La Bibbia

 

Luca 18:9-14

Studio

      

9 E disse ancora questa parabola per certuni che confidavano in se stessi di esser giusti e disprezzavano gli altri:

10 Due uomini salirono al tempio per pregare; l’uno Fariseo, e l’altro pubblicano.

11 Il Fariseo, stando in piè, pregava così dentro di sé: O Dio, ti ringrazio ch’io non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri; né pure come quel pubblicano.

12 Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quel che posseggo.

13 Ma il pubblicano, stando da lungi, non ardiva neppure alzar gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: O Dio, sii placato verso me peccatore!

14 Io vi dico che questi scese a casa sua giustificato, piuttosto che quell’altro; perché chiunque s’innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato.

      

Dalle opere di Swedenborg

 

Arcana Coelestia #874

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874. Qui è descritto il primo stato della rigenerazione dell'uomo di questa chiesa dopo la tentazione, che è comune a tutti quelli che vengono rigenerati; vale a dire, che essi suppongono di fare ciò che è bene e pensare ciò che è vero da loro stessi; e siccome sono ancora in una grande oscurità, il Signore permette che indugino in questi ragionamenti. Ma tutto il bene che compiono e tutta la verità che pensano mentre sono in tale immaginazione non è il bene e la verità della fede. Perché qualunque cosa l'uomo produca da se stesso, non può essere bene, perché è da se stesso cioè, da una fonte che è impura e immonda. Da questa fonte impura e immonda non può scaturire mai alcun bene, perché l'uomo è sempre nel pensiero del proprio merito e della propria giustizia; e alcuni arrivano al punto di disprezzare gli altri in confronto con se stessi, come il Signore insegna in Luca 18:9-14; e altri sbagliano in altri modi. Le cupidità del proprio dell'uomo si mescolano tra loro, in modo che ciò che esteriormente appare essere bene, interiormente è sozzura. Per questo motivo il bene che l'uomo fa in questo stato non è il bene della fede; e il caso è lo stesso con ciò che egli assume essere la verità, perché anche quando ciò che egli ritiene, possa essere autenticamente vero, tuttavia fin tanto che procede dal suo proprio è effettivamente la verità della fede, ma il bene della fede non è in essa; e tutta la verità, affinché sia verità della fede deve avere in essa, dal Signore, il bene della fede. Allora per la prima volta ci sono il bene e la verità.

  
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