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Matteo 5:41

Studie

       

41 E se uno ti vuol costringere a far seco un miglio, fanne con lui due.

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L’Amore Coniugale # 316

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316. La seconda narrazione: Camminando una volta, nella quiete dello spirito e nella pace della mente, ho visto in lontananza un boschetto, in mezzo al quale vi era un viale che si estendeva fino a un piccolo palazzo; e ho visto fanciulle e giovani uomini, e mariti e mogli, entrare. In spirito sono andato là. E ho chiesto a un certo guardiano all'ingresso se anche io potevo entrare. Lui mi ha guardato e gli ho chiesto:

- Perché mi guardi?

Egli ha risposto:

- Io ti guardo per vedere se la gioia della pace che è nel tuo viso attinge alcunché dalla gioia dell'amore coniugale. Al di là di questo viale c'è un piccolo giardino e nel mezzo di esso una casa dove sono due coniugi appena sposati, i cui amici di entrambi i sessi giungono oggi per augurare loro felicità. Quelli ai quali permetto di entrare, non li conosco, ma mi è stato detto che li riconoscerò dai loro volti. Se vedo in loro la gioia dell’amore coniugale io li faccio entrare, e non altri. Tutti gli angeli possono percepire i piaceri del cuore degli altri dai loro volti, e la gioia di quell'amore che egli ha visto sul mio volto era perché stavo meditando sull'amore coniugale. Questa meditazione riluceva dai miei occhi, e da lì è entrata nell’intimo del mio volto. Egli perciò mi ha detto che potevo entrare.

[2] Il viale attraverso cui sono entrato ara adornato di alberi da frutto reciprocamente congiunti per i loro rami, che formavano una parete continua di alberi su entrambi i lati. Sono passato attraversato il viale nel piccolo giardino, che emanava un piacevole profumo dai suoi arbusti e fiori. Gli arbusti e i fiori erano a coppie, e io ho appreso che tali piccoli giardini intorno alle case appaiono dove ci sono o ci sono stati matrimoni, e che sono quindi chiamati giardini nuziali. Poi sono entrato in casa e ho visto i due coniugi che si tenevano per mano e conversavano insieme da un amore autenticamente coniugale. E mi è stato dato di vedere dai loro volti l'immagine stessa dell'amore coniugale, e dalla loro conversazione il fondamento di esso. Quando, tra i tanti, ho offerto le mie congratulazioni e augurato loro la felicità, sono uscito nel piccolo giardino nuziale, e ho visto sul lato destro un raduno di giovani uomini, verso il quale si affrettavano tutti coloro che uscivano di casa. Il motivo per cui tutti correvano verso quel luogo era che lì si discorreva dell'amore coniugale, e discorrere su questo argomento conferisce un certo segreto potere di attrarre a sé tutte le menti. Poi ho ascoltato un uomo savio che parlava sull’argomento, e ciò che ho udito si può sintetizzare così:

[3] La Divina provvidenza del Signore riguardo ai matrimoni e nei matrimoni, nei cieli, è nelle singole cose e di lì nelle cose più universali, perché tutte le felicità del cielo derivano dai piaceri dell'amore coniugale, come le dolci acque che sgorgano da una sorgente. È per la stessa ragione che il Signore provvede affinché si costituiscano le coppie coniugali; che sono continuamente istruite per il matrimonio, essendo il ragazzo e la ragazza ignoranti nel merito; e quando i tempi sono maturi, la vergine e il giovane uomo in età adatta al matrimonio si incontrano e incrociano i loro sguardi, in qualche luogo, come per destino, e poi subito, come per istinto, sanno che sono compagni, e da una specie di ordine interiore pensano dentro di sé, il giovane uomo, “Lei è mia” e la ragazza, “Egli è mio.” E dopo che questo pensiero si è radicato per qualche tempo nelle menti di entrambi, essi si rivolgono l’uno all’altra e sono fidanzati. Si dice, come per destino, e come per istinto, ma il significato è per mezzo della Divina provvidenza, perché questo, essendo ignoto, appare così. Che le coppie coniugali si costituiscano e siano istruite per il matrimonio, in modo a loro sconosciuto, è confermato dall’affinità coniugale visibile nei volti di entrambi, anche attraverso l'unione intima ed eterna delle volontà e dei pensieri, che non potrebbe essere tale nel cielo se non fosse preordinata e provveduta dal Signore.

[4] Dopo che il savio ha terminato il suo eloquio, e l'adunanza applaudito, egli ha detto ancora: Il coniugale si trova compiutamente nei minimi particolari presso l'uomo, sia nel maschio sia nella femmina; ciò nondimeno è una cosa nel maschio, e un’altra cosa nella femmina; e nel coniugale maschile c'è una propensione a congiungersi con il coniugale femminile, e viceversa, perfino nei più minuti particolari. Questo è confermato dal matrimonio tra la volontà e l’intelletto in ciascuno; che i due agiscono insieme fin nei più piccoli particolari della mente e del corpo, da cui si può vedere che il coniugale è in ogni cosa sostanziale, anche la più piccola; e questo è reso evidente dalle sostanze composite le quali sono costituite da sostanze semplici. Per esempio, ci sono due occhi, due orecchie, due narici, due guance, due labbra, due braccia con mani, due reni, due piedi; e all'interno dell'uomo, due emisferi del cervello, due ventricoli del cuore, due lobi polmonari, due reni, due testicoli. E dove non ci sono, sono ancora divisi in due. Il motivo per cui ci sono due è perché l'uno è della volontà, e l'altro dell’intelletto, che agiscono così splendidamente da apparire come uno; in modo che due occhi fanno una sola vista, due orecchie un unico udito, due narici un olfatto, due labbra un discorso, due mani un lavoro, due piedi un percorso, due emisferi del cervello una dimora della mente, due ventricoli del cuore, una vita del corpo per mezzo del sangue, due lobi polmonari una respirazione, e così via. E il maschile e il femminile uniti dall’amore autenticamente coniugale rendono una vita umana perfetta.

[5] E quando egli ha detto questo, un fulmine rosso è apparso a destra, e un fulmine bianco a sinistra; entrambi erano lievi, e sono entrati attraverso gli occhi nelle menti e li hanno illuminati. E dopo i fulmini tuonava pure, ed era un dolce sussurro che scendeva dal cielo angelico e diventava più forte. Sentendolo e vedendo questo, l'uomo savio ha detto:

- Questi rappresentano un segnale e un monito a me che debbo aggiungere questo a quanto ho detto fin qui: che la destra di tali coppie significa il loro bene, e la sinistra significa la loro verità; e che questo deriva dal matrimonio del bene e della verità, che è impresso in un uomo nel complesso e in ogni sua minima parte, e il bene si riferisce alla volontà, e la verità all’intelletto, ed entrambi insieme fanno uno. Quindi nel cielo l'occhio destro è la visione del bene, ed il sinistro è il discernimento della verità di esso; l'orecchio destro è nell’ascolto del bene, ed il sinistro della verità di esso; la mano destra è il bene nell’azione umana, e la sinistra è la verità di essa, e allo stesso modo con le altre coppie. È perché destra e sinistra hanno questi significati che il Signore ha detto:

Se il tuo occhio destro è causa di peccato, cavalo dall’orbita. E se la tua mano destra è causa di scandalo, tagliala. (Matteo 5:29-30)

con cui si intende che se il bene diventa male deve essere gettato via. Così pure egli ha detto ai suoi discepoli di:

Gettate la rete dalla parte destra della nave; e che quando hanno fatto così, hanno catturato una moltitudine di pesci (Giovanni 21:6-7)

con cui intendeva dire che dovevano insegnare il bene della carità e così radunare gli uomini.

[6] Dopo queste parole, sono apparsi nuovamente due fulmini, più tenui rispetto a prima; e nello stesso tempo si è visto che il fulmine sulla sinistra attingeva il suo magnifico candore dal fulgore rossastro del fulmine sulla destra; vedendo ciò

Egli ha detto:

- Questo è un segno di conferma dal cielo di quello che ho detto. Perché nel cielo ciò che arde è il bene, e il bianco splendente è la verità; e il fatto che il fulmine sulla sinistra è stato visto attingere il suo bianco splendente dal rosso fuoco del fulmine sulla destra è un segno che mostra che il brillante candore della luce, o la luce, non è altro che lo splendore del fuoco. Dopo aver udito questo tutti sono andati a casa, infiammati da quei fulmini e dalla spiegazione che ne è stata data, con il bene e la verità della gioia.

  
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