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Genesi 8:10

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10 E aspettò altri sette giorni, poi mandò di nuovo la colomba fuori dell’arca.

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Arcana Coelestia # 865

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865. E mandò un corvo che uscì e ritornò. Che qui si intende che le falsità recavano ancora turbamento è evidente dal significato di corvo e di uscire e ritornare, riguardo ai quali sarà detto di più in seguito. In questo passo viene descritto il secondo stato dell'uomo che deve essere rigenerato, dopo la tentazione, quando le verità della fede, come il primo sorgere della luce, cominciano ad apparire. Tale è la natura di questo stato che le falsità recano continuamente disturbo, in modo che assomiglia al crepuscolo del mattino, quando un po' dell'oscurità della notte rimane; cosa che è qui rappresentata dal corvo. Le falsità presso l'uomo spirituale, in particolare prima della sua rigenerazione, sono come il denso manto di una nuvola. La ragione è che egli non può conoscere alcunché della verità della fede se non da ciò che viene rivelato nella Parola, dove tutte le cose sono espresse in modo generale; e i concetti generali sono come la coltre di una nuvola, perché ogni generale comprende in sé migliaia e migliaia di elementi particolari, e ogni particolare migliaia e migliaia di elementi singolari, essendo tutti i generali illustrati dai particolari e dai singolari. Questi non sono mai stati rivelati all'uomo, perché entrambi sono indescrivibili e inconcepibili, e quindi non possono essere riconosciuti né si può credere alla loro esistenza, perché sono in contrasto con la fallacia delle percezioni sensoriali dell'uomo, al cui superamento l'uomo difficilmente acconsente.

[2] È del tutto altrimenti presso l'uomo celeste, che è dotato della percezione dal Signore. Perché in lui i particolari e i singolari possono essere insinuati. Per esempio: che l'autentico matrimonio è quello di un uomo con una moglie; e che tale matrimonio è rappresentativo del matrimonio celeste e quindi la felicità celeste può essere in esso, e giammai in un matrimonio di un uomo con una pluralità di mogli. L'uomo spirituale, che conosce questo dalla Parola del Signore, vi acconsente, e quindi assume come una questione di coscienza che il matrimonio con più di una moglie è un peccato; ma egli non conosce questo soggetto nel dettaglio. L'uomo celeste invece percepisce migliaia di cose che confermano questo concetto generale, in un modo tale che il matrimonio con più mogli suscita la sua ripugnanza. Poiché l'uomo spirituale conosce solo i concetti generali, e la sua coscienza è costituita da questi; e siccome i concetti generali sono stati esposti nella Parola in maniera tale da risultare compatibili con la fallacia dei sensi, è evidente che innumerevoli falsità, che non possono essere disperse, aderiscono e si insinuano in essi. Queste falsità sono qui rappresentate dal corvo che uscì e ritornò.

  
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