ბიბლია

 

Deuteronomio 9:2

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2 di un popolo grande e alto di statura, de’ figliuoli degli Anakim che tu conosci, e dei quali hai sentito dire: "Chi mai può stare a fronte de’ figliuoli di Anak?"

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Dottrina sulla Sacra Scrittura # 51

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51. I - La Parola senza la dottrina non è comprensibile. Questo perché la Parola, nel senso letterale, consiste di mere corrispondenze, affinché gli spirituali ed i celesti siano in essa insieme, e che ciascun termine ne sia il contenente ed il fulcro. Perciò in molti passi le verità non appaiono nude nel senso letterale, ma sono rivestite, e si chiamano in questo caso, apparenze di verità. Vi sono poi molte cose adattate al modo d’intendere dei semplici, i quali non elevano i loro pensieri al disopra di ciò che vedono con gli occhi. E vi sono altre cose che appaiono come contraddizioni, e ciò nondimeno, la Parola considerata nella sua vera luce è priva di contraddizioni. Inoltre in taluni passi dei profeti, ricorrono sequele di nomi propri di luoghi e di persone, come quelli citati sopra al n. 15, da cui non può trarsi alcun senso. Se tale è dunque la Parola nel suo senso letterale, emerge chiaramente che non la si può comprendere senza una dottrina.

[2] Gli esempi varranno a spiegare tale affermazione. Si dice che Jehovah si pente (Esodo 32:12, 14); ma si dice anche che Jehovah non si pente (Numeri 23:19; 1 Samuele 25:29). Questi passi, senza la dottrina appaiono in contraddizione. SI dice che Jehovah visi l’iniquità dei padri sopra i figli fino alla terza e alla quarta generazione (Numeri 14:18); ma si dice anche che Non morrà il il padre per il figlio, né il figlio per il padre; ma ciascuno nel suo peccato

(Deuteronomio 24:16). Questi passi non sono in contraddizione, bensì in armonia, attraverso la dottrina.

[3] Gesù dice:

Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto (Matteo 7:7-8; 21:21-22)

Senza la dottrina si crederebbe che chiunque possa ricevere ciò che domanda; ma la dottrina insegna a credere che ogni cosa l’uomo domandi non da se stesso, ma dal Signore, questa gli sarà data. Invero, anche il Signore lo insegna:

Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete ciò che volete e vi sarà fatto (Giovanni 15:7)

[4] Dice il Signore:

Beati i poveri, perché di essi è il regno di Dio (Luca 6:20)

Senza la dottrina si sarebbe indotti a credere che il regno di Dio appartiene ai poveri e non è per i ricchi; ma la dottrina insegna che qui s’intendono i poveri in spirito. E infatti, dice il Signore:

Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli (Matteo 5:3)

[5] Dice il Signore:

Non giudicate affinché non siate giudicati. Secondo il giudizio con cui giudicherete, sarete giudicati (Matteo 7:12; Luca 6:37)

Senza la dottrina si può arguire da questo passo che non si deve dire che il male sia male; e così non si deve giudicare che il malvagio sia malvagio. Ma la dottrina insegna che è lecito giudicare, purché ciò sia fatto con giustizia; perché il Signore dice:

Non dovete giudicare secondo l’apparenza. Giudicate con giustizia, invece (Giovanni 7:24)

[6] Gesù dice:

Non fatevi chiamare dottore, perché uno solo è il vostro dottore, Cristo […] E non chiamate nessuno padre sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare maestri, perché uno solo è il vostro maestro, Cristo (Matteo 23:8-10)

Senza la dottrina si concluderebbe che non è lecito chiamare alcuno, dottore, padre o maestro; ma attraverso la dottrina si comprende che è lecito farlo in un senso naturale, ma non in senso spirituale.

[7] Gesù disse ai discepoli:

Quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. (Matteo 19:28)

Da queste parole si potrebbe arguire che anche i discepoli del Signore hanno il potere di giudicare, e nondimeno, essi non possono giudicare nessuno. La dottrina rivela questo arcano, insegnando che solo il Signore, che è onnisciente e conosce il cuore di ciascuno, può giudicare, e di fatto giudicherà; e che per i dodici discepoli s’intende la chiesa in quanto a tutte le verità e tutti i beni, che sono in essa dal Signore, attraverso la Parola. Da cui la dottrina conclude che queste verità e questi beni dovranno giudicare ciascuno, secondo le parole del Signore in Giovanni (3:17-18; 12:47-48)

[8] Chi legge la Parola senza la dottrina non sa come possano conciliarsi in modo coerente le cose dette dai profeti della nazione giudaica e di Gerusalemme. Da una parte si dice che la chiesa sarebbe rimasta in eterno presso quella nazione, e la sua sede in quella città, come ad esempio nei seguenti passi:

Il Signore visiterà il suo gregge, la casa di Giuda, e ne farà come un cavallo di gloria. Da lui uscirà la pietra angolare, da lui il chiodo, da lui l’arco di guerra (Zaccaria 10:3-4, 6-7)

Ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te; e il Signore farà Giuda sua eredità; e Gerusalemme sarà di nuovo prescelta (Zaccaria 2:10-12)

In quel giorno le montagne stilleranno vino nuovo e latte scorrerà per le colline; in tutti i ruscelli di Giuda […] e Giuda in eterno sarà, e Gerusalemme di generazione in generazione (Gioele 3:18, 20)

Ecco verranno i giorni - dice il Signore - nei quali seminerò la casa di Israele e la casa di Giuda con un seme d’uomo […] in cui concluderò con la casa di Israele e la casa di Giuda un’alleanza nuova […] Questa sarà l’alleanza: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo (Geremia 31:27, 31, 33)

In quel giorno dieci uomini di tutte le lingue delle genti afferreranno un Giudeo per il lembo del mantello e gli diranno: Verremo con voi, perché abbiamo udito che Dio è con voi (Zaccaria 8:22-23)

E allo stesso modo, altrove, come in Isaia 44:24-26; 49:22-23; 65:9; 66:20-22; in Geremia 3:18; 23:5; 50:19-20; Nahum 2:1; Malachia 3:4. In tutti questi passi si parla dell’avvento del Signore, e si dice che tutte le cose avrebbero avuto luogo.

[9] Ma si dice il contrario in molti altri passi, di cui è sufficiente addurre il seguente:

Nasconderò loro il mio volto; vedrò quale sarà la loro fine. Sono una generazione perfida, sono figli infedeli […] Li voglio disperdere, cancellarne tra gli uomini il ricordo! […] Sono un popolo insensato e in essi non c’è intelligenza […] La loro vite è dal ceppo di Sòdoma, dalle piantagioni di Gomorra. La loro uva è velenosa, e i grappoli sono amari. Veleno di dragoni è il loro vino, crudele come fiele di aspide. Non è forse tutto ciò nascosto presso di me, sigillato nei miei forzieri? Mia sarà la vendetta e il castigo (Deuteronomio 32:20-35)

Queste cose pure sono dette di quella stessa nazione giudaica. E simili cose altrove, come in Isaia (3:12, 8; 5:3-6) in Deuteronomio (9:5-6) in Matteo (12:39; 23:27-28) in Giovanni (8:44) e ovunque in Geremia ed Ezechiele. Ma ciò che appare quale contraddizione si rivela concordante attraverso la dottrina, la quale insegna che nella Parola, per Israele e Giuda, non s’intendono Israele e Giuda, bensì la chiesa in entrambi i sensi, quando cioè è devastata, e quando è instaurata dal Signore. Molti altri passi nella Parola sono simili a quelli qui citati, da cui emerge ad abundantiam che la Parola senza la dottrina non è comprensibile.

  
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ბიბლია

 

Giovanni 11

Სწავლა

   

1 Or v’era un ammalato, un certo Lazzaro di Betania, del villaggio di Maria e di Marta sua sorella.

2 Maria era quella che unse il Signore d’olio odorifero e gli asciugò i piedi co’ suoi capelli; e Lazzaro, suo fratello, era malato.

3 Le sorelle dunque mandarono a dire a Gesù: Signore, ecco, colui che tu ami è malato.

4 Gesù, udito ciò, disse: Questa malattia non è a morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo d’essa il Figliuol di Dio sia glorificato.

5 Or Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro.

6 Come dunque ebbe udito ch’egli era malato, si trattenne ancora due giorni nel luogo dov’era;

7 poi dopo, disse a’ discepoli: Torniamo in Giudea!

8 I discepoli gli dissero: Maestro, i Giudei cercavano or ora di lapidarti, e tu vuoi tornar là?

9 Gesù rispose: Non vi son dodici ore nel giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo;

10 ma se uno cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui.

11 Così parlò; e poi disse loro: Il nostro amico Lazzaro s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo.

12 Perciò i discepoli gli dissero: Signore, s’egli dorme, sarà salvo.

13 Or Gesù avea parlato della morte di lui; ma essi pensarono che avesse parlato del dormir del sonno.

14 Allora Gesù disse loro apertamente: Lazzaro è morto;

15 e per voi mi rallegro di non essere stato là, affinché crediate; ma ora, andiamo a lui!

16 Allora Toma, detto Didimo, disse ai suoi condiscepoli: Andiamo anche noi, per morire con lui!

17 Gesù dunque, arrivato, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro.

18 Or Betania non distava da Gerusalemme che circa quindici stadi;

19 e molti Giudei eran venuti da Marta e Maria per consolarle del loro fratello.

20 Come dunque Marta ebbe udito che Gesù veniva, gli andò incontro; ma Maria stava seduta in casa.

21 Marta dunque disse a Gesù: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto;

22 e anche adesso so che tutto quel che chiederai a Dio, Dio te lo darà.

23 Gesù le disse: Tuo fratello risusciterà.

24 Marta gli disse: Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell’ultimo giorno.

25 Gesù le disse: Io son la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muoia, vivrà;

26 e chiunque vive e crede in me, non morrà mai. Credi tu questo?

27 Ella gli disse: Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figliuol di Dio che dovea venire nel mondo.

28 E detto questo, se ne andò, e chiamò di nascosto Maria, sua sorella, dicendole: il Maestro è qui, e ti chiama.

29 Ed ella, udito questo, si alzò in fretta e venne a lui.

30 Or Gesù non era ancora entrato nel villaggio, ma era sempre nel luogo dove Marta l’aveva incontrato.

31 Quando dunque i Giudei ch’erano in casa con lei e la consolavano, videro che Maria s’era alzata in fretta ed era uscita, la seguirono, supponendo che si recasse al sepolcro a piangere.

32 Appena Maria fu giunta dov’era Gesù e l’ebbe veduto, gli si gettò a’ piedi dicendogli: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto.

33 E quando Gesù la vide piangere, e vide i Giudei ch’eran venuti con lei piangere anch’essi, fremé nello spirito, si conturbò, e disse:

34 Dove l’avete posto? Essi gli dissero: Signore, vieni a vedere!

35 Gesù pianse.

36 Onde i Giudei dicevano: Guarda come l’amava!

37 Ma alcuni di loro dicevano: Non poteva, lui che ha aperto gli occhi al cieco, fare anche che questi non morisse?

38 Gesù dunque, fremendo di nuovo in se stesso, venne al sepolcro. Era una grotta, e una pietra era posta all’apertura.

39 Gesù disse: Togliete via la pietra! Marta, la sorella del morto, gli disse: Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno.

40 Gesù le disse: Non t’ho io detto che se credi, tu vedrai la gloria di Dio?

41 Tolsero dunque la pietra. E Gesù, alzati gli occhi in alto, disse: Padre, ti ringrazio che m’hai esaudito.

42 Io ben sapevo che tu m’esaudisci sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu m’hai mandato.

43 E detto questo, gridò con gran voce: Lazzaro vieni fuori!

44 E il morto uscì, avendo i piedi e le mani legati da fasce, e il viso coperto d’uno sciugatoio. Gesù disse loro: Scioglietelo, e lasciatelo andare.

45 Perciò molti dei Giudei che eran venuti da Maria e avean veduto le cose fatte da Gesù, credettero in lui.

46 Ma alcuni di loro andarono dai Farisei e raccontaron loro quel che Gesù avea fatto.

47 I capi sacerdoti quindi e i Farisei radunarono il Sinedrio e dicevano: Che facciamo? perché quest’uomo fa molti miracoli.

48 Se lo lasciamo fare, tutti crederanno in lui; e i Romani verranno e ci distruggeranno e città e nazione.

49 E un di loro, Caiàfa, che era sommo sacerdote di quell’anno, disse loro: Voi non capite nulla;

50 e non riflettete come vi torni conto che un uomo solo muoia per il popolo, e non perisca tutta la nazione.

51 Or egli non disse questo di suo; ma siccome era sommo sacerdote di quell’anno, profetò che Gesù dovea morire per la nazione;

52 e non soltanto per la nazione, ma anche per raccogliere in uno i figliuoli di Dio dispersi.

53 Da quel giorno dunque deliberarono di farlo morire.

54 Gesù quindi non andava più apertamente fra i Giudei, ma si ritirò di là nella contrada vicino al deserto, in una città detta Efraim; e quivi si trattenne co’ suoi discepoli.

55 Or la Pasqua de’ Giudei era vicina; e molti di quella contrada salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi.

56 Cercavan dunque Gesù; e stando nel tempio dicevano tra loro: Che ve ne pare? Che non abbia venire alla festa?

57 Or i capi sacerdoti e i Farisei avean dato ordine che se alcuno sapesse dove egli era, ne facesse denunzia perché potessero pigliarlo.