145. Nella Parola anche, con nome è intesa l'essenza di una cosa, e per vedere e chiamare per nome, si intende conoscere la qualità.
Come in Isaia:
Io ti darò i tesori delle tenebre, e le ricchezze nascoste in luoghi segreti, affinché tu possa conoscere che io, Signore, che ti chiamo per nome, sono il Dio di Israele. Per amore di Giacobbe mio servo, e Israele il mio eletto, ti ho chiamato per nome. Ti ho dato un cognome, eppure tu non mi hai conosciuto (Isaia 45:3-4)
In questo passo, chiamare per nome e cognome significa prevedere la qualità.
Nello stesso profeta:
Tu sarai chiamato con un nome nuovo, che la bocca del Signore profferirà (Isaia 62:2)
volendo intendere, cambiare qualità, come risulta dai versetti precedenti e successivi.
Nello stesso profeta:
Non temere, o Israele, perché io ti ho redento, ti ho chiamato con il tuo nome; tu mi appartieni
volendo intendere che il Signore conosceva la loro qualità. Sempre nello stesso profeta:
Levate gli occhi in alto, ed ecco chi ha creato queste cose, che trae fuori il loro esercito per numero. Egli li chiamerà tutti per nome (Isaia 40:26)
il che significa che li conosceva tutti. Nell'Apocalisse:
Tu hai alcuni anche in Sardi che non hanno contaminato le loro vesti: colui che vince sarà adorno di bianche vesti, e io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli (Rivelazione 3:4-5)
I loro nomi non sono scritti nel libro della vita dell'Agnello (Rivelazione 13:8)
Per nomi in questi passi non sono affatto intesi i nomi, bensì le qualità. Neppure nel cielo è mai noto il nome di alcuno, bensì la sua qualità.