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Ezechiele 39:24

Studie

       

24 Io li ho trattati secondo la loro impurità e secondo le loro trasgressioni, e ho nascosto loro la mia faccia.

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Arcana Coelestia # 1292

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1292. Trovarono una valle nel paese di Sennaar. Che questo significhi che il loro culto era diventato più impuro e profano, si evince dal significato di valle, e paese di Sennaar. Nella Parola, le montagne, significano amore o carità, perché sono i siti più elevati, ovvero, ciò che è lo stesso, le cose più intime del culto, come mostrato in precedenza (n. 795). Quindi valle significa ciò che sta sotto le montagne, cioè ciò che è più infimo del culto, ovvero ciò che in esso è esteriore. Il paese di Sennaar significa il culto esterno, in cui è ciò che è profano, come mostrato in precedenza (n. 1183).

Dunque in questo passo, l'aver trovato una valle nel paese di Sennaar significa che il loro culto era diventato più impuro e profano.

[2] Nel primo versetto è detto della chiesa che vi era una sola lingua e che le sue parole erano uno, il che significa che aveva una stessa dottrina in generale e nel particolare. In questo versetto si tratta del declino della chiesa, in quanto si dice che essi partirono da oriente, cioè cominciarono a retrocedere dalla carità. Nella misura in cui la chiesa, o un uomo della chiesa, si allontana dalla carità, allo stesso modo il suo culto si allontana da ciò che è sacro, ovvero si avvicina a ciò che è impuro e profano. Che l'aver trovato una valle nel paese di Sennaar significhi il declino della chiesa, o del culto, verso ciò che è profano, è perché la valle è posta in basso tra le montagne, con le quali s'intendono le cose sacre dell'amore o della carità nel culto, come prima detto. Questo può essere visto anche dal significato di valle nella Parola, dove nel linguaggio originale sono utilizzati alcuni termini che in questo contesto indicano ciò che è più o meno profano nel culto.

[3] Che valle abbia un tale significato si evince in Isaia:

Oracolo sulla valle della visione. Poiché è un giorno di tumulto, di distruzione e di smarrimento viene dal Signore degli eserciti, nella valle della visione (Isaia 22:1, 5)

La valle della visione indica le fantasie e i ragionamenti, da cui il culto è falsificato e infine profanato.

In Geremia:

Come puoi tu dire: non mi son contaminata, non ho inseguito i Ba al? Guarda le tue tracce nella valle (Geremia 2:23)

La valle indica il culto impuro.

Nello stesso profeta:

Hanno costruito gli alti luoghi di Toppete, che è nella valle del figlio di Hinnom. Ecco dunque, vengono i giorni, dice il Signore, che non si dirà più Tophet, nè valle del figlio di Hinnom, ma valle della strage (Geremia 7:31-32; 19:6)

La valle di Hinnom rappresenta l'inferno, e anche la profanazione della verità e del bene.

[4] In Ezechiele:

Così dice Jehovih il Signore ai monti e ai colli, ai corsi d'acqua e alle valli, Ecco, io porto una spada su di voi e distruggerò i vostri alti luoghi (Ezechiele 6:3)

Darà a Gog un sepolcro là, in Israele, la valle di coloro che attraverso a oriente del mare, che essi chiameranno valle della moltitudine di Gog (Ezechiele 39:11, 15)

Questo è detto del culto esteriore. La valle indica un tale culto. Ma quando il culto non è ancora diventato così profano, ciò è espresso dalla parola ebraica che sta per valle, che ricorre nel versetto che precede (Genesi 11:2) e anche in Isaia:

Farò sgorgare fiumi dalle pendici, e sorgenti nel mezzo delle valli, specchi d'acqua nel deserto, e ruscelli dalla terra arida (Isaia 41:18)

Questo è detto di coloro che sono nell'ignoranza, o che sono al di là della conoscenza della e fede e della carità, e nondimeno, sono nella carità. Valle qui rappresenta questo genere di uomini. Nello stesso significato ricorre il termine valle in Ezechiele 37:1.

  
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Genesi 11

Studie

   

1 Or tutta la terra parlava la stessa lingua e usava le stesse parole.

2 E avvenne che, essendo partiti verso l’Oriente, gli uomini trovarono una pianura nel paese di Scinear, e quivi si stanziarono.

3 E dissero l’uno all’altro: "Orsù, facciamo dei mattoni e cociamoli col fuoco!" E si valsero di mattoni invece di pietre, e di bitume invece di calcina.

4 E dissero: "Orsù, edifichiamoci una città ed una torre di cui la cima giunga fino al cielo, e acquistiamoci fama, onde non siamo dispersi sulla faccia di tutta la terra".

5 E l’Eterno discese per vedere la città e la torre che i figliuoli degli uomini edificavano.

6 E l’Eterno disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti il medesimo linguaggio; e questo è il principio del loro lavoro; ora nulla li impedirà di condurre a termine ciò che disegnano di fare.

7 Orsù, scendiamo e confondiamo quivi il loro linguaggio, sicché l’uno non capisca il parlare dell’altro!"

8 Così l’Eterno li disperse di la sulla faccia di tutta la terra, ed essi cessarono di edificare la città.

9 Perciò a questa fu dato il nome di Babel perché l’Eterno confuse quivi il linguaggio di tutta la terra, e di la l’Eterno li disperse sulla faccia di tutta la terra.

10 Questa è la posterità di Sem. Sem, all’età di cent’anni, generò Arpacshad, due anni dopo il diluvio.

11 E Sem, dopo ch’ebbe generato Arpacshad, visse cinquecento anni e generò figliuoli e figliuole.

12 Arpacshad visse trentacinque anni e generò Scelah; e Arpacshad, dopo aver generato Scelah,

13 visse quattrocento anni e generò figliuoli e figliuole.

14 Scelah visse trent’anni e generò Eber;

15 e Scelah, dopo aver generato Eber, visse quattrocentotre anni e generò figliuoli e figliuole.

16 Eber visse trentaquattro anni e generò Peleg;

17 ed Eber, dopo aver generato Peleg, visse quattrocento trenta anni e generò figliuoli e figliuole.

18 Peleg visse trent’anni e generò Reu;

19 e Peleg, dopo aver generato Reu, visse duecentonove anni e generò figliuoli e figliuole.

20 Reu visse trentadue anni e generò Serug;

21 e Reu, dopo aver generato Serug, visse duecentosette anni e generò figliuoli e figliuole.

22 Serug visse trent’anni e generò Nahor;

23 e Serug, dopo aver generato Nahor, visse duecento anni e generò figliuoli e figliuole.

24 Nahor visse ventinove anni e generò Terah;

25 e Nahor, dopo aver generato Terah, visse centodiciannove anni e generò figliuoli e figliuole.

26 Terah visse settant’anni e generò Abramo, Nahor e Haran.

27 E questa è la posterità di Terah. Terah generò Abramo, Nahor e Haran; e Haran generò Lot.

28 Haran morì in presenza di Terah suo padre, nel suo paese nativo, in Ur de’ Caldei.

29 E Abramo e Nahor si presero delle mogli; il nome della moglie d’Abramo era Sarai; e il nome della moglie di Nahor, Milca, ch’era figliuola di Haran, padre di Milca e padre di Isca.

30 E Sarai era sterile; non aveva figliuoli.

31 E Terah prese Abramo, suo figliuolo, e Lot, figliuolo di Haran, cioè figliuolo del suo figliuolo, e Sarai sua nuora, moglie d’Abramo suo figliuolo, e uscirono insieme da Ur de’ Caldei per andare nel paese di Canaan; e, giunti a Charan, dimorarono quivi.

32 E il tempo che Terah visse fu duecentocinque anni; poi Terah morì in Charan.