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Genesi 17:7

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7 E fermerò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in generazione; sarà un patto perpetuo, per il quale io sarò l’Iddio tuo e della tua progenie dopo di te.

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Arcana Coelestia #2041

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2041. Circonciderete la carne del vostro prepuzio. Che ciò significhi la rimozione dell’amore di sé e del mondo è evidente dalla rappresentazione e dal significato di circoncisione, cioè purificazione dagli amori sordidi (spiegato sopra, n. 2039; e dal significato di carne, cioè ciò che è proprio dell’uomo (di cui si è trattato prima, n. 999. Ciò che è proprio dell’uomo non è altro che l’amore di sé e del mondo, quindi è tutta la cupidità che ne deriva; e quanto sia sordido questo proprio, è stato mostrato nel primo volume (n. 141, 150, 154, 210, 215, 694, 731, 874-876, 987, 1047).

Dato che é il proprio dell’uomo che deve essere rimosso, l’espressione carne del prepuzio è usuale.

[2] Ci sono due cosiddetti amori e le loro cupidità che ostruiscono l’influsso dell’amore celeste dal Signore; perché quando questi regnano nell’interiore e nell’esterno dell’uomo, e si impossessano di lui, essi rifiutano o soffocano, e pervertono e contaminano, l’influsso dell’amore celeste; poiché sono totalmente contrari all’amore celeste, di cui, per volontà della Divina misericordia del Signore, si dirà in seguito. Ma nella misura in cui questi amori sono rimossi, nella stessa misura l’amore celeste che che fluisce dal Signore comincia ad apparire, anzi, fa luce nell’uomo interiore; e nella stessa misura egli comincia a vedere di essere nel male e nella falsità; fino a realizzare di essere realmente impuro e insignificante; e infine, che questo è il suo proprio. Coloro che devono essere rigenerati sono quelli da cui questi amori devono essere rimossi.

[3] L’osservazione di questa rimozione è possibile anche al non rigenerato, perché quando le cupidità di questi amori sono quiescenti in loro, come a volte accade quando sono in una santa meditazione, o quando le cupidità sono in uno stato di sospensione, come accade quando accadono sventure, malattie e sofferenze, e specialmente al momento della morte, quindi, dato che le cose corporee e mondane si sono arenate come se fossero estinte, essi osservano qualcosa della luce celestiale e il conseguente conforto. Ma presso queste persone non c’è la rimozione delle cupidità in questione, ma solo uno stato di sospensione, perché quando ritornano nel loro stato precedente, subito ricadono nelle stesse bramosie.

[4] Anche presso i malvagi, le cose corporee e mondane possono essere in uno stato di quiescenza, e possono quindi essere come sollevate in una sorta di celestiale, come a volte accade con le anime nell’altra vita, specialmente quelle che al loro arrivo desiderano intensamente vedere la gloria del Signore, perché avevano sentito tanto parlare del cielo mentre vivevano nel mondo. Le cose esteriori sopra indicate vengono poi sospese in loro, e in questo modo vengono trasportate nel primo cielo e godono della loro cupidità. Ma non possono rimanere a lungo, perché c’è solo una quiescenza delle cose corporee e mondane, e non una rimozione di esse, come per gli angeli (di cui, si veda n. 541,542).

Deve essere noto che l’amore celeste fluisce continuamente nell’uomo dal Signore, e che nient’altro lo ostruisce e lo impedisce, e rende impossibile la sua ricezione eccetto le cupidità di quegli amori e le falsità che ne derivano.

  
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Arcana Coelestia #876

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876. E tornò da lui all'arca. Che questo significa il bene e la verità che appaiono come se fossero dalla fede, è evidente da ciò che è stato detto, e anche da quanto segue. Nel significato interiore, tornare all'arca non significa liberazione, perché ciò è rappresentato dall'essere mandato e non dal tornare, come è evidente da quanto segue, nel dodicesimo versetto, ove egli mandò la colomba ed essa non tornò più a lui; e inoltre nei versi quindicesimo e sedicesimo ove è comandato a Noè di uscire dall'arca; e nel versetto diciottesimo, dove egli uscì. L'arca indica lo stato dell'uomo di questa chiesa prima della rigenerazione, in cui era in cattività, ovvero prigioniero e minacciato da tutte le parti, dai mali e dalle falsità, o dalle acque del diluvio. E così, il fatto che la colomba torni da Noè all'arca, significa che il bene e la verità rappresentati dalla colomba tornarono di nuovo presso l'uomo. Perché qualunque bene, un uomo supponga di fare da se stesso, torna a lui, dal momento che concerne se stesso; perché egli lo fa o per ostentarlo al mondo, o agli angeli, o affinché possa meritare il cielo, o affinché possa essere il più grande nel cielo. Queste cose sono nel proprio dell'uomo e in ogni sua idea, anche se esteriormente c'è una parvenza del bene e della verità della fede. Il bene e la verità della fede sono interiormente bene e verità dal loro intimo; cioè tutto il bene e la verità della fede fluiscono dal Signore attraverso l'intimo dell'uomo. Ma quando ciò che un uomo fa è dal suo proprio, ovvero dal merito, allora gli interni sono impuri e gli esterni appaiono puri; proprio come con una prostituta che appare attraente nel volto; o come una mummia etiope, o meglio, egiziana, avvolta in un indumento bianco.

  
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