Bibeln

 

Genesi 17:5

Studie

       

5 E tu non sarai più nominato Abramo; anzi il tuo nome sarà Abrahamo; perciocchè io ti ho costituito padre d’una moltitudine di nazioni.


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

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Arcana Coelestia #2027

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2027. Che alla tua discendenza dopo di te significhi che egli avrebbe dato tutte queste cose a coloro che avessero avuto fede in lui è evidente dal significato di seme, cioè fede (si veda n. 1025, 1447, 1610), e segnatamente, la fede della carità (si veda n. 379, 389, 654, 724, 809, 916, 1017, 1162, 1176, 1258).

Coloro che antepongono il merito alle opere compiute in vita, non hanno la fede della carità, e quindi non sono il seme qui inteso; perché in ragione delle loro opere, desiderano essere salvati, non a causa della giustizia del Signore, ma in ragione della giustizia loro propria. Che non vi sia alcuna fede della carità in loro, cioè nessuna carità, è evidente dal fatto che si pongono dinanzi agli altri, e quindi hanno a cuore loro stessi e non gli altri, se non nella misura in cui questi sono utili alle loro mire; e disprezzano o odiano coloro che non sono disposti a mettersi al loro servizio. Così, per amore di sé, si dissociano e non si associano mai; e quindi distruggono ciò che è celeste, cioè l’amore reciproco, che conferisce al cielo la sua stabilità; perché il cielo stesso è in esso, e tutta la sua consonanza e unanimità sussiste e consiste in esso; perché nell'altra vita qualsiasi cosa distrugga l'unanimità è contraria all'ordine del cielo stesso, e cospira quindi alla distruzione del tutto. Di questa indole sono coloro che pongono il merito nelle azioni della loro vita e rivendicano la giustizia per se stessi. Di questi ce ne sono molti nell'altra vita.

[2] Questi, a volte brillano nel volto come piccole torce, ma da un fuoco illusorio che deriva dall'auto-giustificazione; e in effetti sono freddi. A volte, appaiono accorrere e addurre conferme dal senso letterale della Parola, riguardo al merito di sé, perché essi odiano le verità che sono del senso interno (n. 1877).

La loro sfera è una sfera esclusiva considerazione di sé, ed è quindi distruttiva di ogni idea che non guarda al sé come una sorta di divinità. La sfera di molti di questo genere è così conflittuale che in essa non c'è altro che inimicizia e ostilità; perché quando qualcuno desidera la stessa cosa, vale a dire, essere servito, questi uccide gli altri nel suo cuore.

[3] Alcuni di loro sono tra coloro che dicono di aver lavorato nella vigna del Signore, quando invece allo stesso tempo avevano continuamente a cuore la loro preminenza, gloria e gli onori, oltre che il guadagno; e anche il desiderio di diventare il più grande nel cielo e di essere serviti dagli angeli, disprezzando nel cuore gli altri in in confronto con se stessi, essendo permeati dall'amore non dell’amore reciproco, in cui il cielo consiste, ma dall'amore di sé, in cui essi collocano il cielo; perché non sanno che cosa sia il cielo. Al riguardo si veda sopra, n. 450-452, 1594, 1679. Questi sono coloro che desiderano essere i primi, ma diventano gli ultimi (Matteo 19:30, 20:16; Marco 10:31); e che dicono di aver profetizzato nel nome del Signore e di aver fatto molte opere meravigliose; ma a questi egli ha detto: Non ti conosco (Matteo 7:22-23).

[4] Molto diverso è il caso di coloro che per semplicità del cuore hanno supposto di meritare il cielo e hanno vissuto nella carità. Questi hanno considerato alla nozione di meritare del cielo come qualcosa che è promesso, e facilmente riconoscono che è della misericordia del Signore; perché la vita della carità è accompagnata da questo, perché l’autentica carità ama ogni verità.

  
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Arcana Coelestia #1162

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1162. Che per i figli di Cam s'intendano le cose che inerenti questa separazione della fede, segue da questo. Affinché possa essere noto che cosa si intenda per Cam, e quindi per i figli di Cam, deve prima essere noto cosa sia la fede separata dalla carità. La fede separata dalla carità non è la fede. Dove non c'è fede, non c'è il culto, né interno né esterno. Se c'è un qualche culto esso è completamente corrotto, e quindi per Cam s'intende il culto interno corrotto. Essi sono depositari di una falsa persuasione che essi chiamano la mera conoscenza delle cose celesti e spirituali, separata dalla carità. Perché talvolta i peggiori tra gli uomini possiedono questa conoscenza più di altri, come quelli coloro che vivono continuamente nell'odio, nella vendetta e nell'adulterio, e sono perciò infernali, e dopo la vita del corpo diventano diavoli. Da ciò può essere visto che la mera conoscenza non è la fede. Fede è il riconoscimento delle cose che appartengono alla fede; e tale riconoscimento non ha affatto luogo per mezzi esteriori, ma interiori, ed è opera del Signore solo, attraverso la carità in un uomo. E il riconoscimento non è affatto una cosa della bocca, ma della vita. Dalla vita di ciascuno può essere noto quale sia tutti quale sia la qualità del riconoscimento. Tutti quelli che sono chiamati figli di Cam che possiedono la mera scienza delle conoscenze della fede, e non hanno la carità, sia che si tratti di conoscenza esteriore, sia che si tratti delle conoscenze interiori della Parola e dei suoi autentici arcani, o della mera conoscenza del senso letterale della Parola, o di altre verità, qualunque sia il loro nome, da cui queste possono essere considerati, o la conoscenza di tutti i riti del culto esterno, se non hanno la carità, sono figli di Cam. Che quelli che che sono chiamati figli di Cam siano di questa indole è evidente dalle nazioni di cui ora si è trattato.

  
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