Bible

 

Levitico 22:27

Studie

       

27 Quando sarà nato un vitello, o un agnello, o un capretto, stia sette giorni sotto la madre; poi dall’ottavo giorno innanzi, sarà gradito per offerta da ardere al Signore.


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

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Nuova Gerusalemme e dottrina celeste # 221

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221. I sacrifici. Olocausti e sacrifici significavano tutte le cose del culto dal bene dell'amore, e dalle verità della fede (n. 923, 6905, 8680, 8936, 10042). Olocausti e sacrifici significavano anche le Divine cose celesti, che sono le cose intime della chiesa, da cui è derivato il culto (n. 2180, 2805, 2807, 2830, 3519). Con sfumature e differenze, secondo la varietà del culto (n. 2805, 6905, 8936). Perciò vi erano molte specie di sacrifici, e vari procedimenti da osservare in essi, e vari animali con cui erano officiati (n. 2830, 9391, 9990). Le varie cose che essi significavano in generale, può scorgersi dalla decodificazione dei particolari nel senso interno (n. 10042). Significato particolare delle bestie sacrificate (n. 10042).

Arcani del cielo sono contenuti nei rituali e nei procedimenti dei sacrifici (n. 10057). In generale, essi contenevano gli arcani inerenti la glorificazione dell'Umano del Signore; e specularmente, arcani inerenti la rigenerazione e purificazione dell'uomo dai mali e dalle falsità; perciò essi furono prescritti in relazione a vari peccati, crimini, e purificazioni (n. 9990, 10022, 10042, 10053, 10057). Cosa s'intende per imposizione delle mani sulle bestie sacrificate (n. 10023). Cosa per le parti inferiori delle bestie sacrificate, essendo queste al di sotto delle loro parti superiori, negli olocausti (n. 10051). Cosa per le offerte di alimenti (n. 10079). Cosa per le offerte di bevande (n. 4581, 10137). Cosa per il sale (n. 10300). Cosa per l'altare, e tutti i suoi particolari (n. 921, 2777, 2784, 2811, 2812, 4489, 4541, 8935, 8940, 9388, 9389, 9714, 9726, 9963, 9964, 10028, 10123, 10151, 10242, 10245, 10344). Cosa per il fuoco dell'altare (n. 934, 6314, 6832). Cosa per mangiare le cose del sacrificio (n. 2187, 8682). I sacrifici non costituivano un precetto, come lo è la carità e la fede; quindi essi erano semplicemente permessi, e mostrati nella Parola (n. 922, 2180). Perché essi furono consentiti (n. 2180, 2818).

Che gli olocausti e i sacrifici, riguardavano agnelli, capre, pecore, capretti, montoni e buoi, e in una parola erano chiamati pane, è evidente dai seguenti passi:

E il sacerdote lo brucerà sull'altare; è il pane dell'offerta fatta con il fuoco a Jehovah (Lev. 3:11, 16)

I figli di Aronne saranno santi al loro Dio, non profaneranno il nome del loro Dio; perché sono incaricati di presentare le offerte a Jehovah, fatte mediante il fuoco, il pane del loro Dio. Considererete dunque santo il sacerdote, perché egli presenta le offerte al vostro Dio. Nessun discendente della stirpe di Aronne, in cui vi siano deformità, potrà accostarsi all'altare per offrire il pane del suo Dio (Lev. 21:6, 8, 17, 21)

Comunica ai figli d'Israele le mie prescrizioni, affinché presentino nei tempi stabiliti, la mia offerta, il mio pane, per i miei sacrifici fatti col fuoco, per un profumo di riposo (Num. 28:2)

Colui che ha toccato una cosa impura, non mangerà delle cose sante, ma si laverà il suo corpo nell'acqua; e poi mangerà delle cose sante, perché è il suo pane (Lev. 22:6-7)

Essi offrono un pane contaminato sul mio altare (Mal 1:7)

Quindi ora, come si è detto sopra (n. 214), la Santa Cena include e comprende tutto il culto Divino istituito nella Chiesa israelita; perché gli olocausti e i sacrifici in cui il culto di quella chiesa principalmente consisteva sono stati chiamati pane. Quindi, anche la Santa Cena è il loro compimento.

Da quanto è stato osservato, può essere visto ora ciò che s'intende con il pane in Giovanni:

Gesù disse loro: In verità, in verità io vi dico, Mosè non ha dato loro altro che pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane del cielo, perché il pane di Dio è colui che è disceso dal cielo, e dà la vita al mondo. Essi gli dissero: Signore, dacci sempre questo pane. Gesù disse loro, Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame, e chi crede in me non avrà più sete. Chi crede in me ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. Questo è il pane che discende dal cielo; chiunque ne mangia non morirà. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Chi mangia di questo pane vivrà in eterno (Giovanni 6:31-35, 47-51).

Da questi passi, e da quanto è stato detto sopra, appare che il pane è tutto il bene che procede dal Signore, perché il Signore stesso è nel suo proprio bene; e quindi che pane e vino nella Santa Cena sono tutto il culto del Signore dal bene dell'amore e dalla fede.

  
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Arcana Coelestia # 922

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922. E prese di ogni animale puro e di ogni uccello puro. Che questo significa i beni della carità e le verità della fede, è stato mostrato sopra; che animale indica i beni della carità (n. 45-46, 142-143, 246); e che uccello indica le verità della fede (n. 40, 776).

Gli olocausti erano fatti con buoi, agnelli, capre, tortore e colombe (Levitico 1:3-17; Numeri 15:2-15; 28:1-31).

Questi erano animali puri, e ognuno di essi significava qualcosa di celeste, in particolare. E poiché significavano queste cose nella chiesa antica e rappresentavano le medesime cose nelle chiese successive, è evidente che gli olocausti e i sacrifici non erano altro che rappresentazioni del culto interiore; e quando la chiesa si separò dal culto interiore, divenne idolatrica. Questo, chiunque di sana ragione lo può vedere. Perché, cosa è un altare se non qualcosa di pietra, e cosa è un olocausto e sacrificio, se non l'uccisione di un animale? Se vi è il culto Divino, quelle cose debbono rappresentare qualcosa di celeste, che essi sanno e riconoscono, e che rappresentano colui che adorano.

[2] Che queste cose fossero rappresentative del Signore nessuno può ignorarlo, a meno che non sia disposto a comprendere alcunché del Signore. È dalle cose interiori, vale a dire, dalla carità e dalla fede che colui che viene rappresentato, può essere visto, riconosciuto e creduto, come si evince chiaramente nei profeti, per esempio, in Geremia:

Così dice il Signore degli eserciti, il Dio di Israele, Aggiungete i vostri olocausti ai vostri sacrifici e mangiatene la carne; perché io non diedi alcun comando ai vostri padri, riguardo agli olocausti e ai sacrifici, nel giorno in cui li feci uscire dal paese d'Egitto; ma questo ho comandato loro, Obbedite alla mia voce, e io sarò il vostro Dio (Geremia 7:21-23)

Ascoltare o obbedire alla voce significa obbedire alla legge, che fa riferimento all'unico precetto: amare Dio sopra ogni cosa, e il prossimo come se stessi; secondo la sua legge e i profeti (Matteo 22:35-40; 7:12).

In Davide:

Signore, non hai desiderato sacrifici, né offerte; non hai preteso olocausti, né offerte per il peccato. Ho desiderato fare la tua volontà, mio Dio; la tua legge è nel mio intimo (Salmi 40:7, 9)

[3] In Samuele, che disse a Saul,

Il Signore gradisce forse gli olocausti e i sacrifici quanto l'obbedienza alla voce del Signore? Ecco, l'obbedienza è meglio del sacrificio e dare ascolto è meglio del grasso di montone (1 Samuele 15:22)

Cosa si intenda per dare ascolto alla voce può essere visto in Michea:

Mi presenterò dinanzi al Signore con olocausti, con vitelli di un anno? Sarà il Signore soddisfatto per migliaia di montoni, o miriadi di fiumi di olio? Egli ti ha mostrato, o uomo, ciò che è bene; e ciò che il Signore richiede da te, praticare la giustizia, amare la misericordia e camminare con il tuo Dio, con cuore umile? (Michea 6:6-8)

Questo è ciò che s'intende con olocausti e sacrifici di bestie e uccelli puri.

In Amos:

Anche se mi farete olocausti e offerte non li accetterò; né terrò in considerazione le offerte di pace delle vostre bestie grasse. Il giudizio sia come le acque che scorrono, e la giustizia come un fiume possente (Amos 5:22, 24)

Giudizio è la verità, e giustizia è il bene, entrambi derivanti dalla carità, e questi sono gli olocausti e i sacrifici dell'uomo interno.

In Osea:

Misericordia voglio e non sacrificio, e conoscenza di Dio, più degli olocausti (Osea 6:6)

Da questi passi si evince quali siano i sacrifici e gli olocausti dove non c'è carità e fede; ed è anche evidente che animali puri e uccelli puri rappresentano, in quanto significano, i beni della carità e della fede.

  
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Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.