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Geremia 31:33

Studie

       

33 ma questo è il patto che farò con la casa d’Israele, dopo quei giorni, dice l’Eterno: io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo.

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Arcana Coelestia # 1813

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1813. E il Signore lo considerò nella sua giustizia. Che questo significhi che qui il Signore sia divenuto dapprima la giustizia, può essere visto anche dalla connessione delle cose nel senso interno, in cui si tratta del Signore. Che il solo Signore divenne la giustizia per l'intero genere umano, può essere visto dal fatto che lui solo lottò dal Divino amore, vale a dire, dall'amore verso tutto il genere umana, la cui salvezza era ciò che nei suoi combattimenti desiderava unicamente e ardentemente. In quanto alla sua essenza umana, il Signore non nacque giustizia, ma divenne tale attraverso i combattimenti contro le tentazioni e le vittorie riportate in ragione del suo potere. Nella misura in cui combatté e vinse, questo gli fu imputato alla giustizia, in una continua progressione, finché divenne pura giustizia.

[2] Un uomo che è nato da un padre umano, o dal seme di un padre umano, quando combattere da se stesso non può combattere da nessun altro amore se non l'amore di sé e del mondo, quindi non dall'amore celeste, ma dall'amore infernale, perché tale è il suo carattere del suo proprio, ereditato dal padre, oltre all'indole acquisita in ragione della propria condotta. Quindi chi crede di combattere da sé stesso contro il diavolo versa in un enorme errore. Allo stesso modo chi desidera rendersi giusto da se stesso - cioè chi crede che i beni della carità e le verità della fede sono da se stesso, e di conseguenza, di merita il cielo da se stesso - agisce e pensa contro il bene e contro la verità della fede; perché è una verità di fede, cioè è la verità stessa, che è Signore che combatte. E perciò colui che agisce e pensa contro la verità della fede, porta via dal Signore che è il suo, e rende suo proprio, ciò che appartiene al Signore; ovvero, ciò che è lo stesso, si mette al posto del Signore, e in tal modo pone ciò che è infernale in se stesso. Gli uomini di questa indole desiderano diventare grandi, o i più grandi, nel cielo; e quindi credono falsamente che il Signore combatté contro gli inferni affinché essi stessi possano essere i più grandi. Il proprio dell'uomo è pervaso da fantasie tali che appaiono come se fossero verità, ma sono esattamente l'opposto.

[3] Che il Signore venne nel mondo per diventare la giustizia, e che egli soltanto è la giustizia, fu anche preannunciato dai profeti; e perciò questo poteva essere conosciuto prima della sua venuta; e anche che non poteva divenire la giustizia se non attraverso le tentazioni e le vittorie su tutti i mali e su tutti gli inferni.

Come in Geremia:

Nei suoi giorni sarà salvato Giuda, e Israele abiterà in sicurezza, e questo è il nome con cui è chiamato, Jehovah, nostra giustizia (Isaia 23:6)

In quei giorni e in quell'epoca susciterò in Davide un giusto germoglio; ed egli giudizio e giustizia nella terra. In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme abiterà in sicurezza; e questi è colui che chiameranno, Jehovah nostra giustizia (Geremia 33:15-16)

In Isaia:

Egli ha visto che non c'era alcun uomo; e si è meravigliato perché nessuno intercedeva. Ma il suo braccio lo ha soccorso, e la sua giustizia lo ha sostenuto. Egli ha posto la giustizia come un'armatura e sul suo capo l'elmo della salvezza (Isaia 59:16-17; si veda soprattutto Isaia 63:3, 5)

Il suo braccio significa il proprio potere. Poiché il Signore solo è giustizia e anche la dimora della giustizia, come è chiamato in Geremia 31:23; 50:7.

  
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