Bible

 

Lamenti 5

Studie

   

1 RICORDATI, Signore, di quello che ci è avvenuto; Riguarda, e vedi li nostro vituperio.

2 La nostra eredità è stata trasportata agli stranieri, E le nostre case a’ forestieri.

3 Noi siam divenuti orfani, senza padre; E le nostre madri come donne vedove.

4 Noi abbiam bevuta la nostra acqua per danari, Le nostre legne ci sono state vendute a prezzo.

5 Noi abbiam sofferta persecuzione sopra il nostro collo; Noi ci siamo affannati, e non abbiamo avuto alcun riposo.

6 Noi abbiam porta la mano agli Egizi, Ed agli Assiri, per saziarci di pane.

7 I nostri padri hanno peccato, e non sono più; Noi abbiam portate le loro iniquità.

8 De’ servi ci hanno signoreggiati; Non vi è stato alcuno che ci abbia riscossi di man loro.

9 Noi abbiamo addotta la nostra vittuaglia A rischio della nostra vita, per la spada del deserto.

10 La nostra pelle è divenuta bruna come un forno, Per l’arsure della fame.

11 Le donne sono state sforzate in Sion, E le vergini nelle città di Giuda.

12 I principi sono stati impiccati per man di coloro; Non si è avuta riverenza alle facce de’ vecchi.

13 I giovani hanno portata la macinatura, E i fanciulli son caduti per le legne.

14 I vecchi hanno abbandonato le porte, E i giovani i loro suoni.

15 La gioia del nostro cuore è cessata, I nostri balli sono stati cangiati in duolo.

16 La corona del nostro capo è caduta; Guai ora a noi! perciocchè abbiam peccato.

17 Per questo il cuor nostro è languido; Per queste cose gli occhi nostri sono scurati.

18 Egli è perchè il monte di Sion è deserto, Sì che le volpi vi passeggiano.

19 Tu, Signore, dimori in eterno; Il tuo trono è stabile per ogni età.

20 Perchè ci dimenticheresti in perpetuo? Perchè ci abbandoneresti per lungo tempo?

21 O Signore, convertici a te, e noi sarem convertiti: Rinnova i nostri giorni, come erano anticamente.

22 Perciocchè, ci hai tu del tutto riprovati? Sei tu adirato contro a noi fino all’estremo?

   


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

Ze Swedenborgových děl

 

Arcana Coelestia # 23

Prostudujte si tuto pasáž

  
/ 10837  
  

23. Niente è più usuale nella Parola che il termine giorno per indicare il tempo stesso.

Come in Isaia:

Il giorno del Signore è vicino. Ecco, il giorno del Signore verrà. Io farò tremare i cieli e la terra sarà scossa dal suo posto nel giorno dell'ira e della mia indignazione. Il suo tempo è prossimo a venire, ed i suoi giorni non saranno prolungati (Isaia 13:6, 9, 13, 22)

La sue origini risalgono a un'antichità remota. In quel giorno Tiro sarà dimenticata per settant'anni, quanti sono gli anni di un re. (Isaia 23:7, 15)

Giorno viene usato per indicare il tempo, e viene anche utilizzato per indicare lo stato di quel tempo, come in Geremia:

Guai a noi, perché il giorno è passato, e le ombre della sera si allungano (Geremia 6:4)

Se voi vanificherete la mia alleanza sul giorno e la notte, non vi sarà giorno e notte nella loro stagione (Geremia 23:20, 25)

Rinnova i nostri giorni, come ai vecchi tempi (Lamentazioni 5:21)

  
/ 10837  
  

Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.

Bible

 

Genesi 2

Studie

   

1 Così furono compiti i cieli e la terra e tutto l’esercito loro.

2 Il settimo giorno, Iddio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta.

3 E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso si riposò da tutta l’opera che aveva creata e fatta.

4 Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati, nel giorno che l’Eterno Iddio fece la terra e i cieli.

5 Non c’era ancora sulla terra alcun arbusto della campagna, e nessuna erba della campagna era ancora spuntata, perché l’Eterno Iddio non avea fatto piovere sulla terra, e non c’era alcun uomo per coltivare il suolo;

6 ma un vapore saliva dalla terra e adacquava tutta la superficie del suolo.

7 E l’Eterno Iddio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale, e l’uomo divenne un’anima vivente.

8 E l’Eterno Iddio piantò un giardino in Eden, in oriente, e quivi pose l’uomo che aveva formato.

9 E l’Eterno Iddio fece spuntare dal suolo ogni sorta d’alberi piacevoli a vedersi e il cui frutto era buono da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino, e l’albero della conoscenza del bene e del male.

10 E un fiume usciva d’Eden per adacquare il giardino, e di la si spartiva in quattro bracci.

11 Il nome del primo è Pishon, ed è quello che circonda tutto il paese di Havila, dov’è l’oro;

12 e l’oro di quel paese è buono; quivi si trovan pure il bdellio e l’onice.

13 Il nome del secondo fiume è Ghihon, ed è quello che circonda tutto il paese di Cush.

14 Il nome del terzo fiume è Hiddekel, ed è quello che scorre a oriente dell’Assiria. E il quarto fiume è l’Eufrate.

15 L’Eterno Iddio prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino d’Eden perché lo lavorasse e lo custodisse.

16 E l’Eterno Iddio diede all’uomo questo comandamento: "Mangia pure liberamente del frutto d’ogni albero del giardino;

17 ma del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché, nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai".

18 Poi l’Eterno Iddio disse: "Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che gli sia convenevole".

19 E l’Eterno Iddio avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli dei cieli, li menò all’uomo per vedere come li chiamerebbe, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l’uomo gli darebbe.

20 E l’uomo dette de’ nomi a tutto il bestiame, agli uccelli dei cieli e ad ogni animale dei campi; ma per l’uomo non si trovò aiuto che gli fosse convenevole.

21 Allora l’Eterno Iddio fece cadere un profondo sonno sull’uomo, che s’addormentò; e prese una delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d’essa.

22 E l’Eterno Iddio, con la costola che avea tolta all’uomo, formò una donna e la menò all’uomo.

23 E l’uomo disse: "Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo".

24 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua moglie, e saranno una stessa carne.

25 E l’uomo e la sua moglie erano ambedue ignudi e non ne aveano vergogna.