Bible

 

Ezechiele 35

Studie

   

1 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini:

2 "Figliuol d’uomo, volgi la tua faccia verso il monte di Seir, e profetizza contro di esso,

3 e digli: Così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi a te, o monte di Seir! Io stenderò la mia mano contro di te, e ti renderò una solitudine, un deserto.

4 Io ridurrò le tue città in rovine, tu diventerai una solitudine, e conoscerai che io sono l’Eterno.

5 Poiché tu hai avuto una inimicizia eterna e hai abbandonato i figliuoli d’Israele in balìa della spada nel giorno della loro calamità, nel giorno che l’iniquità era giunta al colmo,

6 com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, io ti metterò a sangue, e il sangue t’inseguirà; giacché non hai avuto in odio il sangue, il sangue t’inseguirà.

7 E ridurrò il monte di Seir in una solitudine, in un deserto, e ne sterminerò chi va e chi viene.

8 Io riempirò i suoi monti dei suoi uccisi; sopra i tuoi colli, nelle tue valli, in tutti i tuoi burroni cadranno gli uccisi dalla spada.

9 Io ti ridurrò in una desolazione perpetua, e le tue città non saranno più abitate; e voi conoscerete che io sono l’Eterno.

10 Siccome tu hai detto: Quelle due nazioni e que’ due paesi saranno miei, e noi ne prenderemo possesso (e l’Eterno era quivi!),

11 com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, io agirò con l’ira e con la gelosia, che tu hai mostrate nel tuo odio contro di loro; e mi farò conoscere in mezzo a loro, quando ti giudicherò.

12 Tu conoscerai che io, l’Eterno, ho udito tutti gli oltraggi che hai proferiti contro i monti d’Israele, dicendo: Essi son desolati; son dati a noi, perché ne facciam nostra preda.

13 Voi, con la vostra bocca, vi siete inorgogliti contro di me, e avete moltiplicato contro di me i vostri discorsi. Io l’ho udito!

14 Così parla il Signore, l’Eterno: Quando tutta la terra si rallegrerà, io ti ridurrò in una desolazione.

15 Siccome tu ti sei rallegrato perché l’eredità della casa d’Israele era devastata, io farò lo stesso di te: tu diventerai una desolazione, o monte di Seir: tu, e Edom tutto quanto; e si conoscerà che io sono l’Eterno.

   

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Arcana Coelestia # 4240

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Arcana Coelestia # 1799

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1799. Ed ecco un servitore della mia casa sarà mio erede. Che questo significhi che ci sarebbe solo ciò che è esteriore nel regno del Signore, si evince dal significato interiore di erede e di ereditare. Diventare erede o ereditare significa la vita eterna nel regno del Signore. Tutti coloro che sono nel regno del Signore sono figli; perché vivono dalla vita del Signore, che è la vita dell'amore reciproco; da cui vengono chiamati figli. I figli o gli eredi del Signore sono tutti nella sua vita, perché la loro vita è da lui e sono nati da lui, cioè sono stati rigenerati. Coloro che sono nati da chiunque, sono eredi; e così sono tutti quelli che sono stati rigenerati dal Signore, i quali ricevono la sua vita.

[2] Nel regno del Signore ci sono quelli che sono esterni, e quelli che sono interni. Gli spiriti retti, che sono nel primo cielo, sono esterni; gli spiriti angelici, che sono nel secondo cielo, sono interiori; e gli angeli, che sono nel terzo cielo, sono interni. Coloro che sono esterni non sono così strettamente congiunti o così vicini al Signore, come quelli che sono interiori; né questi sono così congiunti o così vicini al Signore, come quelli che sono interni. Il Signore, dal Divino amore o misericordia, vuole stringere tutti a sé; affinché non stiano alle porte, cioè nel primo cielo; dunque egli vorrebbe che fossero tutti nel terzo cielo; e, se fosse possibile, non solo presso di sé, ma in se stesso. Tale è il Divino amore del Signore. Tuttavia, essendo la chiesa a quel tempo solo esteriore, egli, in queste parole, si rammaricava dicendo, Ecco un servitore della mia casa sarà mio erede, volendo intendere che ci sarebbe solo chi è esterno nel suo regno. Ma a questo segue il conforto e una promessa concernente chi è interno, nei versi che seguono .

[3] Quale sia l'esterno della chiesa è stato affermato prima (si vedano i n. 1083, 1098, 1100, 1151, 1153).

Ciò che concerne la dottrina non fa di per sé l'esterno, e ancora meno l'interno, come è stato già affermato; né il Signore distingue di qui le chiese l'una dall'altra. Ciò che fa la differenza è una vita conforme ai principi dottrinali che, quando sono autentici, guardano alla carità come loro fondamento. Che cosa è la dottrina, se non ciò che insegna come un uomo deve vivere?

[4] Nel mondo cristiano sono le questioni dottrinali che distinguono le chiese; e per via di queste gli uomini si chiamano cattolici romani, luterani e calvinisti, o riformati, evangelici e altri nomi. È in ragione della dottrinale che ci sono queste distinzioni; che non vi sarebbero mai se essi facessero dell'amore per il Signore e della carità verso il prossimo il principio della fede. Le questioni dottrinali sarebbero allora solo varietà di opinioni che riguardano i temi della fede, che gli uomini veramente cristiani avrebbero permesso a chiunque di considerare secondo la propria coscienza, dicendo nel loro cuore che un uomo è veramente cristiano quando vive come cristiano, cioè come il Signore insegna. Così in luogo di tutte le diverse chiese ne resterebbe una; e tutti i dissidi che derivano unicamente dalla dottrina, svanirebbero; e allo stesso modo tutti gli odi dell'uno contro l'altro sarebbero dissipati in un momento e il regno del Signore verrebbe sulla terra.

[5] La chiesa antica, subito dopo il diluvio, sebbene diffusa in molti regni, era di questo carattere, cioè si dividevano tra di loro per molteplici questioni dottrinali; ciò nondimeno, la carità era il loro essenziale; ed essi guardavano al culto, non attraverso le questioni dottrinali che attengono alla fede, ma dalla carità che attiene alla vita. Questo si intende dove si dice che (Genesi 11:1), tutti avevano una stessa lingua e una stessa parola erano una; di cui sopra n. 1285 .

  
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