Fede #55

Da Emanuel Swedenborg

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55. VIII. Coloro che sono dediti ad una fede separata dalla carità, sono rappresentati nell’Apocalisse dal dragone

È stato sottolineato precedentemente (n. 49) che nel corso del tempo ogni chiesa degenera in due comuni mali della religione, uno che deriva dall’amore di dominare sugli altri, e l’altro, dall'orgoglio della propria intelligenza. Il primo di questi due mali è rappresentato nella Parola da Babilonia, l’altro, dalla Filistea. Ora, dato che l'Apocalisse tratta dello stato della chiesa cristiana, specialmente al suo epilogo, essa tratta in generale e in particolare di questi due mali della religione; quello rappresentato per Babilonia è descritto nei capitoli Rivelazione 17, 18 e 19 come la prostituta seduta sulla bestia scarlatta; e quello rappresentato dalla Filistea è descritto nei capitoli 12 e 13 come il dragone, e anche come la bestia che sale dal mare e la bestia che sale dalla terra. Fin qui non era noto che questo male della religione era rappresentato dal dragone e dalle sue due bestie. Questo perché il significato spirituale della Parola Scritture non è stato ancora svelato, così il libro dell'Apocalisse non è stato compreso, e particolarmente perché nel mondo cristiano una forma di religione basata sulla fede separata dalla carità è divenuta così forte che nessuno è stato capace di comprenderlo. Infatti, ogni male che perverte la religione rende ciechi.

  
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