La Bibbia

 

Matteo 25:14

Studio

       

14 Poiché avverrà come di un uomo il quale, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servitori e affidò loro i suoi beni;

Dalle opere di Swedenborg

 

Dottrina sulla Sacra Scrittura #17

Studia questo passo

  
/ 118  
  

17. Che il Signore, quando era nel mondo, abbia parlato per corrispondenze (e quindi spiritualmente, mentre si esprimeva naturalmente) può essere noto dalle sue parabole, in ogni vocabolo delle quali vi è un senso spirituale. Si prenda ad esempio la parabola delle dieci vergini. Egli disse:

Il regno dei cieli è simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano prudenti, e cinque stolte; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. Nel cuore della notte si levò un grido: «Ecco lo sposo! Andategli incontro!»Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Le sagge risposero: No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. Ora, mentre quelle andarono a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, Signore, aprici! Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco (Matteo 25:1-12)

Che in ciascuna di queste espressioni vi sia il senso spirituale e quindi il Santo Divino, non lo si può apprezzare se si ignora che vi sia un senso spirituale e quale esso sia. Nel senso spirituale, per il regno di Dio, s’intende il cielo e la chiesa; per lo sposo, il Signore; per le nozze, l’unione del Signore con il cielo e con la chiesa, per mezzo del bene dell’amore e della fede; per le vergini s’intendono coloro che sono della chiesa; per dieci, tutti; per cinque, una parte; per le lampade, le verità della fede; per l’olio, il bene dell’amore; per dormire e destarsi, rispettivamente la vita dell’uomo nel mondo, che è naturale, e la sua vita dopo la morte, che è spirituale; per comprare, s’intende procacciarsi qualcosa dal proprio sé; per andare da chi vende l’olio e comprarlo, s’intende procurarsi dagli altri dopo la morte il bene dell’amore. Ma poiché allora è troppo tardi per acquistarselo, perciò, sebbene le vergini fossero giunte alla porta delle nozze con le lampade e l’olio comprato, ciò nondimeno fu detto loro dallo sposo: Non vi conosco. La ragione di ciò è che l’uomo, dopo la vita nel mondo, rimane quale era vissuto nel mondo. Da ciò è evidente che il Signore ha parlato per mere corrispondenze, e che perciò egli parlava dal Divino che era in lui ed era lui stesso. Che lo sposo significhi il Signore ed il regno dei cieli, la chiesa; che le nozze, significhino l’unione del Signore con la chiesa per mezzo del bene dell’amore e della fede; che le vergini significhino coloro che sono della chiesa; per dieci, tutti, per cinque, una parte; per dormire, lo stato naturale; per comprare, procacciarsi qualcosa nel proprio sé; per porta, l’ingresso al cielo; e che non conoscere (detto in questo passo dal Signore) significa non essere nel suo amore, tutto ciò può vedersi da molti luoghi nella Parola profetica, dove tali espressioni significano cose simili. Poiché le vergini significano coloro che sono della chiesa, perciò nella Parola profetica si dice tante volte, la vergine, la figlia di Sion, di Gerusalemme, d’Israele. E poiché l’olio significa il bene dell’amore, perciò tutte le cose sante della chiesa israelitica si ungevano con l’olio. Quanto è stato detto vale analogamente per tutte le altre parabole, anzi per tutte le parole che il Signore pronunciò e che sono scritte negli evangelisti; da ciò il Signore dice che le sue parole sono spirito e vita (Giovanni 6:63). Analogamente per tutti i miracoli del Signore; essi erano Divini, giacché ebbero luogo per rappresentare i diversi stati spirituali di coloro presso i quali il Signore doveva instaurare la chiesa. Così ad esempio che i ciechi abbiano recuperato la vista, stava a significare che coloro che erano stati nell’ignoranza della verità, avrebbero ricevuto l’intelligenza; che i sordi abbiano recuperato l’udito, stava a significare che coloro che prima d’allora non avevano udito nulla intorno al Signore e alla Parola, ascolterebbero e vi aderirebbero; che i morti siano stati resuscitati, significa che coloro che altrimenti sarebbero periti spiritualmente, diverrebbero viventi, e così via. Questo s’intende per la risposta del Signore ai discepoli di Giovanni inviati ad interrogarlo, se egli fosse colui che doveva venire:

Annunciate a Giovanni ciò che udite e vedete. I ciechi vedono e gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati e i sordi odono; i morto sorgono e i poveri ascoltano la buona novella (Matteo 11:3-5)

Si aggiunga che tutti i miracoli ricordati nella Parola contengono in sé cose tali che si riferiscono al Signore, al cielo e alla chiesa; per questo essi sono Divini e si distinguono dai miracoli non Divini. Valgano queste poche cose ad illustrare che cos’è il senso spirituale, ed in che modo esso si trovi in tutte e nelle singole cose della Parola.

  
/ 118  
  

Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.