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Genesi 14:23

Studie

       

23 giurando che non prenderei neppure un filo, né un laccio di sandalo, di tutto ciò che t’appartiene; perché tu non abbia a dire: Io ho arricchito Abramo.

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Arcana Coelestia # 1675

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1675. Gli Urriti sul loro monte Seir. Che questo significhi le persuasioni della falsità che sono dall'amore di sé, è evidente dal significato di Urriti e dal significato di Seir. Gli Urriti, erano quelli che abitavano sul monte Seir, come si evince in Genesi 36:8, 20, ecc., dove si parla di Esaù che è chiamato Edom. Per Esaù o Edom, nel senso autentico, s'intende il Signore in quanto alla sua essenza umana. Egli è anche rappresento da Esaù o Edom, come si può vedere da molti passi della Parola sia storica che profetica; di cui, per Divina misericordia del Signore, si dirà di seguito. E dato che quelli che sono nelle persuasioni della falsità furono rappresentate dagli Urriti, e poiché a quel tempo le rappresentazioni si manifestavano tangibilmente, perciò la cacciata dagli Urriti dal monte Seir ad opera dei discendenti di Esaù aveva una rappresentazione simile.

[2] Di cui si dice in Mosè:

Anche questo è considerata terra di Refaim; Rephaim abitò per prima questa terra. E gli Ammoniti li chiamano Zamzummim, un popolo grande e numeroso, di alta statura come gli Anakim. E Jehovah li annientò, e gli Ammoniti presero possesso e abitarono al loro posto. Come ha fatto per i figli di Esaù, che abitavano a Seir, in cui egli annientò gli Urriti davanti a loro; ed essi presero il possesso e abitarono in quel posto (Deuteronomio 2:20-22)

Queste cose rappresentano e significano lo stesso di ciò che qui è esposto riguardo a Chedorlaomer, vale a dire che Chedorlaomer, e i re che erano con lui colpirono gli Urriti sul monte Seir. Perché Chedorlaomer, come detto in precedenza, rappresenta il bene e la verità nel Signore, nella sua infanzia, quindi l'essenza umana del Signore in relazione al bene e alla verità in quel momento, con cui egli ha distrutto le persuasioni della falsità, cioè degli inferi pieni di tale orda diabolica, che ha tentato di distruggere il mondo degli spiriti, e di conseguenza il genere umana, attraverso le persuasioni della falsità.

[3] E dato che Esaù o Edom rappresentavano il Signore in quanto alla sua essenza umana, anche il monte Seir e Paran rappresentavano cose inerenti la sua essenza umana, vale a dire, le cose celesti dell'amore. Questo è evidente dalla benedizione di Mosè:

Jehovah è venuto dal Sinai, e apparso loro da Seir. Risplendeva dal monte Paran, ed è venuto tra miriadi di consacrati. Dalla sua destra è il fuoco della legge per loro. Il Signore ama le genti (Deuteronomio 33:2-3)

Che Jehovah sorgesse sul monte Seir, e risplendesse dal monte Paran non significa altro che l'essenza umana del Signore. Chiunque può sapere che sorgere dal monte Seir e risplendere dal monte Paran, non significa né le montagne né il loro abitanti, ma Divine realtà, e quindi le cose celesti dell'essenza umana del Signore, di cui si dice che Jehovah sorgesse e risplendesse da lì.

[4] Che Seir abbia questo significato è evidente dalla canzone di Deborah e Barak nel libro dei Giudici:

O Jehovah, quando sei uscito da Seir, quando sei partito dalla terra di Edom, la terra ha tremato, anche dai cieli e le nubi si sono sciolti in acqua, le montagne si spianarono, davanti a Jehovah, Dio d'Israele (Giudici 5:4-5)

Dove uscire da Seir, e partire dalla terra di Edom, non hanno altro significato.

[5] Questo è ancora più evidente nella profezia di Balaam, che era uno dei figli d'oriente, o dalla Siria, dove c'era uno dei resti della chiesa antica, come riportato in Mosè:

Lo vedo, ma non adesso; lo contemplo, ma non da vicino. Una stella sorgerà da Giacobbe, e uno scettro si ergerà da Israele, Edom sarà conquistata e anche Seir sarà strappata ai suoi nemici (Numeri 24:17-18)

Dove vedere, ma non adesso, e per contemplare, ma non da vicino, s'intende il Signore che entra nel mondo; la cui essenza umana è chiamata la stella di Giacobbe, che deve sorgere, ed anche Edom e Seir. Che per Edom e Seir non s'intenda territori di conquista, è chiaro a chiunque. Che Seir, appartenente ai suoi nemici, ovvero la montagna dei suoi nemici, debba essere conquistata significa lo stesso che in molti altri luoghi, dove si dice che i nemici saranno espulsi, e le loro terre conquistate.

[6] Che anche il monte Paran, o El-paran, nominato in questo versetto, significa lo stesso, è evidente anche in Abacuc:

Dio viene da Teman, e il santo dal monte Paran. Selah in suo onore ha coperto i cieli, e la terra era piena delle sue lodi (Abacuc 3:3)

Deve essere noto che le montagne e le terre prendono il significato da coloro che le abitano. Dagli Urriti quando questi vi abitavano. E quando questi furono espulsi, da quelli che li espulsero, cioè Esaù o Edom, e anche da altri origini. E perciò il significato esiste in due sensi, quello autentico e l'opposto. Nel senso autentico, i luoghi in questione indicano l'essenza umana del Signore; nel senso opposto, l'amore di sé. L'essenza umana del Signore è l'amore celeste stesso e l'amore opposto è l'amore di sé. Quindi gli Urriti qui rappresentano le persuasioni della falsità dall'amore di sé.

[7] Esistono persuasioni di falsità dall'amore di sé, e vi sono persuasioni della falsità dall'amore del mondo. Le persuasioni che sono dall'amore di sé sono gravissime; mentre le persuasioni dall'amore del mondo non sono così gravi. Le persuasioni dall'amore di sé sono opposte alle cose celesti dell'amore. Mentre le persuasioni della falsità dall'amore del mondo sono opposte alle cose spirituali dell'amore. Le persuasioni dall'amore di sé hanno in sé il desiderio di esercitare il comando su tutte le cose, e nella misura in cui le restrizioni sono rimosse, si precipitano, fino ad ambire al comando sull'universo, e perfino sopra Jehovah stesso, come è stato mostrato. Quindi le persuasioni di questo genere non sono tollerate nell'altra vita. Invece le persuasioni dall'amore del mondo non si precipitano così in basso; ma solo fino alla follia di non essere soddisfatti della propria sorte. Essi inseguono vanamente la celeste e desiderano appropriarsi dei beni altrui, ma non con l'intento di esercitare il comando. Tuttavia le differenze che intercorrono tra queste persuasioni sono innumerevoli.

  
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