Библия

 

Genesi 2:17

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17 Ma non mangiar dell’albero della conoscenza del bene e del male; perciocchè, nel giorno che tu ne mangerai per certo tu morrai.


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

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L’Amore Coniugale # 135

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135. Poi hanno preso la pergamene e hanno letto il terzo oggetto in discussione, cioè: Cosa si intende per albero della vita, cosa per albero della conoscenza del bene e del male e ciò che si intende per mangiare di loro? E hanno chiesto che coloro che venivano da oriente svelassero questo segreto, perché esso richiede una comprensione più profonda, e coloro che vengono da oriente sono in una luce fiammeggiante, cioè, nella sapienza dell’amore, e la sapienza è rappresentata dal giardino dell’Eden, dove i due alberi sono stati collocati.

Essi hanno risposto: “Noi parleremo; ma poiché l’uomo non può ottenere alcunché da se stesso, ma riceve tutto dal Signore, noi parleremo da Lui; e tuttavia sembrerà da noi, come se il discorso venisse da noi”. Poi hanno detto:

“L’albero significa l’uomo; e il suo frutto significa il bene della vita. Con l'albero della vita, quindi, si intende l'uomo vivente da Dio, oppure Dio che vive nell'uomo. E poiché l'amore e la sapienza, e la carità e la fede, ovvero il bene e la verità, realizzano la vita di Dio nell'uomo, questi sono rappresentati dall'albero della vita, e da questo l'uomo ha la vita eterna. Lo stesso significato è attribuito all’albero della vita di cui è dato da mangiare, nella Rivelazione 2:7; 22:2, 14.

[2] Per albero della conoscenza del bene e del male si intende l’uomo che crede di vivere da se stesso, piuttosto che da Dio; cioè che l'amore e la sapienza, la carità e la fede, cioè il bene e la verità, sono nell'uomo, come suoi propri, e non da Dio; credendo ciò, perché egli pensa e vuole, e parla e agisce in ogni evidenza come da se stesso. E poiché da questa convinzione l'uomo è persuaso che Dio stesso ha impresso o infuso il suo Divino dentro di lui, perciò il serpente ha detto:

- Dio sa che nel giorno che voi mangerete del frutto di quell'albero i vostri occhi saranno aperti, e sarete come Dio, conoscendo il bene e il male (Genesi 3:5)

[3] Per mangiare di quegli alberi si intende la ricezione e l’appropriazione; mangiare dell'albero della vita, significa ricevere la vita eterna; e mangiare il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male, significa ricevere la dannazione, e quindi anche Adamo e sua moglie, insieme con il serpente, sono stati maledetti. Con il serpente è inteso il diavolo come amore di sé e orgoglio della propria intelligenza. Questo amore è il proprietario di tale albero; e gli uomini che sono nell’orgoglio da questo amore sono tali alberi. Essi sono quindi in un errore mostruoso, credendo che Adamo era savio e aveva fatto il bene da se stesso, e che questo era il suo stato di integrità; quando in realtà Adamo fu maledetto a causa di tale convinzione, perché questo è il significato di mangiare del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male. Pertanto egli cadde dallo stato di integrità, in cui era, in virtù della convinzione che era savio e faceva ciò che è bene da Dio, e non da se stesso; perché questo si intende per mangiare dell'albero della vita. Il Signore solo quando era nel mondo è stato savio da se stesso e ha compiuto ciò che è bene da sé; perché il Divino stesso era in Lui e così è stato dalla sua nascita. E quindi anche dalla propria potenza è diventato redentore e salvatore.”

[4] Da quanto è stato detto essi hanno formulato questa conclusione: “Per albero della vita, e albero della conoscenza del bene e del male, e mangiare di essi è significato che la vita presso l'uomo è Dio in lui; e che quindi vi è il cielo presso di lui e la vita eterna. E che la morte dell'uomo è la persuasione e la convinzione che la vita che egli ha, non è da Dio, ma da se stesso; a motivo di tale convinzione prende forma l’inferno in lui e la morte eterna, che è la dannazione.”

  
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Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.