Okususelwe Emisebenzini kaSwedenborg

 

Arcana Coelestia #8823

Funda lesi Sigaba

  
Yiya esigabeni / 10837  
  

8823. ‘Et fuit vox buccinae vadens et fortificans se valde’: quod significet commune revelationis per caelum angelicum, constat ex significatione ‘vocis buccinae’ quod sit verum caeleste seu angelicum Divino conjunctum, de qua n. 8815, ita commune revelationis, nam verum Divinum est revelatio, ac id quod medio caelo manifestatur est commune 1 respective ad ipsum verum Divinum in caelo, 2 est enim extra seu circum, n. 8815, et quod circum et extra est, id commune est respective ad id quod in medio seu quod intra est; et ex significatione ‘vadere et fortificare se’ quod sit increscentia ejus, nam se habet hoc sicut sonus qui in alto ubi purior atmosphaera est, qui tacitus, at cum descendit ad inferiora ubi atmosphaera 3 est crassior, 4 quod sit grandior et sonantior; 5 ita Divinum Verum et Divinum Bonum, haec in supremis sunt pacifica et prorsus nullius turbae, at cum delabuntur versus inferiora, per gradus impacifica et tandem tumultuosa; haec describuntur ita a Domino ad Eliam, cum erat in Chorebo, in libro Primo Regum, Exi et consiste in monte ante Jehovam; ecce Jehovah praeteriens; ita ut ventus magnus et fortis disrumpens montes, et diffringens petras ante Jehovam; non in vento Jehovah; dein post ventum terrae motus, non tamen in terrae motu Jehovah; post terrae motum ignis, non in igne Jehovah; denique post ignem vox 6 silentii tenuis, 19:11, 12.

Imibhalo yaphansi:

1. The Manuscript inserts revelationis.

2. Omitted in the Manuscript, but see Appendix Volume.

3. The editors of the third Latin edition made a minor correction here. For details, see the end of the appropriate volume of that edition.

4. quod fiat altered to fit

5. Divinum in supremis etiam est prorsus tacitum et pacificum, at cum versus inferiora delabiatur excipiunt talia quae per gradus sunt impacifica et tandem tumultuosa

6. The editors of the third Latin edition made a minor correction here. For details, see the end of the appropriate volume of that edition.

  
Yiya esigabeni / 10837  
  

This is the Third Latin Edition, published by the Swedenborg Society, in London, between 1949 and 1973.

Okususelwe Emisebenzini kaSwedenborg

 

Arcana Coelestia #2849

Funda lesi Sigaba

  
Yiya esigabeni / 10837  

Kuze kube manje, lokhu kuhumusha kuqukethe iziqephu eziya ku -#2134 . Cishe kusewumsebenzi oqhubekayo. Uma ushaya umcibisholo wesokunxele, uzothola leyo nombolo yokugcina ehunyushiwe.

  
Yiya esigabeni / 10837  

Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.

IBhayibheli

 

Genesi 22

Funda

   

1 Dopo queste cose, avvenne che Iddio provò Abrahamo, e gli disse: "Abrahamo!" Ed egli rispose: "Eccomi".

2 E Dio disse: "Prendi ora il tuo figliuolo, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e vattene nel paese di Moriah, e offrilo quivi in olocausto sopra uno dei monti che ti dirò".

3 E Abrahamo levatosi la mattina di buon’ora, mise il basto al suo asino, prese con sé due de’ suoi servitori e Isacco suo figliuolo, spaccò delle legna per l’olocausto, poi partì per andare al luogo che Dio gli avea detto.

4 Il terzo giorno, Abrahamo alzò gli occhi e vide da lontano il luogo.

5 E Abrahamo disse ai suoi servitori: "Rimanete qui con l’asino; io ed il ragazzo andremo fin colà e adoreremo; poi torneremo a voi".

6 E Abrahamo prese le legna per l’olocausto e le pose addosso a Isacco suo figliuolo; poi prese in mano sua il fuoco e il coltello, e tutti e due s’incamminarono assieme.

7 E Isacco parlò ad Abrahamo suo padre e disse: "padre mio!" Abrahamo rispose: "Eccomi qui, figlio mio". E Isacco: "Ecco il fuoco e le legna; ma dov’è l’agnello per l’olocausto?"

8 Abrahamo rispose: "Figliuol mio, Iddio se lo provvederà l’agnello per l’olocausto". E camminarono ambedue assieme.

9 E giunsero al luogo che Dio gli avea detto, e Abrahamo edificò quivi l’altare, e vi accomodò la legna; legò Isacco suo figliuolo, e lo mise sull’altare, sopra la legna.

10 E Abrahamo stese la mano e prese il coltello per scannare il suo figliuolo.

11 Ma l’angelo dell’Eterno gli gridò dal cielo e disse: "Abrahamo, Abrahamo".

12 E quegli rispose: "Eccomi". E l’angelo: "Non metter la mano addosso al ragazzo, e non gli fare alcun male; poiché ora so che tu temi Iddio, giacché non m’hai rifiutato il tuo figliuolo, l’unico tuo".

13 E Abrahamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, preso per le corna in un cespuglio. E Abrahamo andò, prese il montone, e l’offerse in olocausto invece del suo figliuolo.

14 E Abrahamo pose nome a quel luogo Iehovah-jireh. Per questo si dice oggi: "Al monte dell’Eterno sarà provveduto".

15 L’angelo dell’Eterno chiamò dal cielo Abrahamo una seconda volta, e disse:

16 "Io giuro per me stesso, dice l’Eterno, che, siccome tu hai fatto questo e non m’hai rifiutato il tuo figliuolo, l’unico tuo,

17 io certo ti benedirò e moltiplicherò la tua progenie come le stelle del cielo e come la rena ch’è sul lido del mare; e la tua progenie possederà la porta de’ suoi nemici.

18 E tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua progenie, perché tu hai ubbidito alla mia voce".

19 Poi Abrahamo se ne tornò ai suoi servitori; e si levarono, e se n’andarono insieme a Beer-Sceba. E Abrahamo dimorò a Beer-Sceba.

20 Dopo queste cose avvenne che fu riferito ad Abrahamo questo: "Ecco Milca ha partorito anch’ella de’ figliuoli a Nahor, tuo fratello:

21 Uz, suo primogenito, Buz suo fratello, Kemuel padre d’Aram,

22 Kesed, Hazo, Pildash, Jidlaf e Bethuel".

23 E Bethuel generò Rebecca. Questi otto Milca partorì a Nahor, fratello d’Abrahamo.

24 E la concubina di lui, che si chiamava Reumah, partorì anch’essa Thebah, Gaam, Tahash e Maaca.