, e quindi, dal Signore, che è la vita stessa; perciò le affezioni ed i piaceri che ne derivano, sono vitali. E poiché i piaceri autentici hanno questa origine, non vengono negati a nessuno. Invero, quando essi hanno questa origine la loro gioia sorpassa all'infinito i piaceri di diversa origine, i quali paragonati ai primi, sono impuri. Ad esempio, il piacere dell'amore coniugale, quando ha la sua origine dall'autentico amore coniugale, supera immensamente il piacere che non ha questa origine, tanto che coloro che sono nell'autentico amore coniugale, sono nella gioia e nella felicità celeste, poiché esso scende dal cielo. Ciò era riconosciuto dagli uomini della più antica chiesa. Il piacere dell'adulterio, provato dagli adulteri era per quegli uomini così abominevole che quando pensavano ad esso rabbrividivano. Da tutto ciò è evidente quale sia la natura del piacere che non deriva dalla la vera fonte della vita, ovvero dal Signore.

[4] Che i piaceri di cui sopra non siano mai negati all'uomo, e che lungi dall'essere negati, sono i piaceri preminenti, quando provengono dalla loro autentica origine, può anche essere visto dal fatto che moltissimi che hanno vissuto nel potere, nella dignità, e nell'opulenza nel mondo, e che avevano tutti i piaceri in abbondanza, sia del corpo, sia dei sensi, sono tra i beati e felici nel cielo, e presso di loro ora le delizie interiori e la felicità sono viventi, perché hanno avuto la loro origine nei beni della carità e della verità che procedono dalla fede nel Signore. E dal momento che essi hanno considerato tutti i loro piaceri come provenienti dalla carità e dalla fede nel Signore, essi li hanno considerati in relazione all'uso, che era il loro fine. L'uso in sé era la cosa più piacevole per loro, e da qui discende la gioia dei loro piaceri. (Si veda ciò che è stato esposto al n. 945).

  
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Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.