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L’Amore Coniugale #1

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1. PARTE 1

Le delizie della sapienza appartenenti all'amore coniugale

Gioie del cielo e cerimonia nuziale nel cielo

Prevedo che in molti tra coloro che leggeranno le seguenti narrazioni e quelle nei capitoli successivi crederanno che si tratti di storie inventate; ma dichiaro in verità che non sono finzioni, ma cose realmente accadute e viste. Né le stesse sono state osservate in uno stato di assopimento ma in uno stato di veglia assoluta. Perché è piaciuto al Signore manifestarsi a me, ed inviarmi per insegnare le cose che apparterranno alla nuova chiesa, che nella Rivelazione è denominata nuova Gerusalemme. A tal fine egli ha aperto l'intimo della mia mente e del mio spirito, per cui mi è permesso di essere nel mondo spirituale con gli angeli e, al tempo stesso nel mondo naturale con gli uomini, e questo, da venticinque anni.

  
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L’Amore Coniugale #462

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462. Relazione con un’amante

Nel capitolo precedente si è trattato della fornicazione, nonché della prostituzione, intendendo in quest’ultimo caso il legame tra un uomo non sposato e una donna. Ma l’avere una relazione con un’amante implica la congiunzione di un uomo sposato con una donna. Coloro che non fanno questa distinzione usano queste due parole indiscriminatamente come se avessero lo stesso significato. Ma poiché si tratta di due circostanze distinte, e la locuzione andare con una prostituta è appropriata per la prima (perché una prostituta è una donna promiscua), e la parola amante è adatta per la seconda (perché un’amante è un partner sostituto) pertanto, al fine di una loro corretta distinzione, per convegno sessuale che precede le nozze con una donna si intende l’andare con una prostituta, per convegno successivo al matrimonio è intesa la relazione con un’amante. Questa materia è qui trattata al fine dell’ordine; perché dall’ordine è svelato di che qualità è il matrimonio, da un lato, e di che qualità è l'adulterio dall'altro. Che il matrimonio e l'adulterio siano opposti è stato affermato nel capitolo riguardante la contrapposizione tra loro; e in che misura e fino a che punto siano opposti può essere desunto solo dalle cose intermedie che si frappongono, tra le quali, l’avere un’amante è una di esse. Ma poiché vi sono due tipi di relazione con un’amante, e questi devono essere tenuti assolutamente distinti, questo capitolo, come quelli precedenti, deve essere diviso nelle sue parti, così come segue:

(1) Che ci sono due tipi di relazione con un’amante, che differiscono fortemente l’uno dall’altro; una congiuntamente con la moglie, l'altra, oltre alla moglie.

(2) Che la relazione con un’amante congiuntamente con la moglie è per i cristiani del tutto illegittima e detestabile.

(3) Che questo è il caso della poligamia, che nel mondo cristiano è condannata, e deve essere condannata.

(4) Che questa è la promiscuità con cui il legame coniugale, che è il prezioso gioiello della vita cristiana, è distrutto.

(5) Che la relazione con un’amante, oltre la moglie, quando è intrapresa per motivi legittimi, giustificati, e realmente gravi, non è illegittima.

(6) Che le cause che legittimano la relazione con un’amante sono le cause legittime di divorzio, mentre la moglie è comunque tenuta nella residenza familiare.

(7) Che le cause che legittimano la relazione con un’amante sono le cause di separazione dal letto.

(8) Che tra le cause gravi che giustificano la relazione con un’amante, ce ne sono di reali e di fittizie.

(9) Che le cause gravi reali, derivano da ciò che è giusto.

(10) Mentre le cause gravi fittizie non derivano da ciò che è giusto, anche se appaiono derivare da ciò che è giusto.

(11) Coloro che per motivi legittimi, giustificati, e realmente gravi intraprendono una relazione con un’amante, possono allo stesso tempo essere nell’amore coniugale.

(12) Che avere una relazione con un’amante contemporaneamente al legame coniugale con la moglie non è lecito.

Ora segue l’esposizione di questi:

  
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L’Amore Coniugale #523

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523. L'imputazione di ogni amore, promiscuo e coniugale

Il Signore dice:

Non giudicate, affinché non siate condannati (Matteo 7:1)

con il quale non si intende il giudizio sulla la vita morale e civile di chiunque nel mondo, ma il giudizio sulla loro vita spirituale e celeste. Chi non vede, che se non si giudicasse della vita morale di coloro che abitano con lui nel mondo, la società perirebbe? Che cosa sarebbe la società se non vi fosse una giustizia mondana? Oppure, se ad alcuno fosse permesso di formarsi un giudizio si di un altro? Ma giudicare ciò che è la sua mente o anima, e in tal modo qual è il suo stato spirituale, e quindi la sua sorte dopo la morte, di questo non si può giudicare perché è noto al Signore soltanto; e il Signore non si pronuncia se non dopo la morte, in modo che tutti possano agire in libertà, e che da questo fatto il bene o il male sia ascritto lui, e quindi in lui; in modo che ciascuno possa vivere per se stesso ed essere se stesso per l'eternità. Il fatto che l’intimo della mente, sia nascosto nel mondo, e si rivela dopo la morte è perché è nell’interesse e per il vantaggio delle società in cui l'uomo poi è accolto; perché lì, tutti sono spirituali. Che allora sia rivelato è evidente da queste parole del Signore:

Non c'è nulla di nascosto che non debba essere scoperto, né alcunché di segreto che non debba essere conosciuto. Perciò tutto quello che avrete detto nelle tenebre, sarà udito nella luce, e quello che avrete sussurrato all'orecchio porte chiuse, sarà divulgato sui tetti (Luca 12:23)

Un giudizio generale di questo tipo è permesso: "Se interiormente sei così come appari esteriormente sarai salvato, o sarai condannato." Ma un giudizio particolare, come, "Tu sei così interiormente e, pertanto, sarai salvato, o sarai condannato" non è ammissibile. Il giudizio sulla vita spirituale dell'uomo, o della vita interiore della sua anima, si intende con l'imputazione di cui si tratta qui. Chi tra gli uomini può sapere se uno è puttaniere nel cuore? O che uno è un fedele consorte? Eppure è secondo i pensieri del cuore, cioè i fini della volontà, che ciascun uomo è giudicato. Ma questi soggetti saranno esposti nel seguente ordine:

(1) Che a tutti dopo la morte è imputato il male in cui egli è, e allo stesso modo il bene.

(2) Che la trasposizione del bene di uno in un altro è impossibile.

(3) Tale imputazione, se intesa come trasposizione, è una parola oziosa.

(4) Che il male in ciascuno, è imputato in base alla qualità della sua volontà e in base alla qualità della suo intelletto; e allo stesso modo il bene.

(5) È in questo modo che l'amore promiscuo è imputato a ciascuno.

(6) Che l’amore coniugale è imputato a ciascuno nello stesso modo.

Di seguito, la spiegazione di questi.

  
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