La Bibbia

 

Genesi 17:11

Studio

       

11 E sarete circoncisi; e questo sarà un segno del patto fra me e voi.

Dalle opere di Swedenborg

 

Arcana Coelestia #2041

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2041. Circonciderete la carne del vostro prepuzio. Che ciò significhi la rimozione dell’amore di sé e del mondo è evidente dalla rappresentazione e dal significato di circoncisione, cioè purificazione dagli amori sordidi (spiegato sopra, n. 2039; e dal significato di carne, cioè ciò che è proprio dell’uomo (di cui si è trattato prima, n. 999. Ciò che è proprio dell’uomo non è altro che l’amore di sé e del mondo, quindi è tutta la cupidità che ne deriva; e quanto sia sordido questo proprio, è stato mostrato nel primo volume (n. 141, 150, 154, 210, 215, 694, 731, 874-876, 987, 1047).

Dato che é il proprio dell’uomo che deve essere rimosso, l’espressione carne del prepuzio è usuale.

[2] Ci sono due cosiddetti amori e le loro cupidità che ostruiscono l’influsso dell’amore celeste dal Signore; perché quando questi regnano nell’interiore e nell’esterno dell’uomo, e si impossessano di lui, essi rifiutano o soffocano, e pervertono e contaminano, l’influsso dell’amore celeste; poiché sono totalmente contrari all’amore celeste, di cui, per volontà della Divina misericordia del Signore, si dirà in seguito. Ma nella misura in cui questi amori sono rimossi, nella stessa misura l’amore celeste che che fluisce dal Signore comincia ad apparire, anzi, fa luce nell’uomo interiore; e nella stessa misura egli comincia a vedere di essere nel male e nella falsità; fino a realizzare di essere realmente impuro e insignificante; e infine, che questo è il suo proprio. Coloro che devono essere rigenerati sono quelli da cui questi amori devono essere rimossi.

[3] L’osservazione di questa rimozione è possibile anche al non rigenerato, perché quando le cupidità di questi amori sono quiescenti in loro, come a volte accade quando sono in una santa meditazione, o quando le cupidità sono in uno stato di sospensione, come accade quando accadono sventure, malattie e sofferenze, e specialmente al momento della morte, quindi, dato che le cose corporee e mondane si sono arenate come se fossero estinte, essi osservano qualcosa della luce celestiale e il conseguente conforto. Ma presso queste persone non c’è la rimozione delle cupidità in questione, ma solo uno stato di sospensione, perché quando ritornano nel loro stato precedente, subito ricadono nelle stesse bramosie.

[4] Anche presso i malvagi, le cose corporee e mondane possono essere in uno stato di quiescenza, e possono quindi essere come sollevate in una sorta di celestiale, come a volte accade con le anime nell’altra vita, specialmente quelle che al loro arrivo desiderano intensamente vedere la gloria del Signore, perché avevano sentito tanto parlare del cielo mentre vivevano nel mondo. Le cose esteriori sopra indicate vengono poi sospese in loro, e in questo modo vengono trasportate nel primo cielo e godono della loro cupidità. Ma non possono rimanere a lungo, perché c’è solo una quiescenza delle cose corporee e mondane, e non una rimozione di esse, come per gli angeli (di cui, si veda n. 541,542).

Deve essere noto che l’amore celeste fluisce continuamente nell’uomo dal Signore, e che nient’altro lo ostruisce e lo impedisce, e rende impossibile la sua ricezione eccetto le cupidità di quegli amori e le falsità che ne derivano.

  
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Dalle opere di Swedenborg

 

Arcana Coelestia #215

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215. Che il proprio dell'uomo non è altro che male e falsità mi è apparso evidente dal fatto che qualsiasi cosa gli spiriti avessero affermato da loro stessi era talmente maligno e falso che ogni volta che mi veniva dato di conoscere che parlavano da se stessi, sapevo che erano nella falsità, anche se mentre parlavano erano così profondamente persuasi della verità di ciò che affermavano da non avere dubbi. Lo stesso accade presso gli uomini che parlano da se stessi. E allo stesso modo, non appena qualcuno iniziava a ragionare intorno ai soggetti della vita spirituale e celeste, o della fede, percepivo che essi dubitavano, e perfino negavano; perché il ragionare intorno alla fede appartiene al dubbio e alla negazione. E poiché tutto ciò procede dal sé ovvero dal loro proprio, essi sprofondano in autentiche falsità e, di conseguenza in un abisso di densa oscurità, cioè, di falsità, e quando sono in questo abisso la più insignificante delle obiezioni prevale su mille verità, esattamente come se una particella minuta di polvere a contatto con la pupilla dell'occhio bloccasse l'universo e tutto ciò che esso contiene. Di tali persone il Signore dice in Isaia:

Guai a coloro che si reputano saggi e intelligenti (Isaia 5:21)

La tua saggezza e il tuo sapere ti hanno allontanato, e tu hai detto in cuor tuo, io, e nessun altro oltre a me. E il male scenderà su di te, e non saprai da dove è sorto, una calamità si abbatterà su di te, e non sarai in grado di evitarla e la devastazione ti colpirà improvvisamente, e non la potrai scongiurare (Isaia 47:10-11)

In Geremia:

Ogni uomo è reso stolto dal sapere, ogni artigiano rimane confuso dalle sue opere, perché gli idoli che ha fuso sono falsità, n'è vi è il soffio vitale in essi (Geremia 51:17).

Un idolo scolpito è la falsità, e una immagine fusa il male, del proprio dell'uomo.

  
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