Quando Giacobbe fece il suo famoso sogno, di una scala che portava in cielo, chiamò il luogo "Bethel", che in ebraico significa "la casa di Dio".

(Odkazy: Amos 3:14; Arcana Coelestia 2832 [10], 3720, Genesi 28:17)

Questo significato letterale si riflette nel significato spirituale: Gli Scritti ci dicono che "Bethel" rappresenta la conoscenza e la comprensione che possiamo avere dell'amore divino del Signore, l'amore perfetto che Egli ha per tutti noi, l'amore perfetto che è la sua essenza. Quando conosciamo l'amore del Signore e ne abbiamo una certa comprensione, questo gli dà una "casa" dentro di noi, un modo perché cresca dentro di noi e influenzi i nostri amori.

"Bethel" ha il senso opposto più tardi nell'Antico Testamento, dopo che Jeroboam vi ha messo dei vitelli d'oro e ne ha fatto un centro di idolatria. Poi ha rappresentato l'adorazione che scaturisce da amori malvagi.

(Odkazy: Apocalisse Spiegata 375, 391; Arcana Coelestia 1449, 1451, 1453, 1557, Arcana Coelestia 3729, 4089, 4559)

222. But essential Divine worship in the heavens does not consist in going to church and hearing preaching, but in a life of love, charity, and faith, in accordance with doctrine; preachings in churches serve solely as means of instruction in matters of life. I have talked with angels on this subject, and have told them that it is believed in the world that Divine worship consists solely in attending church, listening to the preaching, observing the sacrament of the Supper three or four times a year, and performing other acts of worship according to the requirements of the church; also devoting special times to prayers, and at such times, behaving devoutly. The angels said that these are outward acts that ought to be done, but are of no avail unless there is an internal from which they proceed, which is a life in accordance with the precepts that doctrine teaches.