З творів Сведенборга

 

Cielo e inferno #2

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2. PARTE 1 - CIELO

1.) Il Signore è il Dio del cielo

Innanzi tutto deve essere noto chi è il Dio del cielo, perché da questo discendono tutte le cose. Nel cielo intero, nessun altro se non il Signore è riconosciuto quale Dio del cielo. Lì si dice, così come Egli stesso ha insegnato,

Che Egli è uno col Padre, e chi vede Lui, vede il Padre; che il Padre è in Lui e Lui nel Padre; che tutto ciò che è santo proviene da Lui (Giovanni 10:30, 38; 14:9-11; 16:13-15)

Spesso ho parlato con gli angeli di questo argomento, ed essi hanno immancabilmente sostenuto che sono incapaci di dividere il Divino in tre, perché sanno e percepiscono che il Divino è Uno e questo Uno e nel Signore. Hanno anche detto che quelli della chiesa che nel mondo hanno sostenuto l’idea di tre entità Divine, non possono entrare nel cielo, fintanto che il loro ragionamento vaga da un Dio ad un altro; e lì non è permesso pensare tre e dire uno, 1 perché ognuno nel cielo parla secondo il proprio pensiero, infatti il discorso è il prodotto immediato del pensiero, ovvero è il pensiero che parla. Quindi quelli che in questo mondo separano il Divino in tre, e associano un’idea distinta ad ognuno di essi, e non individuano nell’idea di uno il Signore, non possono essere ricevuti nel cielo, perché nel cielo vi è una condivisione di tutti i pensieri, e perciò se qualcuno giunge lì con un’idea di tre, ma afferma uno, è subito individuato e respinto. Ma deve essere noto che tutti quelli che non hanno separato ciò che è vero da ciò che è buono, ovvero la fede dall’amore, accolgono nell’altra vita, ove sono opportunamente istruiti, l’idea del Signore che è il Dio dell’universo. Avviene altrimenti per quelli che hanno separato la fede dall’amore, cioè coloro che non hanno vissuto in conformità dei precetti della fede autentica.

Примітки:

1. I cristiani sono stati esaminati nell'altra vita in merito alla loro idea di unico Dio ed è stato accertato che il loro pensiero è incentrato sul concetto di tre Dei (Arcana Coelestia 2329, 5256, 10736, 10738, 10821). La Divina Trinità nel Signore è riconosciuta nel cielo (nn. 14, 15, 1729, 2005, 5256, 9303).

  
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Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.

Біблія

 

Matteo 25:30

Дослідження

       

30 E quel servitore disutile, gettatelo nelle tenebre di fuori. Ivi sarà il pianto e lo stridor dei denti.

З творів Сведенборга

 

Arcana Coelestia #3089

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3089. ‘Sorbere fac me quaeso parum aquae e cado tuo’: quod significet num inde aliquid veri conjungi posset, constat ex significatione ‘sorbere’ quod simile sit ac bibere, sed in diminutivo quia explorandum; quod ‘bibere’ sit percipere, videatur n. 3069; est quoque ‘bibere’ in sensu interno communicari et conjungi, et praedicatur de spirituali, sicut ‘comedere’ quod praedicatur de caelesti, n. 2187, 2343; et ex significatione ‘aquae’ quod sit veram, de qua n. 680, 739, 2702; hic itaque per ‘sorbere fac me quaeso parum aquae e cado tuo’ significatur explorativum num aliquid veri inde conjungi posset; cadus 1 est recipiens in quo et e quo verum, n. 3068, 3079. Quod exploratio inde est quia prima affectio veri etiam aliquid secum habuit ex materno quod separandum, n. 3040, 3078. Apud hominem regenerandum ita se habet, quod prima ejus affectio veri admodum impura sit, inest enim ei affectio usus et finis propter se, propter mundum, propter gloriam in caelo, et similia, quae spectant versus se, non autem versus commune, regnum Domini, minus versus Dominum: talis affectio non potest quin praecedat; usque tamen successive illa purificatur a Domino, tandem ut removeantur et conjiciantur falsa et mala quasi in peripheriam; 2 inserviverunt usque pro mediis.

Примітки:

1. The Manuscript inserts enim.

2. The Manuscript has inserviunt

  
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This is the Third Latin Edition, published by the Swedenborg Society, in London, between 1949 and 1973.