A Bíblia

 

Genesi 13:1

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1 Abramo adunque salì di Egitto, con la sua moglie, e con tutto ciò ch’era suo, e con Lot, traendo verso il Mezzodì.


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

Das Obras de Swedenborg

 

Arcana Coelestia # 1563

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1563. Anche Lot, che accompagnava Abramo. Che questo significhi l'uomo esterno che era nel Signore è evidente dalla presenza di Lot, rappresentativo dell'uomo sensuale, o ciò che è lo stesso, l'uomo esterno. Che ci sia un interiore ed uno esteriore, ovvero che l'uomo è interno ed esterno, è noto a chiunque all'interno della chiesa (di cui si veda ciò che è stato detto in precedenza, n. 978, 994-995, 1015). L'esterno riceve la sua vita dall'uomo interno, cioè dallo spirito o anima. Da qui viene la sua stessa vita in generale; ma questa vita non può essere ricevuta nei suoi particolari, o distintamente dall'esterno, a meno che non vengano aperti i suoi recipienti organici, destinatari dei particolari e dei singolari dell'uomo interno. Questi recipienti organici non sono aperti, salvo che attraverso i sensi, specialmente l'udito e la vista; e quando sono aperti, l'uomo interno può fluire con i suoi particolari e singolari. Sono aperti attraverso i sensi, per mezzo delle conoscenze e per mezzo dei piaceri e delle delizie. Quelli inerenti l'intelletto mediante le conoscenze; e quelli inerenti la volontà attraverso piaceri e delizie.

[2] Da ciò si può vedere che, essendo tali conoscenze discordanti con le verità spirituali, esse devono necessariamente insinuarsi nell'uomo esterno; e poiché tali piaceri e delizie non possono concordare con i beni celesti, esse devono insinuarsi nell'uomo esterno. Come avviene per tutte quelle cose che mirano alle materie corporee, mondane e terrene, in quanto fini; queste quando considerate come fini conducono l'uomo esterno verso la periferia e verso il basso, e quindi lo allontanano dall'uomo interno. Pertanto, a meno che tali cose non siano prima disperse, l'uomo interno non può concordare con l'esterno; affinché l'uomo interno possa essere in armonia l'esterno, tali cose debbono essere prima rimosse. Che tali cose presso il Signore furono rimosse o separate, è rappresentato e significato dalla separazione di Lot da Abramo.

  
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Das Obras de Swedenborg

 

Arcana Coelestia # 978

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978. Cosa sia l'uomo interno, e cosa, l'uomo esterno, nel tempo presente è noto a pochissimi. Si crede generalmente che siano una e la stessa cosa; e questo soprattutto perché gli uomini credono di fare ciò che è bene, e pensare ciò che è vero dal loro proprio, perché è nella natura del proprio dell'uomo avere tale persuasione; quando invece l'uomo interno è distinto dall'esterno come il cielo è distinto dalla terra. Sia gli eruditi, sia quelli non istruiti, quando riflettono sul soggetto, non hanno altra idea dell'uomo interno che di un oggetto del pensiero e come tale interiore; e dell'uomo esterno che è il corpo, con la sua percezione dei sensi e dei piaceri, i quali sono tangibili. Il pensiero tuttavia, che viene così attribuito all'uomo interno, non appartiene ad esso; perché nell'uomo interno non ci sono altro che i beni e le verità che sono del Signore, e nel suo intimo, la coscienza che è stata impiantata dal Signore; ciò nondimeno, il malvagio, e anche il peggiore degli uomini, hanno la facoltà del pensiero, e così anche coloro che sono privi della coscienza, il che dimostra che il pensiero dell'uomo non appartiene all'uomo interno, ma all'uomo esterno. Che il corpo, con le sue percezioni dei sensi e dei piaceri, non sia l'uomo esterno è evidente dal fatto che gli spiriti possiedono ugualmente un uomo esterno, anche se non hanno un corpo simile a quello che avevano durante la loro vita in questo mondo. Ma cosa sia l'uomo interno, e cosa l'uomo esterno, nessuno può saperlo a meno che non sappia che c'è in ogni uomo un celeste e uno spirituale che corrispondono al cielo angelico; un razionale che corrisponde al cielo degli spiriti angelici; e vi è una percezione interiore dei sensi che corrisponde al cielo degli spiriti. Perché ci sono tre cieli, e altrettante partizioni nell'uomo, le quali sono perfettamente distinte l'una dall'altra. Quindi, dopo la morte l'uomo che ha la coscienza, inizialmente è nel cielo degli spiriti, poi è elevato dal Signore nel cielo degli spiriti angelici, ed infine nel cielo angelico, il che non potrebbe avvenire se non ci fossero in lui tutti questi cieli, con i quali e con lo stato dei quali egli ha la capacità di essere in corrispondenza. Da qui ho appreso cosa costituisce l'uomo interno, e cosa l'uomo esterno. L'uomo interno è formato da ciò che è celeste e spirituale; l'interiore o uomo intermedio, da ciò che è razionale; e l'uomo esterno da ciò che è sensuale,che non appartiene al corpo, ma è derivato dalle cose corporee; e questo è il caso non solo presso l'uomo, ma anche presso gli spiriti. Detto nella lingua degli eruditi, questi tre, l'uomo interno, l'interiore e l'esterno, sono come il fine, la causa e l'effetto. Ed è ben noto che non vi può essere effetto senza causa, né causa, senza un fine. Effetto, causa e fine, sono distinti gli uni dagli altri come lo sono ciò che è esterno, ciò che è interiore, e ciò che è intimo. In particolare, l'uomo sensuale, ovvero colui il cui pensiero poggia sulle cose sensuali, è l'uomo esterno; l'uomo spirituale e celeste è l'uomo interno; e l'uomo razionale è l'intermedio tra i due, essendo il mezzo attraverso cui la comunicazione tra l'uomo interno e l'uomo esterno è effettuata. Sono consapevole del fatto che pochi apprenderanno queste affermazioni, perché gli uomini vivono nelle cose esterne, e pensano attraverso di esse. Quindi, coloro che, considerati in se stessi, sono come bruti, credono che alla morte del corpo periranno definitivamente, quando invece proprio allora cominciano a vivere. Dopo la morte, quelli che sono nel bene, in un primo momento vivono una vita sensuale nel mondo o cielo degli spiriti, poi una vita sensuale interiore nel cielo degli spiriti angelici, ed infine una vita sensuale intima nel cielo angelico, essendo questa vita angelica la vita dell'uomo interno, della quale quasi nulla può essere detto che sia comprensibile all'uomo. Il rigenerato può sapere che vi è una tale vita riflettendo sulla natura del bene e della verità, e del combattimento spirituale, perché essa è la vita del Signore nell'uomo, poiché il Signore attraverso l'uomo interno opera il bene della carità e la verità della fede nel suo uomo esterno. Ciò che quindi egli percepisce nei suoi pensieri e nelle sue affezioni è qualcosa di generale che contiene innumerevoli cose che vengono dall'uomo interno, e che l'uomo non può assolutamente percepire fino a che non entra nel cielo angelico (riguardo a questo generale e alla sua natura, si veda sopra, n. 545. Le cose qui esposte dell'uomo interno, essendo aldilà della comprensione di moltissimi, non sono necessarie per la salvezza. È sufficiente sapere che c'è un uomo interno ed un uomo esterno, e riconoscere e credere che tutto il bene e la verità sono dal Signore.

  
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