Arcana Coelestia # 1702

Napsal(a) Emanuel Swedenborg

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1702. Che Abramo l'ebreo sia l'uomo interiore a cui L'uomo interno o Divino era congiunto, può essere visto dal Significato di Abramo l'ebreo, o dall'appellativo di Abramo, qui chiamato l'ebreo. Nei passi che precedono e in quelli che seguono, dove si parla di Abramo, non è chiamato l'ebreo; è chiamato così solo in questo passo; perciò qualcosa di distinto nel Signore è rappresentato e significato da Abramo l'ebreo. Ciò che è rappresentato e significato può essere visto dal senso interno, vale a dire che è l'uomo interiore, congiunto con l'uomo interno o Divino, come può anche essere visto dalla serie delle cose nel senso interno. Gli ebrei sono nominati nella Parola ogniqualvolta si faccia riferimento a qualcosa che ha a che fare con la servitù, qualunque cosa sia; come si può vedere da quanto segue. L'uomo interiore è tale che è al servizio dell'uomo interno o Divino. E per questa ragione che l'uomo interiore è qui chiamato Abramo l'ebreo.

[2] Cosa sia l'uomo interiore, quasi nessuno lo sa, e deve perciò essere spiegato in breve. L'uomo interiore è intermedio tra l'uomo interno e quello esterno. Attraverso l'uomo interiore, l'uomo interno comunica con l'esterno. Senza questo intermedio nessuna comunicazione è possibile. Il celeste è distinto dal naturale, e ancor più dal corporeo e, a meno che non esista un mezzo con il quale vi sia comunicazione, il celeste non può operare affatto nel naturale, e ancora meno nel corporeo. È l'uomo interiore che si chiama uomo razionale; e questo uomo, in quanto intermedio, comunica con l'uomo interno, dove c'è il bene stesso e la verità stessa. E comunica anche con l'uomo esterno, dove c'è il male e la falsità. In virtù della comunicazione con l'uomo interno, l'uomo può pensare alle cose celesti e spirituali, ovvero può guardare verso l'alto; cosa che bestie non possono fare. In forza della comunicazione con l'uomo esterno, un uomo può pensare a cose mondane e corporee, ovvero può guardare verso il basso. In questo si discosta un po' dalle bestie, che hanno altrettanto un'idea delle cose terrene. In una parola, l'uomo interiore o intermedio è

l'uomo razionale stesso, che è spirituale o celeste quando guarda verso l'alto, ma è animale quando guarda verso il basso.

[3] È noto che un uomo possa parla in un modo e pensare tutt'altro, e che possa fare una certa cosa mentre ne desidera un'altra; e che esistano simulazioni e inganni. E anche che esiste la ragione, ovvero la facoltà razionale; e che questo è qualcosa di interiore, che può dissociarsi. Ed inoltre, presso coloro che devono essere rigenerati c'è qualcosa di interiore che combatte con ciò che è esteriore. Questo interiore, che pensa e vuole diversamente dall'esteriore, e che combatte, è l'uomo interiore. In questo uomo interiore c'è coscienza presso l'uomo spirituale, e percezione presso l'uomo celeste. Questo uomo interiore, congiunto con il Divino uomo interno che era nel Signore, è ciò che qui è chiamato Abramo l'ebreo.

  
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