Från Swedenborgs verk

 

Fede #1

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1. I. ­ Tutte le altre opere non sono opere di carità in senso stretto, ma sono riflessi, oppure semplici buone azioni esteriori ovvero debiti di riconoscenza. Insegnamenti per la nuova Gerusalemme sulla Fede I la fede è un riconoscimento interiore della verità

Oggigiorno, le persone ritengono che fede non significhi altro che ritenere vero qualcosa perché lo insegna la chiesa e perché non risulta familiare all'intelletto. Infatti si dice comunemente: “Credi, e non dubitare”. Se qualcuno replica “Non capisco”, gli viene risposto: “Ecco perché devi credere.” Il risultato è che la fede di oggi è una fede nell'ignoto e può essere chiamata fede cieca; e siccome è trasmessa da una persona all'altra, è una fede tramandata dal passato. Diventerà chiaro nelle seguenti pagine che questa non è una fede spirituale.

  
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Ultimo Giudizio (postumo) #342

  
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342. Fare il bene senza combattere il male significa fare il bene da se stessi e non dal Signore.

Molti ritengono che verranno salvati per aver fatto del bene, in quanto hanno dato al povero, beneficiato il prossimo, agito sinceramente e rettamente nel loro dovere e nel loro lavoro, eppure non hanno mai combattuto contro il male opposto al loro bene, credendo che il male si sarebbe rimosso di conseguenza. A loro sembra, oltretutto, come se le opere buone rimuovano quelle cattive, dicendo nel proprio cuore: “Se faccio del bene, allora eviterò il male”. Nondimeno le cose stanno diversamente, cioè che un simile individuo fa del bene per obbedienza ai precetti del Signore, eppure non dal Signore, ma da se stesso, quindi non per una legge spirituale – se non in apparenza - bensì in realtà per una legge morale e civile. In questo caso il suo male nonostante tutto rimane; poiché nonostante non lo compia, nondimeno, non lo contrasta. Conseguentemente, quando l'amore per il male ritorna con le sue delizie, egli non resiste al male, ma o lo giustifica e lo compie, o evita di farlo solo in considerazione di se stesso e del mondo; oltretutto, egli non sa quindi che quello è male. Il caso è diverso quando egli combatte contro il male in forza di una legge spirituale; poiché, fintanto che lo fa, egli censura il male, ed ama quindi il bene e la sua verità; e nella stessa misura fa del bene dal Signore e non da se stesso; e nella stessa proporzione il Signore, tramite il bene e la verità nell'uomo, rimuove da lui il male.

  
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