Bibliorum

 

Amos 3:10

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10 Essi non sanno fare ciò ch’è retto, dice l’Eterno; accumulano nei loro palazzi i frutti della violenza e della rapina.

from the Writings of Emanuel Swedenborg

 

Arcana Coelestia #592

Studere hoc loco

  
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592. Il Signore disse, Annienterò l'uomo. Che ciò significhi che l'uomo avrebbe annientato se stesso è evidente da ciò che è stato spiegato prima, e cioè che si dice del Signore che punisce, che tenta, che infligge il male, che annienta o uccide e che maledice. Come per esempio, che uccise Er, primogenito di Giuda; e Onan, un altro figlio di Giuda (Genesi 38:7, 10).

Che il Signore fece strage di tutti i primogeniti d'Egitto (Esodo 12:12, 29).

E così in Geremia:

Di quelli che ho ucciso nella mia ira e nel mio furore (Geremia 33:5)

In Davide:

Egli scagliò su di loro il furore della sua collera; rabbia veemente, ira e sdegno, e inviò gli angeli del castigo (Salmi 78:49)

In Amos:

Può una sciagura piombare su una città, senza che il Signore l'abbia causata? (Amos 3:6)

In Giovanni:

Sette coppe d'oro colme dell'ira di Dio, che vive in eterno (Rivelazione 15:1, 7; 16:1)

Tutte queste cose sono attribuite al Signore, e nondimeno, sono del tutto contrarie alla sua natura. Queste cose sono a lui ascritte per il motivo spiegato prima; e anche al fine che gli uomini possano concepire un'autentica idea generale del fatto che il Signore governa e dispone tutte le cose, sia in generale, sia in particolare; e affinché possano successivamente imparare che nulla del male viene dal Signore, né che egli uccide; bensì che è l'uomo a portare su di sé il male, la rovina e la distruzione di se stesso. E tuttavia, non è l'uomo, ma gli spiriti maligni che promuovono e veicolano in lui queste pulsioni maligne; e nondimeno, tali condotte sono imputabili all'uomo, perché egli è persuaso di agire da se stesso. Così ora qui si dice del Signore che annienterebbe l'uomo, quando in realtà era uomo che voleva annientare ed estinguere se stesso.

[2] Tale stato appare in modo evidente da coloro che nell'altra vita sono nel tormento e nell'inferno, e che si lamentano continuamente e attribuiscono tutto il male della loro pena al Signore. Così nel mondo degli spiriti maligni ci sono quelli che raggiungono il loro massimo diletto nel danneggiare e affliggere gli altri; e coloro che sono feriti e puniti pensano che ciò venga dal Signore. Ma gli viene detto, ed è mostrato loro, che neppure il più lieve dei mali viene dal Signore, ma sono loro stessi che lo portano su di sé; perché tale è lo stato e tale l'equilibrio di tutte le cose nell'altra vita, vale a dire che il male torna su colui che ha agito male, e diventa il male della punizione. E per la stessa ragione, è inevitabile. Si dice che questo è consentito al fine di emendarsi dal male. E il Signore trasforma tutto il male della pena in bene; in modo che non vi può essere altro che il bene dal Signore. Ma finora a nessuno è stato svelato cosa sia tale permesso. Ciò che è permesso si crede sia fatto da colui che permette, in quanto egli permette. Ma la questione è piuttosto differente, e riguardo alla stessa, per Divina misericordia del Signore, si tratterà di seguito.

  
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Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.

Commentarius

 

Iniquity, transgression and sin

  

In the Word three terms are used to refer to bad actions: transgression, iniquity, and sin. Transgression is the least bad. It means a violation of what is true in an external context, a violation of what is right and orderly. Iniquity is next and denotes acts that violate more interior truths. Sin is the worst. It is a violation of what is holy and righteous, a violation against the Lord. Sin is the deepest kind of evil. Regarding iniquity -- to be in charity, or live a life of charity is to live a life where the acts and thoughts that have top priority are those that have within them a love for the neighbor. Sometimes our love of self, our inborn desire to put ourselves first, is stronger than our charity and we do something for ourselves at the expense of our neighbor, or even do harm to our neighbor. Such an act, if our motive is selfish, is an iniquity.

(Notae: Arcana Coelestia 9156, 9965 [2-3])