IBhayibheli

 

Matteo 24:29-31

Funda

      

29 Or subito dopo l’afflizione di que’ giorni, il sole si oscurerà, e la luna non darà il suo splendore, e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze de’ cieli saranno scrollate.

30 E allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell’uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol dell’uomo venir sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria.

31 E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba a radunare i suoi eletti dai quattro venti, dall’un capo all’altro de’ cieli.

      

Okususelwe Emisebenzini kaSwedenborg

 

Cielo e inferno #512

Funda lesi Sigaba

  
Yiya esigabeni / 603  
  

512. 53) Il terzo stato dell'uomo dopo la morte, che è uno stato di istruzione per coloro che entrano nel cielo

Il terzo stato dell'uomo dopo la morte cioè, del suo spirito, è uno stato d'istruzione. Questo stato concerne coloro che entrano nel cielo e divengono angeli. Non riguarda quelli che entrano nell'inferno, perché essi sono incapaci di essere istruiti, e quindi il loro secondo stato è anche il terzo, che termina in questo, che essi sono interamente rivolti verso il loro amore, dunque verso la società infernale che è in un simile amore. Quando questo è stato fatto loro vogliono e pensano attraverso questo amore; e siccome quell'amore è infernale essi vogliono nient'altro che ciò che è male e non pensano altro se non ciò che è falso; ed in tale volontà ed in tali pensieri trovano le loro delizie, perché queste appartengono al loro amore; ed in conseguenza di ciò rifiutano tutto ciò che è retto e vero, di cui in precedenza si erano serviti strumentalmente per il bene del proprio amore.

[2] Gli spiriti retti, invece, sono guidati dal secondo stato nel terzo, che è lo stato della loro preparazione per il cielo per mezzo dell'istruzione. Perché si può essere preparati per il cielo solo per mezzo di conoscenze del bene e del vero, cioè, solo mediante l'insegnamento, dal momento che si può conoscere cosa sia il bene e la verità spirituale, e cosa sia il male e il falso, che sono i loro opposti, solo attraverso l'istruzione. Si può apprendere nel mondo quali siano il bene civile e morale e la verità, che si chiamano giustizia e onestà, perché ci sono leggi civili nel mondo che insegnano ciò che è giusto, e vi sono forme di relazione con gli altri, dalle quali l'uomo impara a vivere secondo le leggi morali, che sono in rapporto con tutto ciò che è onesto e giusto. Mentre il bene e la verità spirituali sono apprese dal cielo, non dal mondo. Esse possono essere apprese dalla Parola e dalla dottrina della chiesa, che è tratta dalla Parola; eppure, a meno che l'uomo in relazione al suo interiore che appartiene alla sua mente, non sia nel cielo, il bene e la verità spirituali non possono fluire nella sua vita; e l'uomo è nel cielo, quando egli riconosce il Divino e agisce con giustizia e onestà per la ragione che egli deve agire così perché è disposto nella Parola. Questo è vivere giustamente e onestamente per il bene del Divino, e non per il bene di sé e del mondo, in quanto scopo.

[3] Ma nessuno può agire così fino a quando non è stato istruito, per esempio, che c'è un Dio, che c'è un cielo e un inferno, che c'è una vita dopo la morte, che Dio deve essere amato sopra ogni cosa, ed il prossimo come se stessi, e che ciò che viene insegnato nella Parola deve essere creduto, perché la Parola è Divina. Senza la conoscenza ed il riconoscimento di queste cose l'uomo è incapace di pensare spiritualmente; e se non si è mai soffermato su di esse, non le farà mai proprie nella volontà; perché ciò che un uomo non conosce, non può pensarlo, e ciò che non forma oggetto del pensiero, non può essere fatto proprio dalla volontà. Così è quando l'uomo vuole queste cose, cioè quando il cielo fluisce nella sua vita, vale a dire il Signore attraverso il cielo; perché il Signore fluisce nella volontà e attraverso la volontà nel pensiero, ed attraverso entrambi, nella vita, e l'intera vita dell'uomo deriva da questi. Tutto ciò rende chiaro che il bene spirituale e la verità sono apprese non dal mondo, ma dal cielo, e che si può essere pronti per il cielo solo attraverso l'istruzione.

[4] Inoltre, nella misura in cui il Signore fluisce nella vita di ciascuno e lo istruisce, nella stessa misura si accende la volontà con l'amore di conoscere le verità, e si illumina il pensiero nella loro conoscenza; e nella misura in cui questo è fatto, l'interiore dell'uomo è aperto ed il cielo è impiantato in esso; ed inoltre, ciò che è Divino e celeste fluisce nelle cose inerenti la vita morale e civile dell'uomo, e le rende spirituali, poiché l'uomo poi fa queste cose dal Divino, cioè le fa per il bene del Divino. Perché le cose oneste e rette che attengono alla vita morale e civile che un uomo compie da questa fonte sono gli effetti essenziali della vita spirituale; e l'effetto deriva tutto se stesso dalla causa efficiente, dal momento che, come è la causa, tale è l'effetto.

  
Yiya esigabeni / 603  
  

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