Библията

 

Amos 3

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1 FIGLIUOLI d’Israele, udite questa parola, che il Signore ha pronunziata contro a voi; contro a tutta la nazione che io trassi fuor del paese di Egitto, dicendo:

2 Voi soli ho conosciuti d’infra tutte le nazioni della terra; perciò, farò punizione sopra voi di tutte le vostre iniquità.

3 Due cammineranno essi insieme, se prima non si son convenuti l’uno con l’altro?

4 Il leone ruggirà egli nel bosco, senza che egli abbia alcuna preda? il leoncello darà egli fuori la sua voce dal suo ricetto, senza che prenda nulla?

5 L’uccello caderà egli nel laccio in terra, se non gli è stato teso alcuna rete? il laccio sarà egli levato da terra, senza aver preso nulla?

6 La tromba sonerà ella nella città, senza che il popolo accorra tutto spaventato? saravvi alcun male nella città, che il Signore non l’abbia fatto?

7 Perciocchè il Signore Iddio non fa nulla, ch’egli non abbia rivelato il suo segreto a’ profeti, suoi servitori.

8 Se il leone rugge, chi non temerà? se il Signore Iddio ha parlato, chi non profetizzerà?

9 Bandite sopra i palazzi di Asdod, e sopra i castelli del paese di Egitto, e dite: Radunatevi sopra i monti di Samaria, e vedete i gran disordini che sono in mezzo di essa; e gli oppressati che son dentro di essa.

10 Essi non sanno operar dirittamente, dice il Signore; essi, che fanno tesoro di violenza, e di rapina nei lor palazzi.

11 Perciò, così ha detto il Signore Iddio: Ecco il nemico; egli è d’intorno al paese, e trarrà giù da te la tua forza, e i tuoi palazzi saranno predati.

12 Così ha detto il Signore: Come il pastore riscuote dalla bocca del leone due garetti, od un pezzo d’orecchio, così scamperanno i figliuoli d’Israele, che abitano in Samaria, in un canto di letto, o nelle cortine di una lettiera.

13 Ascoltate, e protestate contro alla casa di Giacobbe, dice il Signore Iddio, l’Iddio degli eserciti:

14 Che nel giorno che io farò punizione sopra Israele dei suoi misfatti, farò ancora punizione sopra gli altari di Betel. E le corna dell’altare saranno mozzate, e caderanno in terra.

15 E percoterò le case del verno, insieme con le case della state; e le case d’avorio saranno distrutte, e le case grandi periranno, dice il Signore.

   


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

От "Съчиненията на Сведенборг

 

Arcana Coelestia #921

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921. Che Noè edificò un altare al Signore, sia una rappresentazione del Signore è evidente da quanto è stato appena detto. Tutti i riti dell'antica chiesa erano rappresentativi del Signore, come anche i riti della chiesa ebraica. E la principale rappresentazione nei tempi successivi fu l'altare, e anche l'olocausto che, essendo fatto con animali puri e uccelli puri, era rappresentativo, secondo il significato di questi; gli animali puri, rappresentano il bene della carità, e gli uccelli puri, la verità della fede. Quando gli uomini della chiesa antica offrivano questi sacrifici, significava che offrivano in dono questi beni e queste verità al Signore. Nient'altro che questo costituisce l'offerta gradita al Signore. Ma la loro posterità, come i pagani e anche gli ebrei, hanno pervertito queste cose, senza nemmeno sapere che avessero un tale significato, e hanno ridotto il loro culto a qualcosa di meramente esteriore.

[2] Che l'altare fosse la principale rappresentazione del Signore, è evidente dal fatto che prima dell'istituzione dei riti, prima che l'arca fosse costruita, e prima che il tempio fosse edificato, vi erano altari, anche tra i pagani. Ciò si evince da Abramo, che quando giunse sul monte a est di Bethel, edificò un altare e invocò il nome del Signore (Genesi 12:8); e successivamente gli fu comandato di offrire Isacco in olocausto su un altare (Genesi 22:2, 9); da Giacobbe, che costruì un altare a Luz, o Bethel (Genesi 35:6-7); e da Mosè, che costruì un altare sotto il Monte Sinai, e fece un olocausto (Esodo 24:4-6).

Tutto questo fu prima che i sacrifici fossero istituiti, prima della costruzione dell'arca, il cui culto veniva celebrato nel deserto. Che vi fossero altari anche presso i gentili, si evince da Balaam, che disse a Balak di edificare sette altari e preparare sette tori e sette montoni (Numeri 23:1-7, 14-18, 29-30); e anche dal fatto che fu comandato che gli altari dei pagani dovessero essere distrutti (Deuteronomio 7:5; Giudici 2:2). Dunque il culto Divino per mezzo di altari e sacrifici non era una cosa nuova, istituita presso gli ebrei. Infatti gli altari furono edificati prima che gli uomini avessero alcuna idea di sacrificare buoi e pecore su di essi, ma come memoriali.

[3] Che gli altari fossero una rappresentazione del Signore, e gli olocausti, lo stesso cultodel Signore, è chiaramente evidente nei profeti, come in Mosè, dove si dice di Levi, investito del sacerdozio:

Essi insegnano i tuoi giudizi a Giacobbe, e le tue leggi a Israele; pongono l'incenso sotto le tue narici, e l'intero olocausto sopra il tuo altare (Deuteronomio 33:10)

il che significa tutto il culto; per insegnare giudizi a Giacobbe, e leggi a Israele s'intende il culto interiore; e per mettere l'incenso nelle narici, e l'intero olocausto sopra l'altare s'intende il culto esteriore.

In Isaia:

In quel giorno l'uomo volgerà lo sguardo al suo Creatore, ed i suoi occhi vedranno il Santo d'Israele e non guarderanno agli altari, opera della sua mano (Isaia 17:7-8)

dove guardare agli altari, è un'immagine rappresentativa del culto in generale, che doveva essere abolito.

Nello stesso profeta:

In quel giorno sarà eretto un altare al Signore in mezzo al paese d'Egitto, e una colonna presso la frontiera, in onore del Signore (Isaia 19:19)

dove anche altare indica il culto esteriore.

[4] In Geremia:

Il Signore ha abbandonato il suo altare, egli ha disprezzato il suo santuario (Lamentazioni 2:7)

Altare indica il culto rappresentativo, reso idolatra.

In Osea:

Poiché Efraim ha moltiplicato gli altari del peccato, gli altari sono stati per lui causa di peccato (Osea 8:11)

gli altari qui indicano tutto il culto rappresentativo separato da quello interiore, quindi ciò che è idolatra.

Nello stesso profeta:

Gli alti luoghi di Aven, peccato d'Israele, saranno distrutti; spine e rovi cresceranno sui loro altari (Osea 10:8)

dove gli altari indica il culto idolatrico.

In Amos:

Nel giorno in cui visiterò le trasgressioni d'Israele, visiterò anche gli altari di Betel, e le corna dell'altare saranno tagliate (Amos 3:14)

dove ancora una volta gli altari inddicano il culto rappresentativo divenuto idolatrico.

[5] In Davide:

Lasciate che mi portino al monte della tua santità, alla tua dimora. Andrò fino all'altare di Dio, a Dio, gioia della mia gioia (Salmi 43:3-4)

dove altare rappresenta chiaramente il Signore. Così la costruzione di un altare nella chiesa antica e nella chiesa ebraica era rappresentativa del Signore. Poiché il culto del Signore era celebrato principalmente con olocausti e sacrifici bruciati, queste cose quindi significavano il culto rappresentativo, come è evidente dal fatto che l'altare in sé significa questo culto rappresentativo.

  
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Genesi 8

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1 Or Iddio si ricordò di Noè, di tutti gli animali e di tutto il bestiame ch’era con lui nell’arca; e Dio fece passare un vento sulla terra, e le acque si calmarono;

2 le fonti dell’abisso e le cateratte del cielo furono chiuse, e cessò la pioggia dal cielo;

3 le acque andarono del continuo ritirandosi di sulla terra, e alla fine di centocinquanta giorni cominciarono a scemare.

4 E nel settimo mese, il decimosettimo giorno del mese, l’arca si fermò sulle montagne di Ararat.

5 E le acque andarono scemando fino al decimo mese. Nel decimo mese, il primo giorno del mese, apparvero le vette dei monti.

6 E in capo a quaranta giorni, Noè apri la finestra che avea fatta nell’arca,

7 e mandò fuori il corvo, il quale uscì, andando e tornando, finché le acque furono asciugate sulla terra.

8 Poi mandò fuori la colomba, per vedere se le acque fossero diminuite sulla superficie della terra.

9 Ma la colomba non trovò dove posar la pianta del suo piede, e tornò a lui nell’arca, perché c’eran delle acque sulla superficie di tutta la terra; ed egli stese la mano, la prese, e la portò con sé dentro l’arca.

10 E aspettò altri sette giorni, poi mandò di nuovo la colomba fuori dell’arca.

11 E la colomba tornò a lui, verso sera; ed ecco, essa aveva nel becco una foglia fresca d’ulivo; onde Noè capì che le acque erano scemate sopra la terra.

12 E aspettò altri sette giorni, poi mandò fuori la colomba; ma essa non tornò più a lui.

13 L’anno secentesimoprimo di Noè, il primo mese, il primo giorno del mese, le acque erano asciugate sulla terra; e Noè scoperchiò l’arca, guardò, ed ecco che la superficie del suolo era asciutta.

14 E il secondo mese, il ventisettesimo giorno del mese, la terra era asciutta.

15 E Dio parlò a Noè, dicendo:

16 "Esci dall’arca tu e la tua moglie, i tuoi figliuoli e le mogli dei tuoi figliuoli con te.

17 Fa’ uscire con te tutti gli animali che sono teco, d’ogni carne: uccelli, bestiame, e tutti i rettili che strisciano sulla terra, perché abbondino sulla terra, e figlino e moltiplichino sulla terra".

18 E Noè uscì con i suoi figliuoli, con la sua moglie, e con le mogli dei suoi figliuoli.

19 Tutti gli animali, tutti i rettili, tutti gli uccelli, tutto quel che si muove sulla terra, secondo le loro famiglie, uscirono dall’arca.

20 E Noè edificò un altare all’Eterno; prese d’ogni specie d’animali puri e d’ogni specie d’uccelli puri, e offrì olocausti sull’altare.

21 E l’Eterno sentì un odor soave; e l’Eterno disse in cuor suo: "Io non maledirò più la terra a cagione dell’uomo, poiché i disegni del cuor dell’uomo sono malvagi fin dalla sua fanciullezza; e non colpirò più ogni cosa vivente, come ho fatto.

22 Finché la terra durerà, sementa e raccolta, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte, non cesseranno mai".