Bible

 

Geremia 47

Studie

   

1 La parola dell’Eterno che fu rivolta al profeta Geremia riguardo ai Filistei prima che Faraone colpisse Gaza.

2 Così parla l’Eterno: Ecco, delle acque salgono dal settentrione; formano un torrente che straripa; esse inondano il paese e tutto ciò che contiene, le città e i loro abitanti; gli uomini mandano grida, tutti gli abitanti del paese urlano.

3 Per lo strepito dell’unghie de’ suoi potenti destrieri, per il rumore de’ suoi carri e il fracasso delle ruote, i padri non si voltan verso i figliuoli, tanto le lor mani son divenute fiacche,

4 perché giunge il giorno in cui tutti i Filistei saranno devastati, in cui saran soppressi i restanti ausiliari di Tiro e di Sidone, poiché l’Eterno devasterà i Filistei, ciò che resta dell’isola di Caftor.

5 Gaza è divenuta calva, Askalon è ridotta al silenzio. Resti degli Anakim, fino a quando vi farete delle incisioni?

6 O spada dell’Eterno, quando sarà che ti riposerai? Rientra nel tuo fodero, fermati e rimani tranquilla!

7 Come ti potresti tu riposare? L’Eterno le dà i suoi ordini le addita Askalon e il lido del mare.

   

Ze Swedenborgových děl

 

Arcana Coelestia # 1197

Prostudujte si tuto pasáž

  
/ 10837  
  

1197. Da cui ebbero origine i Filistei. Che questo significhi una nazione di là derivata, e che questa nazione significhi la mera conoscenza mondana delle cose inerenti la fede e la carità, è evidente dalla Parola, dove ricorrono di frequente i Filistei. Nell'antica chiesa erano chiamati Filistei coloro che parlavano copiosamente della fede, e sostenevano che la salvezza fosse nella fede, ma non ha avevano la vita della fede. Perciò essi erano chiamati specialmente incirconcisi, che significa coloro che sono privi della carità. Che essi fossero chiamati incirconcisi può essere visto in 1 Samuele 14:6; 17:26, 36; 31:4; 2 Samuele 1:20, ed in altri luoghi. Poiché erano tali, non potevano che ridurre le materie della fede a conoscenze mondane; perché la conoscenza delle cose spirituali e celesti, e gli stessi misteri della fede divengono nulla se non materie mondane, quando l'uomo che ha familiarizzato con esse è privo della carità. La conoscenza esteriore della fede è come materie morta, a meno che l'uomo è tale che dalla coscienza vive in accordo con essa. Quando egli agisce così, nello stesso tempo le cose che sono della memoria sono anche cose della vita; e solo allora esse restano presso di lui per il suo uso e la salvezza dopo la vita del corpo. Tali conoscenze sono di alcuna utilità per uomo nell'altra vita, anche se avesse conosciuto tutti gli arcani che sono stati rivelati, a meno che non abbiano influenzato la sua vita.

[2] Questi s'intendono ovunque per i Filistei nelle parti profetiche della Parola, e anche nella parte storica, come per esempio, quando Abramo soggiornò nella terra dei Filistei, e fece un patto con Abimelech, re dei Filistei (Genesi 20:1 fino alla fine; 21:22 fino alla fine; 26:1-34).

Siccome le conoscenze della fede sono qui significate dai Filistei, Abramo, in quanto rappresentava le cose celesti della fede, soggiornò lì, ed fece un'alleanza con loro; e allo stesso modo Isacco, con cui erano rappresentate le cose spirituali della fede; ma non Giacobbe, perché egli rappresentava gli esterni della chiesa.

[3] Che i Filistei significhino, in generale, la mera conoscenza mondana delle cose inerenti la fede, e specialmente quelli che riducono la fede e la salvezza nelle sole conoscenze, che essi fanno materie della memoria, può essere visto in Isaia:

Non rallegratevi voi Filistei, perché la verga che ti ha percosso è stata spezzata, perché dalla radice del serpente uscirà un basilisco, e il suo frutto sarà come un serpente ardente che vola (Isaia 14:29)

Qui la radice del serpente indica le conoscenze mondane; il basilisco, il male dalla falsità che ne deriva; e il frutto di un serpente ardente che vola, sono le loro opere, che sono chiamate, serpente ardente che vola, perché esse provengono delle bramosie.

[4] In Gioele:

Che cosa avete a che fare con me voi Tiro e Sidone, e tutta la Filistea? Osereste vendicarvi su di me? La mia vendetta incombe sul vostro capo, nella misura in cui avete preso il mio argento e il mio oro, e avete portato nei vostri templi i miei tesori più ragguardevoli. Avete anche venduto i figli anche di Giuda e i figli di Gerusalemme ai figli degli Javaniti, per allontanarli dai loro confini (Gioele 3:4-6)

Qui è evidente cosa si intenda con i Filistei, e per tutta la Filistea, o tutti i suoi confini. Argento e oro qui sono le cose spirituali e celesti della fede. I tesori ragguardevoli sono le conoscenze di tali cose. Che le hanno portate nei loro templi, significa che le possedevano e le proclamavano. E che avevano venduto i figli di Giuda e i figli di Gerusalemme, significa che non avevano né amore, né fede. Giuda nella Parola è il celeste della fede e Gerusalemme è lo spirituale della fede che ne deriva, che sono stati condotti lontano dai loro confini. Così anche in altri luoghi nei profeti, come in Geremia 25:20; 47:1 fino alla fine; Ezechiele 16:27, 57; 25:15-16; Amos 1:8; Abdia 1:19; Sofonia 2:5; Salmi 83:7; 87:4. E riguardo a Caphtorim in Deuteronomio 2:23; Geremia 47:4; Amos 9:7.

  
/ 10837  
  

Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.