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Daniel第8章:13

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13 Poi udii un santo che parlava; e un altro santo disse a quello che parlava: "Fino a quando durerà la visione del sacrifizio continuo e la ribellione che produce la desolazione, abbandonando il luogo santo e l’esercito ad essere calpestati?"

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Daniel第10章:8

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8 E io rimasi solo, ed ebbi questa grande visione. In me non rimase più forza; il mio viso mutò colore fino a rimanere sfigurato, e non mi restò alcun vigore.

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Arcana Coelestia#2045

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2045. Sarà circonciso. Che questo significhi la purificazione è evidente dalla rappresentazione e dal significato di circoncisione, cioè purificazione dagli amori impuri (di cui si è fatto cenno sopra). Coloro che sono nell’amore di sé e del mondo non possono credere che di trovarsi in cose così sudicie e impure come in realtà sono, perché c'è un certo piacere e diletto che lenisce, favorisce e seduce, e li induce ad amare quella vita, e a preferirla rispetto ad ogni altra condizione; e induce loro a supporre, in definitiva che non vi sia nulla di male in essa. Perché ciò che favorisce l’amore di chiunque e la vita che ne deriva, è considerato essere di origine benigna. Quindi anche la ragione vi aderisce e suggerisce falsità che confermano e causano cecità tali che essi non vedono nulla della natura dell'amore celeste; e se dovessero vederlo, direbbero nel loro cuore che è qualcosa di insignificante o una cosa del nulla oppure una fantasia che si impadronisce della mente, come nella malattia.

[2] Che la vita dell'amore di sé e del mondo, insieme con i suoi piaceri e le sue delizie, è sudicia e impura, può essere visto da tutti coloro che sono disposti a pensare secondo la facoltà razionale di cui sono dotato. L'amore di sé è la fonte di tutti i mali che distruggono la società civile. Da esso come da un pozzo immondo emanano odio, vendetta, crudeltà, adulterio. Perché chi ama se stesso, disprezza, offende o odia, tutti coloro che non si mettono al suo servizio, o non gli rendono onore, né lo favoriscono. E chi odia, non aspira ad altro che a vendette e crudeltà, e questo in misura corrispondente al grado in cui ama se stesso, così che questo amore è distruttivo della società e del genere umano. Che tale sia la sua natura può essere visto anche da ciò che è stato detto nel primo volume (nn. 693-694, 760, 1307-1308, 1321, 1506, 1594, 1691, 1862.) Che nell'altra vita l'amore di sé sia così sudicio e diametralmente opposto all'amore reciproco in cui il cielo consiste, per Divina misericordia del Signore, si dirà di seguito.

[3] E dato che l'amore di sé è la fonte di odi, vendette, crudeltà e adulteri, è la fonte di tutte le cose che vengono chiamate peccati, malvagità, abomini e profanazioni, e quindi quando questo amore è nella parte razionale dell'uomo, ed è nelle cupidità e nelle fantasie del suo uomo esterno, l'influsso dell'amore celeste dal Signore viene continuamente respinto, pervertito e contaminato. Esso è simile a immondi escrementi, che dissipano, anzi ammorbano ogni dolce fragranza; esso è simile un oggetto che trasforma i raggi di luce in colori scuri e ripugnanti; ed è come una tigre o un serpente che respinge ogni carezza, e uccide con morso e avvelena chi offre loro del cibo; o come un uomo vizioso che perverte le migliori intenzioni altrui, e le loro stesse gentilezze, in ciò che è biasimevole e malizioso. Quindi è evidente che questi amori - di sé e del mondo - sono ciò che è rappresentato e significato dai prepuzi che dovevano essere tagliati.

  
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