Bible

 

Daniel 7:4

Studie

       

4 La prima era simile ad un leone, ed avea delle ale d’aquila; io stava riguardando, finchè le furono divelte le ale, e fu fatta levar da terra, e che si rizzò in piè, a guisa d’uomo; e le fu dato cuor d’uomo.


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

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Arcana Coelestia # 933

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933. Che freddo e caldo significa lo stato dell'uomo quando deve essere rigenerato, che è tale da poter ricevere la fede e la carità; e che freddo significa assenza di fede e carità, e caldo, la carità, si evince dal significato di freddo e caldo nella Parola, in cui si fa riferimento all'uomo rigenerato, o che deve essere rigenerato, o alla chiesa. Lo stesso è anche evidente dalla serie di ciò che precede e di quanto segue; perché il soggetto di cui si tratta è la chiesa. Nel versetto precedente, è detto che l'uomo non sarà più in grado di distruggere se stesso, in questo verso che una chiesa verrà sempre ad esistenza, la quale è stata prima descritta circa il modo in cui viene ad esistenza, cioè quando l'uomo viene rigenerato in modo da diventare una chiesa; poi è stata descritta la qualità dell'uomo rigenerato, così la trattazione del soggetto copre ogni stato dell'uomo della chiesa.

[2] Che lo stato dell'uomo, quando è rigenerato, è così descritto,vale a dire, da uno stato di freddo e caldo, ovvero di nessuna fede né carità, e poi di fede e carità, non può essere evidente a chiunque tranne che attraverso l'esperienza, e anzi, dalla riflessione intorno all'esperienza. E poiché sono pochi ad essere rigenerati, e tra coloro che sono rigenerati ben pochi riflettono, o sono in grado di riflettere sullo stato della loro rigenerazione, è opportuno spendere qualche parola sull'argomento. Quando l'uomo viene rigenerato, riceve la vita dal Signore; perché prima di ciò non si può dire che abbia vissuto, poiché la vita del mondo e del corpo non è la vita, essendo tale solo ciò che è celeste e spirituale. Attraverso la rigenerazione uomo riceve la vita autentica dal Signore; e poiché prima non aveva la vita, vi è un'alternanza da nessuna vita, alla vita autentica, cioè, da nessuna fede, né carità, ad una qualche fede e carità. L'assenza di carità e fede è qui rappresentata dal freddo, e una qualche fede e carità, dal caldo.

[3] Fintanto che l'uomo è nelle sue cose corporali e mondane, non vi è alcuna fede, né carità, vale a dire, che egli è nel freddo, perché allora le cose corporali e mondane, che costituiscono il suo proprio, sono all'opera; e fintanto che l'uomo è in queste, egli è assente o lontano dalla fede e dalla carità, al punto da non poter concepire alcun pensiero intorno alle cose celesti e spirituali. La ragione di ciò è che le cose celesti e quelle corporee non possono mai coesistere in un uomo, perché altrimenti la volontà dell'uomo ne risulterebbe completamente estinta. Ma quando le cose corporee e la volontà dell'uomo non sono all'opera, ma sono quiescenti, allora il Signore opera attraverso il suo uomo interno, affinché egli possa essere nella fede e nella carità, che sono qui chiamate caldo. Quando egli ritorna nuovamente nel corpo è di nuovo nel freddo; e quando il corpo, o quello che appartiene al corpo, è quiescente, e come nulla, egli è al caldo, e così via in alternanza. Perché tale è la condizione dell'uomo, che le cose celesti e spirituali non possono essere in lui insieme alla sue cose corporali e mondane, ma sono presso di lui , in alternanza. Questo è ciò avviene presso tutti coloro che devono essere rigenerati, e perdura finché lo stato di rigenerazione è compiuto. Perché in nessun altro modo l'uomo può essere rigenerato, cioè passare dall'essere morto all'essere reso vivo. Perché, come è stato già detto, la sua volontà è del tutto in rovina, ed è quindi completamente separata dalla nuova volontà, che riceve dal Signore e che è del Signore e non dell'uomo. Quindi ora è evidente ciò che s'intende per freddo e caldo.

[4] Che sia così ogni uomo rigenerato può conoscerlo dall'esperienza, vale a dire, che quando è nelle cose corporee e mondane, egli è assente e lontano dalle cose interiori, in modo che il suo pensiero non si sofferma su di loro, ma si sente in se stesso e prova freddezza al pensiero di esse. Ma quando le cose corporali e mondane sono quiescenti, egli è nella fede e nella carità. Egli può anche sapere dall'esperienza che questi stati si alternano, e che quindi quando le cose corporali e mondane cominciano a essere in eccesso e ad avere il dominio sull'uomo, questo subisce le tentazioni, fino a quando non si riduce in un tale stato che l'uomo esterno diventa conforme all'interno. Tale unanimità non può mai aver luogo finché le prime non sono quiescenti e per così dire, annichilite. L'ultima posterità dell'antica chiesa non poteva più essere rigenerata, perché, come detto, presso di loro le cose dell'intelletto e della volontà costituivano una sola mente; e quindi le cose del loro intelletto non potevano essere separate da quelle della loro volontà, affinché essi potessero essere di volta in volta nelle cose celesti e spirituali, e nelle cose corporali e mondane. Ma erano continuamente al freddo, riguardo alle cose celesti e continuamente al caldo in relazione alle loro cupidità, così che non poteva esservi alcuna alternanza.

  
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Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.

Bible

 

Levitico 5

Studie

   

1 Quando una persona, dopo aver udito dal giudice la formula del giuramento, nella sua qualità di testimonio pecca non dichiarando ciò che ha veduto o altrimenti conosciuto, porterà la pena della sua iniquità.

2 O quand’uno, senza saperlo, avrà toccato qualcosa d’impuro, come il cadavere d’una bestia selvatica impura, o il cadavere d’un animale domestico impuro, o quello d’un rettile impuro, rimarrà egli stesso impuro e colpevole.

3 O quando, senza saperlo, toccherà una impurità umana una qualunque delle cose per le quali l’uomo diviene impuro allorché viene a saperlo, è colpevole.

4 O quand’uno, senza badarvi, parlando leggermente con le labbra, avrà giurato, con uno di quei giuramenti che gli uomini sogliono proferire alla leggera, di fare qualcosa di male o di bene, allorché viene ad accorgersene, è colpevole.

5 Quand’uno dunque si sarà reso colpevole d’una di queste cose, confesserà il peccato che ha commesso;

6 recherà all’Eterno, come sacrifizio della sua colpa, per il peccato che ha commesso, una femmina del gregge, una pecora o una capra, come sacrifizio per il peccato; e il sacerdote farà per lui l’espiazione del suo peccato.

7 Se non ha mezzi da procurarsi una pecora o una capra, porterà all’Eterno, come sacrifizio della sua colpa, per il suo peccato, due tortore o due giovani piccioni: uno come sacrifizio per il peccato, l’altro come olocausto.

8 E li porterà al sacerdote, il quale offrirà prima quello per il peccato; gli spiccherà la testa vicino alla nuca, ma senza staccarla del tutto;

9 poi spargerà del sangue del sacrifizio per il peccato sopra uno dei lati dell’altare, e il resto del sangue sarà spremuto appiè dell’altare. Questo è un sacrifizio per il peccato.

10 Dell’altro uccello farà un olocausto, secondo le norme stabilite. Così il sacerdote farà per quel tale l’espiazione del peccato che ha commesso, e gli sarà perdonato.

11 Ma se non ha mezzi da procurarsi due tortore o due giovani piccioni, porterà, come sua offerta per il peccato che a commesso, la decima parte di un efa di fior di farina, come sacrifizio per il peccato; non vi metterà su né olio né incenso, perché è un sacrifizio per il peccato.

12 Porterà la farina al sacerdote, e il sacerdote ne prenderà una manata piena come ricordanza, e la farà fumare sull’altare sopra i sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno. E’ un sacrifizio per il peccato.

13 Così il sacerdote farà per quel tale l’espiazione del peccato che ha commesso in uno di quei casi e gli sarà perdonato. Il resto della farina sarà per il sacerdote come si fa nell’oblazione".

14 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:

15 "Quand’uno commetterà una infedeltà e peccherà per errore relativamente a ciò che dev’esser consacrato all’Eterno, porterà all’Eterno, come sacrifizio di riparazione, un montone senza difetto, preso dal gregge, secondo la tua stima in sicli d’argento a siclo di santuario, come sacrifizio di riparazione.

16 E risarcirà il danno fatto al santuario, aggiungendovi un quinto in più e lo darà al sacerdote; e il sacerdote farà per lui l’espiazione col montone offerto come sacrifizio di riparazione, e gli sarà perdonato.

17 E quand’uno peccherà facendo, senza saperlo, qualcuna delle cose che l’Eterno ha vietato di fare, sarà colpevole e porterà la pena della sua iniquità.

18 Presenterà al sacerdote, come sacrifizio di riparazione, un montone senza difetto, preso dal gregge, secondo la tua stima; e il sacerdote farà per lui l’espiazione dell’errore commesso per ignoranza, e gli sarà perdonato.

19 Questo è un sacrifizio di riparazione; quel tale si è realmente reso colpevole verso l’Eterno".