Bible

 

Genesi 11:1

Studie

       

1 OR tutta la terra era d’una favella e di un linguaggio.


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

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Arcana Coelestia # 1327

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1327. Lì Jehovah confuse la lingua di tutta la terra Che questo significhi lo stato di questa chiesa antica, il cui culto interno iniziava ad estinguersi, è evidente dal fatto che si dica, la lingua di tutta la terra, e non come prima al versetto 7, la lingua di coloro che iniziarono a costruire una città e una torre. Con la faccia di tutta la terra s'intende lo stato della chiesa, perché la terra è la chiesa (come è stato mostrato prima, n. 662, 1066).

Riguardo alle chiese dopo il diluvio, vi furono tre di queste chiese che sono specificamente nominate nella Parola; vale a dire, la prima chiesa antica denominata Noè; la seconda chiesa antica, denominata Eber; e la terza chiesa antica, denominata Giacobbe, e successivamente, Giuda e Israele.

[2] Riguardo alla prima di queste chiese, che è stata denominata Noè, quella chiesa era come il padre di quelle che le succedettero. E, come è usuale per le chiese ai loro inizi, essa era più integra ed esente da colpa delle chiese successive, come si evince dal primo versetto di questo capitolo, in quanto aveva una lingua, cioè una dottrina, in conseguenza del fatto che tutti i suoi membri consideravano la carità quale essenziale del culto. Ma nel corso del tempo, come per le altre chiese, questa prima chiesa antica ha cominciato a degradarsi, e questo principalmente a causa del fatto che molti dei suoi membri hanno cominciato a volgersi verso il culto di sé, e a voler primeggiare sugli altri; come si evince dal versetto 4, perché dicevano: Costruiamoci una città e una torre, con la cima nel cielo; e facciamoci un nome. Tali uomini nella chiesa non poteva che essere, come una sorta di fomentatori, o agitatori che causano un incendio. Poiché il pericolo della profanazione di ciò che è santo incombeva di là (si vedano i n. 571, 582),per provvidenza del Signore lo stato di questa chiesa è stata mutato, in modo che il suo culto interno si estinguesse, mentre il suo culto esterno è rimasto; questo s'intende con l'espressione, Jehovah confuse la lingua di tutta la terra. È anche evidente da ciò che tale culto, denominato Babele non prevalse nella prima chiesa antica, ma nella successiva, quando gli uomini cominciarono ad essere adorati come divinità, soprattutto dopo la loro morte, da cui sono sorto i molti dei tra le nazioni.

[3] Il motivo per cui è stato permesso che il culto interno perisse, restando intatto il culto esterno, è che ciò che è santo non deve essere profanato; perché la profanazione di ciò che è santo è causa di dannazione eterna. Nessuno può profanare ciò che è santo, tranne colui che è in possesso delle conoscenze della fede, e che ne riconosce la loro verità. Una persona che non possiede queste conoscenze non può riconoscerle, né può profanarle. Solo ciò che è interiore può essere profanato, perché ciò che è santo ha la sua dimora interiormente, e non in ciò che è esteriore. Il caso è simile ad un uomo che agisca empiamente, ma non lo fa intenzionalmente; a questi non può essere imputato il male che non abbia fatto deliberatamente, o a causa del fatto che sia incapace d'intendere. Pertanto, un uomo che non creda nell'esistenza di una vita dopo la morte, e nondimeno, osservi un culto esterno, non può profanare le cose che appartengono alla vita eterna, perché non crede che vi sia una tale vita; diverso è il caso per coloro che conoscono e che riconoscono questa materia.

[4] Questa è il motivo per cui è permesso a un uomo di vivere nei piaceri e nelle bramosie e, per mezzo di questi, sottrarsi dalle cose interiori, piuttosto che acquisire la conoscenza ed il riconoscimento delle cose interne, per poi profanarle. Per questa ragione tutt'oggi è permesso agli ebrei di immergersi nell'avarizia, in modo che possono essere ulteriormente sottratti dal riconoscimento delle cose interiori, perché sono di un carattere tale che se le riconoscessero, non potrebbero non profanarle. Nulla allontana maggiormente gli uomini dalle cose interiori che l'avarizia, perché è la più vile delle cupidità mondane. Il caso è lo stesso presso molti all'interno della chiesa e presso le nazioni al di fuori della chiesa, i cui membri sono del tutto incapaci di profanazione. Questo poi è il motivo per cui qui è detto che Jehovah confuse la lingua di tutta la terra, e perché queste parole significano che lo stato della chiesa fu modificato, in modo che il culto divenne esterno, e privo di tutto il culto interno.

[5] Lo stesso è stato rappresentato e significato dalla schiavitù in cui furono ridotti gli israeliti, e poi gli ebrei dai babilonesi, riguardo alla quale così è scritto in Geremia:

E avverrà, che la nazione e il regno che non si sottometteranno al re di Babilonia, e chiunque non piegherà il suo collo sotto il giogo del re di Babilonia, sarà da me visitata con la spada, con la fame e con la peste, finché io non li abbia sterminati per mano sua (Geremia 27:8)

sottomettersi al re di Babilonia e piegare il collo sotto il suo giogo, significa essere privati totalmente della conoscenza e della capacità di riconoscere il bene e la verità di fede, e quindi il culto interno.

[6] Questo è ancora più chiaramente evidente nella stesso profeta:

Così ha detto Jehovah a tutto il popolo che abita in questa città, ai vostri fratelli non sono stati ridotti in schiavitù come voi, così ha detto Jehovah Zebaoth Ecco, io mando su di loro la spada, la fame e la peste, e li renderò come fichi cattivi (Geremia 29:16-17)

Per abitare nella città e non essere ridotti in schiavitù dal re di Babilonia sono rappresentati e s'intendono quelli che erano nelle conoscenze delle cose interiori o delle verità di fede, e che le profanarono, dei quali è detto che sarebbe stata mandata la spada, la carestia e la peste, che sono le punizioni della profanazione; e che sarebbero diventati come fichi cattivi.

[7] Che per Babele s'intendono coloro che privano gli altri di tutta la conoscenza e della capacità di riconoscere la verità è stato anche rappresentato e significato da queste cose nello stesso profeta:

Darò tutto Giuda nelle mani del re di Babilonia, ed egli li deporterà in Babilonia , e li colpirà con la spada. Darò tutte le ricchezze di questa città, tutti i suoi guadagni, tutte le loro cose preziose e tutti i tesori dei re di Giuda, in mano ai loro nemici, ed essi li spoglieranno e li ridurranno in schiavitù (Geremia 20:4-5)

Qui per tutte le ricchezze, tutti i guadagni, tutte le cose preziose e tutti i tesori dei re di Giuda sono le conoscenze della fede.

[8] Nello stesso profeta:

Io mando le famiglie del nord con il re di Babilonia su questa terra, e sopra i suoi abitanti, e su tutte queste nazioni intorno, e li condannerò alla rovina e all'eterna desolazione; e questo paese sarà completamente devastato (Geremia 25:9, 11)

Qui è descritta attraverso Babilonia, la devastazione delle cose interiori della fede, ovvero il culto interiore. Perché l'uomo che adora se stesso non possiede la verità di fede, come è stato mostrato in precedenza. Ogni cosa autentica è distrutta e ridotta in rovina. Perciò Babilonia è chiamata montagna della distruzione (Geremia 51:25).

Si veda ulteriormente ciò che è stato detto più sopra di Babele, n. 1182.)

  
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Arcana Coelestia # 1066

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1066. Che da essi si diffuse il genere umano su tutta la terra, significhi che da loro sono derivate tutte le dottrine, sia quelle autentiche, sia quelle false, si evince dal significato di terra. Terra, nella Parola, assume diversi significati. In senso universale indica la località o la regione dove è la chiesa, o dove era, come la terra di Canaan, la terra di Giuda, la terra di Israele. Quindi essa indica universalmente tutti coloro che appartengono alla chiesa, dato che la terra fa riferimento all'uomo che è in essa, come sappiamo dal linguaggio comune. Nei tempi antichi, dunque, quando si parlava degli uomini in tutta la terra, non s'intendeva tutto il globo, ma soltanto la terra in cui era la chiesa, e quindi la chiesa stessa; com'è evidente dai seguenti passi della Parola.

In Isaia:

Ecco, il Signore devasta la terra; la terra sarà completamente distrutta; la terra farà cordoglio e sarà sconvolta; la terra sarà anche profanata dai suoi abitanti; perciò la maledizione divorerà la terra; perciò gli abitanti della terra saranno bruciati, e l'uomo sarà lasciato nel languore. Le cataratte dall'alto si aprono, e le fondamenta della terra tremano; la terra è totalmente squarciata ridotta in frantumi; la terra vacillerà come un ubriaco, e sarà spostata avanti e indietro come una capanna; e la sua iniquità peserà su di essa; cadrà e non si rialzerà (Isaia 24:1, 3-6, 18-20)

terra qui indica il popolo che è in essa, e infatti il popolo della chiesa, quindi la chiesa stessa, e le cose distrutte della chiesa di cui, quando sono in rovina si dice che essi sono devastati, sconvolti, che vacillano come un ubriaco, che sono spostati avanti e indietro e che cadranno e non si rialzeranno.

[2] Che per terra si intenda l'uomo e, di conseguenza, la chiesa, che è dell'uomo, può essere visto in Malachia:

Tutte le nazioni vi chiameranno felice; perché sarete una terra di delizie (Malachia 3:12)

Che terra indichi la chiesa si vede in Isaia:

Non avete voi compreso le fondamenta della terra? (Isaia 40:21)

dove fondamenta della terra significa fondamenta della chiesa.

Nello stesso profeta:

Poiché, ecco, io creo nuovi cieli e una nuova terra (Isaia 65:17; 66:22; Rivelazione 21:1)

Nuovi cieli e una nuova terra significa il regno del Signore e la chiesa.

In Zaccaria:

Jehovah, che ha disteso i cieli, ha posto le fondamenta della terra, e ha formato lo spirito dell'uomo in lui (Zaccaria 12:1) volendo intendere la Chiesa. Inoltre, come in precedenza, in Genesi:

In principio Dio creò il cielo e la terra (Genesi 1:1)

E i cieli e la terra furono compiuti (Genesi 2:1)

Questa è la nascita dei cieli e della terra (Genesi 2:4) ovunque qui è intesa la chiesa creata, formata, e fatta.

In Gioele:

La terra tremò davanti a lui, i cieli tremarono; il sole e la luna si oscurarono (Gioele 2:10)

cioè la chiesa e le cose della chiesa; quando queste sono in rovina, si dice che i cieli e la terra tremano, e il sole e la luna si oscurano, cioè l'amore e la fede.

[3] In Geremia:

Vidi la terra, ed ecco un vuoto e il nulla; e i cieli, ed essi non avevano la luce (Geremia 4:23)

Qui la terra indica chiaramente l'uomo in cui non c'è nulla della chiesa.

Nello stesso profeta:

Tutta la terra sarà desolata; eppure io non la distruggerò completamente; per questo la terra sarà in lutto, e i cieli sopra si oscureranno (Geremia 4:27-28)

Qui anche si intende la chiesa, il cui esterno è la terra, e gli interni sono i cieli, di cui si dice che essi saranno oscurati e privi di luce, quando non c'è più la sapienza del bene e l'intelligenza della verità. Allora la terra anche è vuota e nulla; e allo stesso modo l'uomo della chiesa che dovrebbe essere una chiesa in sé. Che per tutta la terra si intenda anche in altri luoghi soltanto la chiesa, può essere visto in Daniele:

La quarta bestia sarà un quarto regno sulla terra, che differirà da tutti i regni, e divorerà tutta la terra, e la calpesterà e la frantumerà (Daniele 7:23)

tutta la terra indica la Chiesa e ciò che è della chiesa; perché la Parola non tratta, come gli scritti profani, di monarchie sovrane, ma delle cose sante e degli stati della chiesa, che sono qui rappresentati dai regni della terra.

[4] In Geremia:

Una grande tempesta si leva dalle estremità della terra; e i caduti per mano di Jehovah saranno in quel giorno da un capo all'altro della terra sino all'altra estremità della terra (Geremia 25:32-33)

qui da un capo della terra sino all'altra estremità della terra, significa la chiesa e tutto ciò che è della chiesa.

In Isaia:

Tutta la terra riposa ed è tranquilla; ed essi erompono in canti di gioia (Isaia 14:7)

dove tutta la terra denota la chiesa.

In Ezechiele:

Quando la terra intera gioisce (Ezechiele 35:14)

dove anche tutta la terra indica la chiesa.

In Isaia:

Ho giurato che le acque di Noè non travolgeranno più la terra (Isaia 54:9)

dove la terra indica la chiesa, perché della chiesa ivi si tratta.

[5] Siccome terra nella Parola significa chiesa, significa anche ciò che non è la chiesa, perché ogni termine ha il suo significato contrario; come ad esempio le varie terre dei pagani; in generale tutte le terre al di fuori del paese di Canaan. Per terra dunque s'intendono i popoli e gli uomini al di fuori della chiesa, e quindi, l'uomo esterno, la sua volontà, il suo proprio, e così via. Il termine è usato raramente nella Parola per intendere il mondo intero, salvo che quando si faccia riferimento all'intero genere umano riguardo al suo stato, se è dentro o al di fuori della chiesa. E poiché la terra è il contenitore del suolo, con il quale s'intende anche la chiesa, e il suolo è il contenitore del campo, la parola terra significa molteplici cose, in quanto le coinvolge; e ciò che essa significa si evince, volta per volta, dal soggetto trattato, che è quello cui tale termine si riferisce. Da tutto questo è evidente che per tutta la terra, che si è diffusa a partire dai figli di Noè, non è significato il mondo intero, o tutto il genere umano, ma tutte le dottrine sia autentiche, sia false di cui erano portatrici le chiese.

  
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