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Numeri 22:26

Studie

       

26 L’angelo dell’Eterno passò di nuovo oltre, e si fermò in un luogo stretto dove non c’era modo di volgersi né a destra né a sinistra.

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Dottrina sulla Sacra Scrittura # 101

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101. Che un culto di sacrifici fosse noto già prima della Parola data alla nazione israelitica per mezzo di Mosè e dei profeti, e che per l’avvenire fosse stato profetizzato per bocca di Jehovah, questo è noto dai riferimenti che si fanno negli stessi libri di Mosè. Che un culto di sacrifici fosse noto, risulta da questi passi:

Fu comandato ai figli d’Israele di rovesciare gli altari delle genti, di infrangere le loro statue e di distruggere i loro sacri boschi (Esodo 34:13; Deuteronomio 7:5; 12:3)

Israele in Schittim cominciò a fornicare con le figlie di Moab, ed esse chiamarono il loro popolo ai sacrifici dei loro dei; e il popolo ne mangiò. Così essi si prostrarono agli dei di quelli, e adorarono principalmente Baalpeor; e in ragione di ciò, si accese l’ira di Jehovah contro Israele (Numeri 25:13)

Balaam, che fu di Siria, fece edificare degli altari, e vi sacrificò buoi e montoni (Numeri 22:40; 23:1-2, 4, 29-30)

[2] Che poi si fosse profetato dalla bocca di Jehovah, risulta dalle profezie di Balaam (Numeri 23:7-10, 18-23; 24:3-9, 16-24). Egli profetò perfino sul Signore, dicendo che una stella sarebbe sorta da Giacobbe, e uno scettro da Israele (Numeri 23:17). E che il suo profetare fosse dalla bocca di Jehovah, lo si vede in Numeri 22:13-18; 23:3, 5, 8, 16, 26; 24:1

Da tutto ciò è evidente che presso le altre nazioni vi era un culto Divino, simile a quello istituito ad opera di Mosè presso la nazione israelitica.

[3] Che un tale culto vi fosse stato anche prima di Abramo, emerge dalle stesse parole di Mosè in Deuteronomio 32:7-8; e con maggiore evidenza emerge da ciò che si legge di Melchisedec, re di Salem, che egli prese del pane e del vino, e benedisse Abramo; e Abramo dette a lui le decime di ogni cosa (Genesi 14:18-20). Melchisedec ivi rappresenta il Signore; infatti viene chiamato sacerdote dell’Iddio Altissimo (Genesi 14:18). E in Davide si dice del Signore:

Tu sacerdote in eterno, secondo il modo di Melchisedec (Salmi 110:4)

Fu in ragione di ciò che Melchisedec prese del pane e del vino, che significano le cose sante della chiesa, come santi sono il pane ed il vino nel sacramento della cena. E in virtù di ciò Melchisedec poté benedire Abramo, e Abramo dare a lui le decime di ogni cosa.

  
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Numeri 24

Studie

   

1 E Balaam, vedendo che piaceva all’Eterno di benedire Israele, non ricorse come le altre volte alla magia, ma voltò la faccia verso il deserto.

2 E, alzati gli occhi, Balaam vide Israele accampato tribù per tribù; e lo spirito di Dio fu sopra lui.

3 E Balaam pronunziò il suo oracolo e disse: "Così dice Balaam, figliuolo di Beor, così dice l’uomo che ha l’occhio aperto,

4 così dice colui che ode le parole di Dio, colui che contempla la visione dell’Onnipotente, colui che si prostra e a cui s’aprono gli occhi:

5 Come son belle le tue tende, o Giacobbe, le tue dimore, o Israele!

6 Esse si estendono come valli, come giardini in riva ad un fiume, come aloe piantati dall’Eterno, come cedri vicini alle acque.

7 L’acqua trabocca dalle sue secchie, la sua semenza è bene adacquata, il suo re sarà più in alto di Agag, e il suo regno sarà esaltato.

8 Iddio che l’ha tratto d’Egitto, gli dà il vigore del bufalo. Egli divorerà i popoli che gli sono avversari, frantumerà loro le ossa, li trafiggerà con le sue frecce.

9 Egli si china, s’accovaccia come un leone, come una leonessa: chi lo farà rizzare? Benedetto chiunque ti benedice maledetto chiunque ti maledice!"

10 Allora l’ira di Balak s’accese contro Balaam; e Balak, battendo le mani, disse a Balaam: "Io t’ho chiamato per maledire i miei nemici, ed ecco che li hai benedetti già per la terza volta.

11 Or dunque fuggitene a casa tua! Io avevo detto che ti colmerei di onori; ma, ecco, l’Eterno ti rifiuta gli onori".

12 E Balaam rispose a Balak: "E non dissi io, fin da principio, agli ambasciatori che mi mandasti:

13 Quand’anche Balak mi desse la sua casa piena d’argento e d’oro, non potrei trasgredire l’ordine dell’Eterno per far di mia iniziativa alcun che di bene o di male; ciò che l’Eterno dirà, quello dirò?

14 Ed ora, ecco, io me ne vado al mio popolo; vieni, io t’annunzierò ciò che questo popolo farà al popolo tuo nei giorni avvenire".

15 Allora Balaam pronunziò il suo oracolo e disse: "Così dice Balaam, figliuolo di Beor; così dice l’uomo che ha l’occhio aperto,

16 così dice colui che ode le parole di Dio, che conosce la scienza dell’Altissimo, che contempla la visione dell’Onnipotente, colui che si prostra e a cui s’aprono gli occhi:

17 Lo vedo, ma non ora; lo contemplo, ma non vicino: un astro sorge da Giacobbe, e uno scettro s’eleva da Israele, che colpirà Moab da un capo all’altro e abbatterà tutta quella razza turbolenta.

18 S’impadronirà di Edom, s’impadronirà di Seir, suo nemico; Israele farà prodezze.

19 Da Giacobbe verrà un dominatore che sterminerà i superstiti delle città.

20 Balaam vide anche Amalek, e pronunziò il suo oracolo, dicendo: "Amalek è la prima delle nazioni ma il suo avvenire fa capo alla rovina".

21 Vide anche i Kenei, e pronunziò il suo oracolo, dicendo: "La tua dimora è solida e il tuo nido è posto nella roccia;

22 nondimeno, il Keneo dovrà essere devastato, finché l’Assiro ti meni in cattività".

23 Poi pronunziò di nuovo il suo oracolo e disse: "Ahimè! Chi sussisterà quando Iddio avrà stabilito colui?

24 Ma delle navi verranno dalle parti di Kittim e umilieranno Assur, umilieranno Eber, ed egli pure finirà per esser distrutto".

25 Poi Balaam si levò, partì e se ne tornò a casa sua; e Balak pure se ne andò per la sua strada.