聖書

 

Genesi 15

勉強

   

1 Dopo queste cose, la parola dell’Eterno fu rivolta in visione ad Abramo, dicendo: "Non temere, o Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima".

2 E Abramo disse: "Signore, Eterno, che mi darai tu? poiché io me ne vo senza figliuoli, e chi possederà la mia casa è Eliezer di Damasco".

3 E Abramo soggiunse: "Tu non m’hai dato progenie; ed ecco, uno schiavo nato in casa mia sarà mio erede".

4 Allora la parola dell’Eterno gli fu rivolta, dicendo: "Questi non sarà tuo erede; ma colui che uscirà dalle tue viscere sarà erede tuo".

5 E lo menò fuori, e gli disse: "Mira il cielo, e conta le stelle, se le puoi contare". E gli disse: "Così sarà la tua progenie".

6 Ed egli credette all’Eterno, che gli contò questo come giustizia.

7 E l’Eterno gli disse: "Io sono l’Eterno che t’ho fatto uscire da Ur de’ Caldei per darti questo paese, perché tu lo possegga".

8 E Abramo chiese: "Signore, Eterno, da che posso io conoscere che lo possederò?"

9 E l’Eterno gli rispose: "Pigliami una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un montone di tre anni, una tortora e un piccione".

10 Ed egli prese tutti questi animali, li divise per mezzo, e pose ciascuna metà dirimpetto all’altra; ma non divise gli uccelli.

11 Or degli uccelli rapaci calarono sulle bestie morte, ma Abramo li scacciò.

12 E, sul tramontare del sole, un profondo sonno cadde sopra Abramo; ed ecco, uno spavento, una oscurità profonda, cadde su lui.

13 E l’Eterno disse ad Abramo: "Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro, e vi saranno schiavi, e saranno oppressi per quattrocento anni;

14 ma io giudicherò la gente di cui saranno stati servi; e, dopo questo, se ne partiranno con grandi ricchezze.

15 E tu te n’andrai in pace ai tuoi padri, e sarai sepolto dopo una prospera vecchiezza.

16 E alla quarta generazione essi torneranno qua; perché l’iniquità degli Amorei non e giunta finora al colmo".

17 Or come il sole si fu coricato e venne la notte scura, ecco una fornace fumante ed una fiamma di fuoco passare in mezzo agli animali divisi.

18 In quel giorno l’Eterno fece patto con Abramo, dicendo: "Io do alla tua progenie questo paese, dal fiume d’Egitto al gran fiume, il fiume Eufrate;

19 i Kenei, i Kenizei, i Kadmonei,

20 gli Hittei, i Ferezei, i Refei,

21 gli Amorei, i Cananei, i Ghirgasei e i Gebusei".

   

スウェーデンボルグの著作から

 

Arcana Coelestia#1820

この節の研究

  
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1820. In che modo saprò che ne avrò il possesso? Che questo significhi una tentazione contro l'amore per il Signore, che voleva che desiderava essere assicurato con certezza, può essere visto dal dubbio che è implicito nelle stesse parole. Colui che è in tentazione è in dubbio riguardo al fine in vista. Il fine in vista è l'amore, contro il quale combattono gli spiriti maligni e i geni infernali, mettendo perciò in dubbio il fine; e più grande è l'amore, più lo mettono in dubbio. Se il fine non fosse stato messo in dubbio, e questo fino alla disperazione, non vi sarebbe stata alcuna tentazione. La rassicurazione precede la vittoria, e appartiene alla vittoria.

[2] Dato che in pochi in che modo hanno luogo le tentazioni, ciò deve essere spiegato in breve. Gli spiriti maligni non combattono esclusivamente ciò che l'uomo ama; più ardente è l'amore, più strenuo è il combattimento. I genii infernali combattono contro ciò che appartiene all'affetto per il bene; e gli spiriti maligni combattono contro ciò che appartiene all'affezione per la verità. Appena notano anche la più piccola cosa che un uomo ama, o appena percepiscono il profumo di ciò che gli è più delizioso e caro, immediatamente infieriscono e profondono ogni sforzo per distruggerlo, e per annientare tutto l'uomo, perché la vita dell'uomo consiste in ciò che egli ama. Niente è più gradevole per loro che distruggere un uomo in questo modo, né mai essi desisterebbero in questo, anche per l'eternità, a meno che non siano allontanati dal Signore. Coloro che sono maligni e perfidi si insinuano in ciò che l'uomo ama, lo lusingano e lo portano così tra loro; e quando questi è con loro, cercano di distruggere ciò che egli ama, e quindi cercano di annientarlo, e questo in un migliaio di modi che non possono essere compresi.

[3] Né essi conducono il combattimento semplicemente attraverso ragionamenti contrari alla verità e al bene. Perché tali combattimenti non sono di alcun conto, dal momento che seppure fossero sconfitti un migliaia di volte, persisterebbero nella disputa, poiché i ragionamenti contro i beni e le verità rispuntano perennemente. Ed essi pervertono i beni e le verità e li bruciano con il fuoco del desiderio e della persuasione, in un modo tale che l'uomo non sa altro che egli stesso è in quel desiderio e in quella persuasione; e allo stesso tempo li avvolgono con una gioia che essi traggono dalla gioia dell'uomo trasformandola in qualcos'altro, e in questo modo essi lo infettano e infestano in modo ingannevole; e fanno questo con estrema abilità, circuendolo più volte, e se il Signore non lo aiutasse, l'uomo saprebbe mai ciò che come sono andate le cose.

[4] Essi agiscono in modo simile contro le affezioni per la verità che rendono la coscienza; non appena percepiscono qualsiasi cosa della coscienza, di qualunque genere, poi dalle falsità e dagli errori dell'uomo modellano per lui un'affezione; e per mezzo di questa gettano un'ombra sulla luce della verità e la pervertono così; oppure inducono ansia e tormento nell'uomo. Essi mantengono anche il pensiero in una sola cosa, e quindi la riempiono di fantasie; e al tempo stesso rivestono clandestinamente i desideri con le fantasie; oltre a innumerevoli artifici che non possono essere descritti in modo comprensibile. Questi sono alcuni dei mezzi, e solo i più generali, per mezzo dei quali si insinuano nella coscienza umana, perché nell'annientamento di questa al di sopra di ogni altra cosa, provano il più grande piacere.

[5] Da queste poche affermazioni, e sono davvero poche, si può vedere cosa siano le tentazioni e che sono in generale come gli amori; e da questo si può vedere quale era la natura delle tentazioni del Signore, che sono state le più terribile di tutte, perché quale è la grandezza dell'amore, tale è il terribile carattere della tentazione. L'amore del Signore era la salvezza dell'intero genere umano, ed era il più ardente; di conseguenza era la sommatoria dell'amore del bene e dell'affezione per la verità nel più alto grado. Contro questi, tutti gli inferni condussero il combattimento con le astuzie più maligne e velenose; nondimeno il Signore li conquistò tutti con il proprio potere. Le vittorie hanno quale conseguenza i genii infernali egli spiriti maligni non osano fare più nulla; perché la loro vita consiste nella loro capacità di distruggere, e quando essi percepiscono che un uomo è di un carattere tale che egli può resistere loro, da principio fuggono via, come fanno quando si avvicinano al primo ingresso del cielo, perché sono immediatamente colpiti da orrore e terrore, e si precipitano indietro.

  
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