Commento

 

Libertà di parola. Libero pensiero. Libera religione.

Da New Christian Bible Study Staff (tradotto automaticamente in Italiano)

Sunrise over a field of grain.

Daniele 6:7-23Luca 19:37-40La Vera Religione Cristiana 814Divina Provvidenza 144Divina Provvidenza 38Cielo e Inferno 598Atti 9Daniele 3Isaia 1:16)

Dalle opere di Swedenborg

 

Cielo e inferno #598

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598. L'uomo non può essere riformato se non è nella libertà, per la ragione che egli nasce in ogni genere di mali, e questi devono essere rimossi in modo che egli possa essere salvato; ed i mali non possono essere rimossi se egli non può vederli in se stesso e riconoscerli, e poi cessare di desiderarli, ed infine tenerli in avversione. Fino ad allora non possono essere rimossi. E questo non può essere fatto indifferentemente, sia che l'uomo sia nel bene, sia che l'uomo sia nel male, dal momento che è dal bene che egli è capace di vedere i mali, mentre dal male non è in grado di vedere il bene. L'uomo fin dall'infanzia, apprende dalla lettura della Parola e dalla predicazione i beni spirituali che è capace di pensare; e apprende la nozione di bene morale e bene civile della sua vita nel mondo. Questo è il primo motivo per cui l'uomo deve essere mantenuto nella libertà.

[2] Un altro motivo è che l'uomo non fa proprio alcunché se non ciò che è fatto attraverso l'affezione del suo amore. Altre cose possono penetrare nell'uomo, ma restano confinate nel pensiero, non essendo in grado di raggiungere la volontà; e tutto ciò che non raggiunge la volontà dell'uomo, egli non lo fa proprio, perché il pensiero si forma in ciò che viene attinto dalla memoria, mentre la volontà si forma in ciò che attiene alla vita stessa. Solo ciò che appartiene alla volontà, o il che è lo stesso, all'affezione dell'amore, può essere chiamato libero, perché qualsiasi cosa un uomo voglia o ami, egli lo fa liberamente; di conseguenza la libertà dell'uomo e l'affezione del suo amore o la sua volontà sono tutt'uno. È per questa ragione che l'uomo ha la libertà, affinché possa essere influenzato dalla verità e del bene e possa amarle, e affinché egli possa farle proprie.

[3] In una parola, ciò che non entra in libertà nell'uomo non sopravvive in lui, perché non appartiene al suo amore o alla sua volontà, e ciò che non appartiene all'amore o alla volontà dell'uomo, non appartiene al suo spirito; perché l'autentico essere dello spirito dell'uomo è l'amore o la volontà. Si dice amore o volontà, dal momento che un uomo vuole ciò che ama. È per questo dunque, che l'uomo può essere riformato soltanto nella libertà. Ma di più sul tema della libertà dell'uomo può essere visto in Arcana Coelestia nei passi riportati qui di seguito.

  
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Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.

La Bibbia

 

Atti degli Apostoli 9

Studio

   

1 Or Saulo, tuttora spirante minaccia e strage contro i discepoli del Signore, venne al sommo sacerdote,

2 e gli chiese delle lettere per le sinagoghe di Damasco, affinché, se ne trovasse di quelli che seguivano la nuova via, uomini e donne, li potesse menar legati a Gerusalemme.

3 E mentre era in cammino, avvenne che, avvicinandosi a Damasco, di subito una luce dal cielo gli sfolgorò d’intorno.

4 Ed essendo caduto in terra, udì una voce che gli diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?

5 Ed egli disse: Chi sei, Signore? E il Signore: Io son Gesù che tu perseguiti. Ti è duro ricalcitrar contro gli stimoli.

6 Ed egli, tutto tremante e spaventato, disse: Signore, che vuoi tu ch’io faccia? Ed il Signore gli disse: lèvati, entra nella città, e ti sarà detto ciò che devi fare.

7 Or gli uomini che faceano il viaggio con lui ristettero attoniti, udendo ben la voce, ma non vedendo alcuno.

8 E Saulo si levò da terra; ma quando aprì gli occhi, non vedeva nulla; e quelli, menandolo per la mano, lo condussero a Damasco.

9 E rimase tre giorni senza vedere, e non mangiò né bevve.

10 Or in Damasco v’era un certo discepolo, chiamato Anania; e il Signore gli disse in visione: Anania! Ed egli rispose: Eccomi, Signore.

11 E il Signore a lui: Lèvati, vattene nella strada detta Diritta, e cerca, in casa di Giuda, un uomo chiamato Saulo, da Tarso; poiché ecco, egli è in preghiera,

12 e ha veduto un uomo, chiamato Anania, entrare e imporgli le mani perché ricuperi la vista.

13 Ma Anania rispose: Signore, io ho udito dir da molti di quest’uomo, quanti mali abbia fatto ai tuoi santi in Gerusalemme.

14 E qui ha podestà dai capi sacerdoti d’incatenare tutti coloro che invocano il tuo nome.

15 Ma il Signore gli disse: Va’, perché egli è uno strumento che ho eletto per portare il mio nome davanti ai Gentili, ed ai re, ed ai figliuoli d’Israele;

16 poiché io gli mostrerò quante cose debba patire per il mio nome.

17 E Anania se ne andò, ed entrò in quella casa; e avendogli imposte le mani, disse: Fratello Saulo, il Signore, cioè Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale tu venivi, mi ha mandato perché tu ricuperi la vista e sii ripieno dello Spirito Santo.

18 E in quell’istante gli caddero dagli occhi come delle scaglie, e ricuperò la vista; poi, levatosi, fu battezzato.

19 E avendo preso cibo, riacquistò le forze. E Saulo rimase alcuni giorni coi discepoli che erano a Damasco.

20 E subito si mise a predicar nelle sinagoghe che Gesù è il Figliuol di Dio.

21 E tutti coloro che l’udivano, stupivano e dicevano: Non è costui quel che in Gerusalemme infieriva contro quelli che invocano questo nome ed è venuto qui allo scopo di menarli incatenati ai capi sacerdoti?

22 Ma Saulo vie più si fortificava e confondeva i Giudei che abitavano in Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo.

23 E passati molti giorni, i Giudei si misero d’accordo per ucciderlo;

24 ma il loro complotto venne a notizia di Saulo. Essi facevan perfino la guardia alle porte, giorno e notte, per ucciderlo;

25 ma i discepoli, presolo di notte, lo calarono a basso giù dal muro in una cesta.

26 E quando fu giunto a Gerusalemme, tentava d’unirsi ai discepoli; ma tutti lo temevano, non credendo ch’egli fosse un discepolo.

27 Ma Barnaba, presolo con sé, lo menò agli apostoli, e raccontò loro come per cammino avea veduto il Signore e il Signore gli avea parlato, e come in Damasco avea predicato con franchezza nel nome di Gesù.

28 Da allora, Saulo andava e veniva con loro in Gerusalemme, e predicava con franchezza nel nome del Signore;

29 discorreva pure e discuteva con gli Ellenisti; ma questi cercavano d’ucciderlo.

30 E i fratelli, avendolo saputo, lo condussero a Cesarea, e di là lo mandarono a Tarso.

31 Così la Chiesa, per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria avea pace, essendo edificata; e camminando nel timor del Signore e nella consolazione dello Spirito Santo, moltiplicava.

32 Or avvenne che Pietro, andando qua e là da tutti, venne anche ai santi che abitavano in Lidda.

33 E quivi trovò un uomo, chiamato Enea, che già da otto anni giaceva in un lettuccio, essendo paralitico.

34 E Pietro gli disse: Enea, Gesù Cristo ti sana; lèvati e rifatti il letto. Ed egli subito si levò.

35 E tutti gli abitanti di Lidda e del pian di Saron lo videro e si convertirono al Signore.

36 Or in Ioppe v’era una certa discepola, chiamata Tabita, il che, interpretato, vuol dire Gazzella. Costei abbondava in buone opere e faceva molte elemosine.

37 E avvenne in que’ giorni ch’ella infermò e morì. E dopo averla lavata, la posero in una sala di sopra.

38 E perché Lidda era vicina a Ioppe, i discepoli, udito che Pietro era là, gli mandarono due uomini per pregarlo che senza indugio venisse fino a loro.

39 Pietro allora, levatosi, se ne venne con loro. E come fu giunto, lo menarono nella sala di sopra; e tutte le vedove si presentarono a lui piangendo, e mostrandogli tutte le tuniche e i vestiti che Gazzella faceva, mentr’era con loro.

40 Ma Pietro, messi tutti fuori, si pose in ginocchio, e pregò; e voltatosi verso il corpo, disse: Tabita lèvati. Ed ella aprì gli occhi; e veduto Pietro, si mise a sedere.

41 Ed egli le diè la mano, e la sollevò; e chiamati i santi e le vedove, la presentò loro in vita.

42 E ciò fu saputo per tutta Ioppe, e molti credettero nel Signore.

43 E Pietro dimorò molti giorni in Ioppe, da un certo Simone coiaio.