Bible

 

Daniel 8:6

Studie

       

6 Esso venne fino al montone dalle due corna che avevo visto ritto davanti al fiume, e gli s’avventò contro, nel furore della sua forza.

Bible

 

Daniel 10:8

Studie

       

8 E io rimasi solo, ed ebbi questa grande visione. In me non rimase più forza; il mio viso mutò colore fino a rimanere sfigurato, e non mi restò alcun vigore.

Ze Swedenborgových děl

 

Nuova Gerusalemme e dottrina celeste # 81

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81. Estratti da Arcana Coelestia:

L'amore di sé e l'amore del mondo. Come l'amore per il Signore e l'amore per il prossimo, ovvero la carità, costituiscono il cielo, così l'amore di sé e l'amore del mondo, dove regnano, costituiscono l'inferno; e perciò questi amori sono opposti ai primi (n. 2041, 3610, 4225, 4776, 6210, 7366, 7369, 7489, 7490, 8232, 8678, 10455, 10741-10743, 10745). Tutti i mali procedono dall'amore di sé e dall'amore del mondo (n. 1307, 1308, 1321, 1594, 1691, 3413, 7255, 7376, 7488, 7489, 8318, 9335, 9348, 10038, 10742). Dall'amore di sé e dall'amore del mondo procedono il disprezzo per gli altri, l'inimicizia, l'odio, la vendetta, la crudeltà, l'inganno e tutto il male e la malvagità conseguenti (n. 6667, 7372-7374, 9348, 10038, 10742).

Questi mali si precipitano con un impeto corrispondente alla misura in cui sono liberi da vincoli, e l'amore di sé aspira fino al trono di Dio (n. 7375, 8678).

L'amore di sé e l'amore del mondo sono distruttivi della società umana e dell'ordine celeste (n. 2045, 2057).

Il genere umano su questi amori ha fondato governi e si è sottomesso al loro dominio, allo scopo di ottenerne protezione (n. 7364, 10160, 10814).

Dove questi amori regnano, il bene dell'amore e il bene della fede sono rigettati, soffocati o pervertiti (n. 2041, 7491, 7492, 7643, 8487, 10455, 10743).

In questi due amori non c'è la vita, ma la morte spirituale (n. 7494, 10731, 10741).

La qualità di questi amori (n. 1505, 2219, 2363, 2364, 2444, 4221, 4227, 4948, 4949, 5721, 7366-7377, 8678).

Tutta la cupidità e la lussuria procedono dall'amore di sé e dall'amore del mondo (n. 1668, 8910).

L'amore di sé e l'amore del mondo possono servire come mezzi, ma in nessun modo per uno scopo (n. 7377, 7819, 7820).

Quando l'uomo è riformato, quegli amori sono mutati, e servono come mezzi, non per uno scopo, quindi essi sono come le piante dei piedi, e non come la testa (n. 8995, 9210).

Presso coloro che sono nell'amore di sé e nell'amore del mondo, non c'è un interno, ma un esterno; perché l'interno è chiuso verso il cielo, mentre l'esterno è aperto verso il mondo (n. 10396, 10400, 10409, 10411, 10422, 10429).

Coloro che sono nell'amore di sé e nell'amore del mondo non conoscono cosa sia la carità, la coscienza e la vita del cielo (n. 7490).

Nella misura i cui l'uomo è nell'amore di sé e nell'amore del mondo, così egli non riceve il bene e la verità della fede che fluiscono continuamente presso di lui, dal Signore (n. 7491).

Color che sono nell'amore di sé e nell'amore del mondo, non sono trattenuti da vincoli interiori, ma da vincoli esteriori; e se questi sono rimossi, si precipitano in ogni genere di mali (n. 10744-10746).

Tutti nel mondo spirituale si rivolgono secondo i loro amori; coloro che sono nell'amore per il Signore e nell'amore per il prossimo, sono rivolti verso il Signore; viceversa, quelli che sono nell'amore di sé e nell'amore del mondo, volgono le spalle al Signore (n. 10130, 10189, 10420, 10742).

La qualità del culto in cui prevale l'amore di sé (n. 1304, 1306-1308, 1321, 1322).

Il Signore governa il mondo, servendosi dei malvagi, conducendoli attraverso gli amori loro propri, che sono in relazione all'amore di sé e all'amore del mondo (n. 6481, 6495).

I malvagi, al pari dei retti, possono svolgere funzioni e uffici, fare il bene e adempiere agli usi, perché essi hanno in considerazione gli onori, la carriera e le loro ricompense, per il bene dei quali agiscono esteriormente come i retti (n. 6481, 6495).

Coloro che sono negli inferni, sono nei mali, e di lì, nelle falsità, sono nell'amore di sé e nell'amor del mondo. Si veda in proposito Cielo e inferno (n. 551-565).

  
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