Библията

 

Genesi 9:7

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7 Voi dunque fruttate e moltiplicate; generate copiosamente sulla terra, e crescete in essa.


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

От "Съчиненията на Сведенборг

 

Arcana Coelestia #1050

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1050. E ogni essere vivente di ogni carne. Che questo significhi tutto il genere umano è evidente dal significato di essere vivente di ogni carne. Ogni uomo è chiamato essere vivente in forza di ciò che è vitale in lui. Nessun uomo può vivere, ancora meno come uomo, se non ha qualcosa di vitale in lui, cioè, se non ha qualcosa dell'innocenza, della carità e della misericordia, o qualcosa che somigli a questo o le emuli. Questo qualcosa dell'innocenza, della carità e della misericordia, l'uomo lo riceve dal Signore durante l'infanzia, come è evidente dallo stato dei neonati e anche dei fanciulli. Ciò che l'uomo riceve nell'infanzia rimane custodito in lui, e le cose che sono custodite sono chiamate nella Parola resti, e appartengono unicamente al Signore, presso l'uomo. Ciò che è così custodito, è ciò che mette in condizione l'uomo, quando giunge all'età adulta, di essere capace di essere uomo. Riguardo ai resti si veda più sopra, nn. 468, 530, 560-563, 576.

[2] Che gli stati di innocenza, carità e misericordia che un uomo ha avuto nella prima infanzia, lo rendono capace di essere uomo, è chiaramente evidente da questo, che l'uomo non è nato in qualsiasi abilità della vita, come gli animali allo stato brado, ma deve imparare ogni cosa, e ciò che impara diventa un suo costume abituale, e quindi come fosse naturale per lui. Non riesce nemmeno a camminare o parlare fino a quando non viene a ciò istruito, e così per ogni altra cosa. Con l'esercizio queste cose diventano per così dire naturali per lui. E questo è il caso anche per gli stati di innocenza, carità e misericordia dai quali è permeata la sua vita dalla prima infanzia, e senza i quali sarebbe molto più vile di un bruto. Eppure questi sono stati che l'uomo non impara, ma riceve in dono dal Signore, e che il Signore custodisce presso di lui. Insieme con le verità della fede, questi sono anche chiamati resti, e appartengono unicamente al Signore. Nella misura in cui un uomo in età adulta estingue questi stati, egli diventa un morto. Quando un uomo viene rigenerato, questi stati sono gli inizi della rigenerazione, ed egli viene condotto in essi; perché il Signore opera attraverso i resti, come è stato già detto.

[3] Questi resti presso ogni uomo sono ciò che qui è chiamato essere vivente di ogni carne. Che ogni carne significa ogni uomo, volendo intendere in tal modo tutto il genere umano, è evidente dal significato di carne ovunque nella Parola. (Si veda ciò che è stato mostrato al n n. 574.

Come in Matteo:

Se quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne scamperebbe (Matteo 24:22; Marco 13:20)

In Giovanni:

Gesù disse: Padre glorifica il Figlio tuo, poiché tu gli hai dato potere sopra ogni carne (Giovanni 17:2)

In Isaia:

E la gloria del Signore sarà rivelata, e ogni carne la vedrà (Isaia 40:5)

E ogni carne saprà che io, l'Eterno, sono il tuo Salvatore (Isaia 49:26)

  
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От "Съчиненията на Сведенборг

 

Arcana Coelestia #576

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576. Che il numero dieci, e anche i decimi, significano i resti, è evidente dai seguenti passi della Parola:

Molte case, grandi e belle, saranno nella desolazione, senza un abitante; perché dieci acri di vigna daranno un bat, e un homer di semi daranno un efa (Isaia 5:9-10)

riferendosi alla distruzione delle cose spirituali e celesti: dieci acri di vigna daranno un bat significa che i resti delle cose spirituali erano pochi; e un homer di semi darà un efa significa che vi erano resti minimi delle cose celesti.

Nello stesso profeta:

E molte cose sono abbandonate in mezzo al paese, ma in esso ci sarà una decima parte, che tornerà, e tuttavia essa deve essere consumata (Isaia 6:12-13)

dove in mezzo al paese significa l'uomo interno; la decima parte significa la minima consistenza dei resti.

In Ezechiele:

Amministrate rettamente la giustizia, abbiate un efa giusto, e un bat giusto: l'efa e il bat devono essere della giusta misura, un bat per contenere un decimo di un homer, e un efa un decimo di un homer; la loro misura sarà rapportata all'homer; e un bat di olio, un decimo di un kor, dieci bat sono un homer (Ezechiele 45:10-11, 14);

in questo passo si fa riferimento alle cose sante del Signore attraverso le misure, con le quali sono intesi i generi delle cose sante. Dieci qui indica i resti delle cose celesti e di quelle spirituali che ne derivano. Se tali santi arcani non fossero contenuti nel presenti passo, quale potrebbe essere l'uso o l'intento di descrivere tante misure determinate da numeri, come si fa in questo e nei precedenti capitoli nello stesso profeta, dove il soggetto è la Gerusalemme celeste e il nuovo tempio?

[2] In Amos:

La vergine Israele è caduta, e non si rialzerà. Così dice il Signore Jehovih, nella città da cui sono fuggiti in mille ne rimarranno cento, e in quella da cui sono fuggiti cento, ne rimarranno dieci alla casa d'Israele (Amos 5:2-3)

dove, parlando dei resti, si dice che molto poco sarebbe rimasto, essendo solo una decima parte, o resti di resti.

Nello stesso profeta:

Detesto l'orgoglio di Giacobbe e i suoi palazzi. La città, e il sua splendore cesseranno, e avverrà che se rimarranno dieci uomini in una casa, anche essi moriranno (Amos 6:8-9) riferendosi ai minimi resti che rimarrebbero.

In Mosè:

L'Ammonita e il Moabita non entreranno nella congregazione del Signore, anche la loro decima generazione non entrerà nella congregazione di Signore per l'eternità (Deuteronomio 23:3)

L'Ammonita e il Moabita significano la profanazione delle cose celesti e spirituali della fede, dei cui resti si fa riferimento in ciò che precede.

[3] Quindi emerge anche che i decimi rappresentano i resti. E così in Malachia:

Portate tutte le decime nel tesoro del tempio, affinché ci possa essere ricchezza nella mia casa; poi mettetemi alla prova in questo, se non si apriranno per voi le cateratte del cielo, per colmarvi di benedizioni (Malachia 3:10)

Affinché ci possa essere ricchezza nella mia casa significa i resti nell'uomo interno, che vengono paragonati alla ricchezza, perché sono insinuati in modo impercettibile tra tanti mali e falsità; ed è da questi resti che ogni benedizione arriva. Che tutta la carità dell'uomo provenga dai resti che sono nell'uomo interno, è stato anche rappresentato nella chiesa ebraica dalla presente legge: che quando si fosse provveduto a prelevare tutte le decime, si sarebbe dovuto beneficiare il Levita, lo straniero, l'orfano e la vedova (Deuteronomio 26:12 ss.).

[4] In virtù del fatto che i resti sono del Signore solo, le decime sono chiamate la santità del Signore; come in Mosè:

Tutte le decime del paese, delle granaglie del suolo, dei frutti dell'albero, appartengono al Signore, la santità del Signore. Tutte le decime della mandria e del gregge, di ogni capo che passa sotto il bastone del pastore, il decimo sarà la santità del Signore (Levitico 27:30-31)

Che il Decalogo consisteva di dieci precetti, o dieci parole, e che il Signore li ha scritti su tavole (Deuteronomio 10:4), significa i resti; e il loro essere stati scritti dalla mano del Signore significa che ciò che rimane appartiene al Signore solo; il loro essere nell'uomo interno era rappresentato dalle tavole.

  
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