Die Bibel

 

Genesi 4:26

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26 Ed a Set ancora nacque un figliuolo; ed egli gli pose nome Enos. Allora si cominciò a nominare una parte degli uomini del nome del Signore.


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

Aus Swedenborgs Werken

 

Arcana Coelestia #904

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904. E Dio parlò a Noè. Che questo indica la presenza del Signore presso l'uomo di questa chiesa è evidente dal significato interiore della Parola. Il Signore parla con ogni uomo, perché qualunque cosa l'uomo voglia e pensi, che è buono e vero, è dal Signore. Presso ogni uomo vi sono almeno due spiriti malvagi e due angeli. Gli spiriti malvagi eccitano i suoi mali, e gli angeli ispirano ciò che è buono e vero. Ogni cosa buona e vera ispirata dagli angeli è dal Signore; così il Signore parla continuamente all'uomo, ma in un modo diverso con un uomo piuttosto che con un altro. Presso coloro che si lasciano trascinare dagli spiriti maligni, il Signore parla come se fosse assente o da lontano, in modo che difficilmente possa essere detto che egli stia parlando all'uomo. Ma presso quelli che sono guidati dal Signore, egli parla quasi come se fosse presente; ciò si può evincere facilmente dal fatto che nessuno può mai pensare alcunché di buono e di vero se non dal Signore.

[2] La presenza del Signore ha luogo secondo lo stato dell'amore verso il prossimo e dellafede in cui è l'uomo. Nell'amore verso il prossimo il Signore è presente, perché egli è in ogni bene; ma non altrettanto nella fede, senza l'amore. La fede senza l'amore e la carità è una cosa separata o disgiunta. Ovunque c'è congiunzione ci deve essere un mezzo di congiunzione, che non è altro che l'amore e la carità, come deve essere evidente a tutti dal fatto che il Signore è misericordioso verso tutti, ama tutti, e vuole rendere tutti felici per l'eternità. Colui che quindi non è in questo amore - cioè nell'essere misericordioso verso gli altri, nell'amarli e nel voler renderli felici - non può essere congiunto con il Signore, perché è diverso da lui e non è affatto a sua immagine. Guardare al Signore attraverso la fede, e allo stesso tempo odiare il prossimo, non è solo essere lontano, ma è anche frapporre l'abisso dell'inferno tra se stessi e il Signore, nel quale essi cadrebbero se si avvicinassero ulteriormente; infatti l'odio per il prossimo è quell'abisso infernale che è in mezzo.

[3] La presenza del Signore ha inizio presso l'uomo quando questi ama il prossimo; il Signore è nell'amore, e fintanto che un uomo è nell'amore, il Signore è presente; e finché il Signore è presente, egli parla con l'uomo. L'uomo crede che il suo pensiero sia da se stesso, quando in realtà nessuna idea gli appartiene, e neppure la minima parte di un'idea è da se stesso; ma ciò che di male e falso è in lui, procede dagli spiriti maligni dall'inferno, e ciò che del bene e del vero è in lui, procede attraverso gli angeli, dal Signore. Tale è l'influsso presso l'uomo, dal quale è la vita e l'interazione della sua anima con il corpo. Da queste cose è evidente cosa si intende con le parole Dio parlò a Noè. Il suo dire a qualcuno significa una cosa, come in Genesi 1:29; 3:13-14, 17; 4:6, 9, 15; 6:13; 7:1. E il suo parlare a qualcuno significa un'altra cosa. Qui, il suo parlare a Noè significa essere presente, perché il soggetto è ora l'uomo rigenerato, che è dotato della carità.

  
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Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.